Tina Modotti, nata ad Udine il 17 agosto 1896, una delle donne fotografe più celebri al mondo lasciò l’Italia nel 1913 per raggiungere il padre emigrato a San Francisco dove si dedicò al teatro amatoriale.
Nel 1918 si sposò con il pittore Roubaix “Robo” con il quale si trasferì a Los Angeles dove fece il suo debutto come attrice in The Tiger’s Coat (Pelle di tigre) nel 1920.
Tramite il marito conobbe il famoso fotografo Edward Weston del quale divenne prima la modella poi l’amante.
” Robo” si trasferì a Città del Messico e lei lo raggiunse poco dopo ma il marito era già morto di vaiolo.
Quindi con Weston tornò in Messico ed iniziarono a frequentare diversi esponenti radicali comunisti, tra cui i tre funzionari del Partito Comunista Messicano con cui ebbe delle relazioni sentimentali: Xavier Guerrero, Julio Antonio Mella e Vittorio Vidali.
Il 1927 è l’anno dell’iscrizione al PCM e l’inizio della fase più intensa del suo attivismo politico.
In quel periodo le sue fotografie vennero pubblicate su numerosi giornali di sinistra, tra cui l’organo ufficiale del PCM, El Machete.
La Modotti, quando era ancora in Italia, ebbe i primi approcci alla fotografia con lo zio Pietro che gestiva uno studio fotografico ma fu la sua relazione con Weston che le permise di diventere un’artista di fama internazionale.
Disse di sè:
«Sempre, quando le parole “arte” e “artistico” vengono applicate al mio lavoro fotografico, io mi sento in disaccordo… Mi considero una fotografa, niente di più. Se le mie foto si differenziano da ciò che viene fatto di solito in questo campo, è precisamente perché io cerco di produrre non arte, ma oneste fotografie, senza distorsioni o manipolazioni.»
Nel dicembre del 1929 con la sua esposizione che fu definita come “La prima mostra fotografica rivoluzionaria in Messico” raggiunse l’ apice della sua carriera di fotografa.
Un anno dopo fu espulsa dal Messico e cessò di fotografare quasi completamente.
Per un periodo viaggiò in giro per l’Europa per poi stabilirsi a Mosca dove si unì alla polizia segreta sovietica, che la utilizzò per varie missioni in Francia ed Europa orientale (probabilmente a sostegno della Rivoluzione Mondiale che aveva in mente).
Nel 1939, dopo il collasso del movimento repubblicano, la Modotti lasciò la Spagna con Vidali per tornare in Messico sotto uno pseudonimo. Secondo alcuni storici fu implicata nell’assassinio di Leone Trockij assieme al suo amante Vittorio Vidali alias Carlos Contreros.
Tina Modotti morì a Città del Messico il 5 gennaio 1942, secondo alcuni in circostanze sospette. Dopo aver avuto la notizia della sua morte, Diego Rivera affermò che fosse stato Vidali ad aver organizzato l’omicidio. Tina poteva “sapere troppo” delle attività di Vidali in Spagna, incluse le voci riguardanti 400 esecuzioni.
Più probabilmente quella notte Tina, dopo aver cenato con amici in casa dell’architetto Hannes Meyer, fu colpita da infarto, e morì nel taxi che la stava riportando a casa.
La sua tomba è nel grande Pantheòn de Dolores a Città del Messico. Il poeta Pablo Neruda, indignato dalle accuse fatte a Vittorio Vidali, compose il suo epitaffio in cui è indicato anche lo sciacallaggio riferibile a quelle infamie; di questo componimento una parte può essere trovata sulla lapide della Modotti, che include anche un suo ritratto in bassorilievo fatto dall’incisore Leopoldo Méndez:
« Tina Modotti hermana,
no duermes no, no duermes
tal vez tu corazon
oye crecer la rosa
de ayer la ultima rosa
de ayer la nueva rosa
descansa dulcemente hermana.
Puro es tu dulce nombre
pura es tu fragil vida
de abeja sombra fuego
nieve silencio espuma
de acero linea polen
se construyo tu ferrea
tu delgada estructura »
(Pablo Neruda, epitaffio dedicato a Tina Modotti)
Può interessarvi il video: http://www.youtube.com/watch?v=KhqAWEo36_g&list=PL2E60B0B237F92716&index=6
TINA MODOTTI: perché non muore il fuoco
Retrospettiva
1 maggio – 5 ottobre 2014
Corte Medievale di Palazzo Madama
Piazza Castello – Torino
visita guidata euro 4,00 + biglietto di ingresso (intero euro 8; ridotto euro 5).
Per informazioni e prenotazioni:
011.521.17.88 prenotazioniftm@arteintorino.com