È Mange tes morts, terzo lungometraggio del francese di Jean-Charles Hue, il vincitore della 32esima edizione del Torino Film Festival, un riuscito mix tra il film di genere diretta con mano ferma dal regista di Carne Viva.
Questa edizione del TFF segna l’ingresso alla direzione di Emanuela Martini, già direttrice di FIlmTV, che prende il testimone da Paolo Virzì, regista de La Prima Cosa Bella.
Tenutasi dal 21 al 29 novembre la rassegna torinese del cinema si è chiusa confermando il trend positivo registrato nell’Edizione TFF 2013, quando gli incassi erano passati dai 205 mila del 2012 ai 267 mila Euro.
Per l’edizione 2014 l’incasso complessivo è di 259.000 Euro. Tenuto conto che il numero delle sale a disposizione è sceso da 11 a 9, con una disponibilità di posti scesa da 2910 a 2347, il risultato è molto positivo. In totale gli spettatori del 2014 sono stati 90.000 circa.
Presentato in anteprima durante il Festival anche il nuovo film di Woody Allen “Magic in the moonlight“, con l’accoppiata vincente formata da Colin Firth e Emma Stone, la più grande rivelazione degli ultimi per il grande schermo, impossibile resisterle. «Amore e magia nella Riviera francese degli anni ’20: Woody Allen sembra avere raccolto tutti gli ingredienti per un’altra indimenticabile commedia romantica.
L’illusionista “cinese” Wei Ling Soo è il mago più celebre del suo tempo, ma in realtà dietro il suo costume si nasconde Stanley Crawford (Colin Firth), un inglese con scorbutico e arrogante con un’altissima opinione di sé e una forte avversione per i ciarlatani che si spacciano per medium. Convinto da un vecchio amico, Stanley si reca in missione nella residenza della famiglia Catledge, in Costa Azzurra, per smascherare la giovane e affascinante chiaroveggente Sophie Baker (Emma Stone)».
Per gli amanti del piccolo schermo poi è stata sicuramente una piacevole sorpresa ritrovare Michael C. Hall (iconico protagonista di Dexter) in “Cold in July”, di Jim Mickle. Film tratto da un romanzo del 1989 di Joe R. Lansdale, un noir denso di colpi di scena, virate comiche e personaggi indimenticabili interpretati da uno splendido cast: insieme a Michael C. Hall anche il mitico Don Johnson (Miami Vice, Django Unchained).
Eddie Redmayne ha ritirato il Premio Maserati/Torino come miglior attore emergente prima della proiezione di “The Theory of Everything”, di James Marsh (The King), film nel quale interpreta il fisico e cosmologo Stephen Hawking.
Il Premio giunge in realtà nel bel mezzo di una carriera già ben avviata: “Savage Grace, Elyzabeth”, “The golden Age”, “My Week with Marilyn”, “Les Misérables”, questi alcuni dei titoli in cui Redmayne aveva già dato prova del proprio talento. Ora, con The Theory of Everything pare sia pronto per la corsa all’Oscar.
Anche quest’anno, insomma, il Torino Film Festival si conferma come il Festival più vivo, più apprezzato dal pubblico e meglio integrato nel tessuto urbano della città, che di anno in anno lo coltiva con cura.
Un appuntamento immancabile per appassionati o semplici curiosi che abbiano voglia di entrare in sala a vedere qualcosa inaspettato.