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Incontro con Semir Zeki al Museo Madre

Chi siamo e cosa contribuisce a fare di noi ciò che siamo? Comprendere come il senso di identità emerga, evolva e si esprima nel corso delle nostre vite è essenziale per cercare di capire che tipo di esseri viventi siamo.
Il “senso di sé”, iniziato a febbraio, è articolato in 6 incontri sul tema dell’identità e 6 laboratori didattici destinati agli studenti di vario ordine e grado, a cura di Ludovica Lumer e Marta dell’Angelo.
Venerdì 26 aprile alle ore 18 il quinto appuntamento del ciclo è con Semir Zeki, docente di neuroestetica alla University College London, che ha studiato – fra molto altro – come varia nel cervello il flusso del sangue, e in quali zone confluisce, quando ad una persona viene fatto osservare un dipinto. Ammirare un’opera d’arte scatena nel cervello umano le stesse sensazioni e le stesse reazioni chimiche di quando si osserva una persona amata. Zeki afferma infatti “Quando si osserva un’opera d’arte, sia essa un paesaggio, una natura morta, un’opera astratta o un ritratto, nel cervello si attivano le aree legate al piacere”.
Il titolo dell’incontro al Madre è “Francis Bacon: identità, violenza e violazione dei concetti cerebrali”.
Bacon ci costringe ad osservare l’uomo, “questa grande scimmia infelice”, prigioniero della sua condizione; in ogni sua tela è rappresentata la natura bestiale dell’uomo. Bacon diceva spesso di Picasso che attraverso i suoi ritratti il maestro esprimeva l’interiorità dell’essere. Osservare l’arte è allora un po’ come guardarsi allo specchio. Bacon era riuscito a liberare la sua omosessualità attraverso l’arte, perché è l’arte che ci rende liberi; l’arte, tutte le arti, sono una distrazione che l’uomo inventa per non pensare seriamente alla morte “Quando il pittore interviene su un viso, egli diventa allo stesso tempo il chirurgo e lo psichiatra di colui che rappresenta […] l’arte permette questa trasgressione, l’arte raggiunge l’inaccessibile (Maubert)” (L. Lumer, S. Zeki “La bella e la bestia: arte e neuroscienze” )
Il senso di sè è parte di MADREscenza, un programma di alta divulgazione delle nuove conoscenze nei loro molteplici linguaggi espressivi, ritenendo l’arte, anch’essa, una forma di conoscenza, da mettere in rapporto con le altre; il progetto mira all’approfondimento di tematiche contemporanee mediante incontri, seminari, conferenze e laboratori con grandi scienziati e studiosi, offrendo esperienze che aiutino l’elaborazione dell’oggi.

Semir Zeki è attualmente docente di Neuroestetica alla University College di Londra, dopo essere stato per tanti anni docente di Neurobiologia.
Zeki ha condotto studi di anatomia e fisiologia sul cervello visivo. Ha lavorato sulla organizzazione del cervello visivo, inclusa la percezione del colore, e sui meccanismi che sottolineano la nostra esperienza di bellezza, amore e desiderio. Ha tenuto lezioni sull’arte e il cervello nelle maggiori istituzioni europee e degli USA. È autore di La visione dall’interno. Arte e cervello, Con gli occhi del cervello e Splendori e miserie del cervello. L’amore, la creatività e la ricerca della felicità e co-autore con Balthus di La Ricerca dell’essenziale e con Ludovica Lumer di La Bella e la bestia: arte e neuroscienza. Il suo progetto “Bianco su bianco: oltre Malevich” è stato esposto nel 2011 al Museo Pecci Milano . È seguace della Royal Society e membro dell’American Philosophical Society. Ha ricevuto il Premio internazionale Re Faisal in Biologia nel 2004 e l’ Erasmus Medal nel 2008 per i suoi studi sul cervello. Nel 2001 ha fondato l’Istituto di Neuroestetica, con base a Berkeley, in California

Ludovica Lumer è nata a Milano nel 1971, dal 1997 lavora al Department of Anatomy and Developmental Biology (University College London) con Semir Zeki dove ha intrapreso le prime ricerche nel campo della Neuroestetica, studiando la relazione tra la percezione visiva e la rappresentazione artistica. Dal 2005 ha aperto una galleria d’arte a Milano. Ha pubblicato numerosi articoli scientifici su importanti riviste internazionali e cataloghi d’arte. Tiene un corso su La rappresentazione del disagio alla Facoltà di Psicologia dell’Università degli Studi Milano-Bicocca. Ha pubblicato con Marta dell’Angelo C’è da perderci la testa. Scoprire il cervello giocando con l’arte (i Libri del Festival della Mente, Laterza, 2009).

Prossimo ed ultimo appuntamento con “Il senso di sé”:

Venerdì 24 maggio ore 18:00 incontro con Almagul Menlibvayeva

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