«Le fratture che oggi ci circondano e che abbondano in ogni angolo del panorama mondiale, rievocano le macerie evanescenti di precedenti catastrofi accumulatesi ai piedi dell’angelo della storia nell’Angelus Novus. Come fare per afferrare appieno l’inquietudine del nostro tempo, renderla comprensibile, esaminarla e articolarla? I cambiamenti radicali verificatisi nel corso degli ultimi due secoli hanno prodotto nuovi e affascinanti spunti per artisti, scrittori, cineasti, performer, compositori e musicisti. Ed è riconoscendo tale condizione che la 56. Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia propone All the World’s Futures, un progetto dedicato a una nuova valutazione della relazione tra l’arte e gli artisti nell’attuale stato delle cose».
Okwui Enwezor
Pillole fotografiche dalla Mostra Internazionale della Biennale di Venezia 2015: All the World’s Futures. 136 artisti (89 presenti per la prima volta), provenienti da 53 paesi. 159 le nuove produzioni realizzate per questa edizione. Un unico percorso espositivo che si articola dal Padiglione Centrale (Giardini) all’Arsenale.
All the World’s Futures, attraverso le sue costellazioni di Filtri vuole scavare a fondo nello “stato delle cose” per mettere in discussione l’“apparenza delle cose” passando da un’enunciazione gutturale della voce alle manifestazioni visive e fisiche, tra opere d’arte e pubblico.
Al posto di un unico tema onnicomprensivo che racchiuda e incapsuli diverse forme e pratiche in un campo visivo unificato, la mostra è permeata da uno strato di Filtri sovrapposti: una costellazione di parametri che circoscrivono le molteplici idee che verranno trattate per immaginare e realizzare una diversità di pratiche. L’esposizione utilizza come Filtro la traiettoria storica che la Biennale stessa ha percorso durante i suoi 120 anni di vita, un Filtro attraverso il quale riflettere sull’attuale “stato delle cose” e sull’ “apparenza delle cose”.
La domanda principale posta dall’esposizione è la seguente: in che modo artisti, filosofi, scrittori, compositori, coreografi, cantanti e musicisti, attraverso immagini, oggetti, parole, movimenti, azioni, testi e suoni, possono raccogliere dei pubblici nell’atto di ascoltare, reagire, farsi coinvolgere e parlare, allo scopo di dare un senso agli sconvolgimenti di quest’epoca? Quali materiali simbolici o estetici, quali atti politici o sociali verranno prodotti in questo spazio dialettico di riferimenti per dare forma a un’esposizione che rifiuta di essere confinata nei limiti dei convenzionali modelli espositivi? In All the World’s Futures lo stesso curatore insieme agli artisti, agli attivisti, al pubblico e ai partecipanti di ogni genere saranno i protagonisti centrali nell’aperta orchestrazione di questo progetto.
Attraverso ogni Filtro, sovrapposto l’uno sull’altro in una serie di recensioni, la mostra approfondisce la realtà contemporanea globale come una realtà in costante riallineamento, adattamento, ricalibrazione, mobilità e dalle forme continuo mutamento. Considerato ciò All the World’s Futures ospita un Parlamento delle forme la cui orchestrazione e il cui svolgimento episodico avranno una vasta portata globale. Al centro della Mostra c’è la nozione di esposizione come palcoscenico nella quale verranno esplorati progetti storici e antistorici. All’interno di questa struttura gli aspetti della 56. Esposizione d’Arte sollecitano e privilegiano nuove proposte e lavori appositamente concepiti dagli artisti, cineasti, coreografi, performer, compositori e scrittori invitati per lavorare individualmente o in collaborazione. Questi progetti, lavori e voci occupano, come un’orchestra, gli spazi della Biennale e pre-occuperanno il tempo e il pensiero del pubblico.
Una parte centrale del programma di letture dal vivo è “Das Kapital”, un imponente progetto bibliografico frutto di una meticolosa ricerca, concepito dal direttore artistico nel Padiglione Centrale. Questo programma, che si svolgerà ogni giorno per quasi sette mesi senza soluzione di continuità, si aprirà con una lettura dal vivo dei quattro libri di Das Kapital di Marx e gradualmente si amplierà con recitals di canti di lavoro, libretti, letture di copioni, discussioni, assemblee plenarie e proiezioni di film dedicati a diverse teorie ed esplorazioni del Capitale. Nel corso della Biennale ensemble teatrali, attori, intellettuali, studenti e persone del pubblico saranno invitati a dare un contributo al programma di letture le cui voci inonderanno e pervaderanno le sale circostanti in una grandiosa esposizione di oralità. Un’importante fonte d’ispirazione per questa inusuale performance è rappresentata dalle prime righe del libro di Louis Althusser Leggere il capitale.
Il Curatore della Mostra Internazionale: Okwui Enwezor
Nato in Nigeria nel 1963, Okwui Enwezor è curatore, critico d’arte, giornalista e scrittore; dal 2011 è Direttore della Haus der Kunst di Monaco di Baviera. È stato Direttore Artistico della 2. Johannesburg Biennale in Sudafrica (1996-1998), di documenta 11 a Kassel in Germania (1998–2002), della Bienal Internacional de Arte Contemporáneo di Siviglia in Spagna (2005-2007), della 7. Gwangju Biennale in Sud Corea (2008) e della Triennal d’Art Contemporaine di Parigi al Palais de Tokyo (2012). I suoi campi di interesse spaziano dal mondo delle mostre internazionali ai musei, dall’università all’editoria. Nel 1994 ha fondato “NKA: Journal of Contemporary African Art” edito da Duke University Press. È autore di numerosi saggi e libri tra cui ricordiamo Archive Fever: Uses of the Document in Contemporary Art (2008).
Leone d’oro per il miglior artista della mostra All the World’s Futures:
Adrian Piper
Motivazioni:
Artista d’avanguardia, Piper ha rinnovato la pratica concettuale inserendovi la soggettività personale – del suo essere, del suo pubblico e delle platee in generale. Le sue presentazioni invitano a impegnarsi in una pratica permanente di responsabilità personale e richiamano l’attenzione al carattere effimero e fugace dei sistemi di valori.
Adrian Piper
I Leoni d’oro della 56. Esposizione Internazionale d’Arte
La Biennale di Venezia 2015 attraverso cinque opere
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Sito ufficiale della Biennale 2015