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Giacometti alla Galleria d’Arte Moderna di Milano. Dalle avanguardie parigine ai bronzi esistenzialisti

Giacometti (Foto: Luca Zuccala © ArtsLife)
Giacometti – Grande donna IV, 1960-1961 (Foto: Luca Zuccala © ArtsLife)

Clicca qui per vedere tutte le foto della mostra e l’intervista a Paola Zatti, Conservatore Responsabile

Un artista che ha reso il bronzo e il gesso gli strumenti per trasmettere “l’essenza palpitante d’un uomo”: la scultura di Alberto Giacometti è protagonista della nuova mostra curata da Catherine Grenier (Direttore della Fondazione “Alberto e Annette Giacometti” di Parigi) alla Galleria d’Arte Moderna di Milano. Fino al primo gennaio 2015 sarà possibile visitare nella settecentesca Villa Reale milanese, cinque piccole sezioni che raccontano in 60 pezzi tra sculture, pitture, disegni e foto, l’opera dell’artista svizzero. Nato nel 1901 a Borgonovo, Giacometti viene iniziato precocemente all’arte grazie alla bottega del padre Giovanni.

Giacometti (Foto: Luca Zuccala © ArtsLife)
Giacometti cubista (1926) (Foto: Luca Zuccala © ArtsLife)
Giacometti (Foto: Luca Zuccala © ArtsLife)
Giacometti – Doppia “Composizione cubista”, 1926-1927 (Foto: Luca Zuccala © ArtsLife)

La prima sala della mostra è dedicata al frutto dei primi anni di riflessione sulla scultura, quando Giacometti studia la figura umana all’École des Beaux-Arts di Ginevra, utilizzando come modelli i familiari: il padre, la madre Annetta e i tre fratelli Diego, Ottilia e Bruno. Negli anni ’20 Giacometti arriva all’atelier di rue Hippolyte-Maindron a Parigi. Punto nevralgico dell’arte d’avanguardia, nella capitale francese l’artista entra in contatto con diverse realtà protagoniste dell’arte di quel periodo: il gesso La coppia, datato 1927, rappresenta due figure umane stilizzate, richiamo diretto alle maschere africane dell’arte primitiva. Dopo una breve parentesi post-cubista evidente nelle diverse varianti di Composizione cubista, negli anni ’30 l’artista aderisce al Surrealismo: Sfera sospesa, scultura in gesso e metallo realizzata nel 1931, incarna i principi del movimento di Breton, tanto che Dalì definirà l’opera come il prototipo degli “oggetti a funzionamento simbolico”.

Giacometti (Foto: Luca Zuccala © ArtsLife)
Giacometti – La radura, 1950 (Foto: Luca Zuccala © ArtsLife)
Giacometti (Foto: Luca Zuccala © ArtsLife)
Giacometti – Sala “La figura umana. L’epicentro del nuovo stile” (Foto: Luca Zuccala © ArtsLife)

Allontanatosi da Parigi e dalla sfera surrealista, Giacometti rientra in Svizzera negli anni ’40; qui inizia una ricerca personale sulla figura umana che porta l’artista alla creazione di ritratti dal vero, posti su piedistalli cubici, in scala realistica o talvolta ridotta. Opere bronzee come Radura e La gabbia sono frutto di un’indagine introspettiva sull’anima umana, risposta agli orrori del secondo conflitto mondiale. Una visione quasi “immateriale” dove gli uomini diventano personaggi filiformi dalle lunghe gambe e braccia, tanto sottili da sembrare sul punto di strapparsi. Lo studio sulla figura umana continua parallelamente nell’opera grafica dell’artista attraverso una serie di ritratti come Testa di Rita, frontale e di profilo, realizzata alla fine degli anni ‘30.

Giacometti (Foto: Luca Zuccala © ArtsLife)
Giacometti – Sala “Ritratti. La ricerca incessante della somiglianza” (Foto: Luca Zuccala © ArtsLife)
Giacometti (Foto: Luca Zuccala © ArtsLife)
Giacometti – Tre busti (Anni Sessanta) (Foto: Luca Zuccala © ArtsLife)
Giacometti (Foto: Luca Zuccala © ArtsLife)
Giacometti – Grande testa, 1960 (Foto: Luca Zuccala © ArtsLife)

La copia è un’altra costante nell’opera di Giacometti che fin da giovane, armato di taccuino e matita, studiava i maestri della storia dell’arte – da Giotto a Dürer, passando per Rembrandt e Cézanne – per meglio comprendere le forme plastiche e perfezionare il suo stile. Tra i capolavori della maturità dell’artista, ai quali è dedicata l’ultima sala della mostra, spicca La grande donna IV, parte di un progetto (mai realizzato) di opere monumentali che avrebbero dovuto animare una piazza di New York. Il grande bronzo rappresenta una figura femminile nuda che sfiora i tre metri d’altezza ma, allo stesso tempo, nelle sue forme esili tipiche dell’opera giacomettiana, si discosta dai diktat della monumentalità, cogliendo la dimensione esistenziale di ogni uomo, riflettendo la solitudine e la perenne incomunicabilità umana nel XX secolo.

Giacometti (Foto: Luca Zuccala © ArtsLife)
Giacometti – Sezione “Dalle figurine alle opere monumentali”, al centro: “Grande donna IV”, 1960-1961 (Foto: Luca Zuccala © ArtsLife)

INFORMAZIONI UTILI

Giacometti

8 ottobre 2014- 1 febbraio 2015

GAM, Galleria d’Arte Moderna, Milano

Lunedì 14.30-19.30/ martedì, mercoledì, venerdì, domenica 9.30-19.30/giovedì, sabato 9.30-22.30

Biglietti: Intero €12.00, Ridotto €10.00

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