Festival di Cannes, 68ª edizione. I voti della critica a poche ore dall’annuncio della Pama d’oro.
Ci siamo quasi. Il 24 maggio il Festival di Cannes giunge a conclusione. Come sono stati accolti i titoli in concorso dai critici del settore?
Ovviamente s’è fatto un gran parlare dei tre moschettieri in concorso –Sorrentino, Garrone e Moretti– tutti molto applauditi. Sette minuti dicono. Dieci, dicono altri. Quindici saranno pronti a dire altri ancora, ci scommettiamo.
Siamo andai a sbirciare i giudizi di ScreenDaily. Da una zero a quattro stelline a disposizione di alcuni critici cinematografici più in vista del panorama internazionale. La media dei voti ottenuti solitamente è un ottimo strumento per capire chi può ambire o meno alla vittoria del Festival di Cannes.Abbiamo sbirciato le medie assegnate ai film in concorso durante l’edizione in corso del Festival di Cannes, ma non solo. Youth di Sorrentino ha ricevuto, a fronte dei 10 minuti di applausi, un 2,4. Nel 2011 This must to be the place era stato votato 2.8, meno applausi, 6 David di Donatello e critiche alquanto freddine (Sorrentino non convince, Sorrentino perde la strada, etc.).
Le Meraviglie Alice Rohrwacher -ad esempio- nel 2014 aveva preso un bel 2.6. Ancora ricordiamo gli articoli sullo scroscio di applausi e le lacrime. Niente Palma d’oro, ma il Grand Prix Speciale della Giuria. Misteriosamente poi gli è stato però preferito Il Capitale Umano per la corsa agli Oscar.
Il Racconto dei Racconti di Garrone, per tornare ai 3 moschettieri di quest’anno, ha avuto una media di 2 stelline. La stampa italiana se ne dovrà fare una ragione, alla critica internazionale Garrone non piace poi tanto come si vorrebbe. Reality, del 2012, s’era preso 1.9, ma -attenzione- vincendo il Grand Prix Speciale della Giuria.
Nanni Moretti, con Mia Madre, per ora porta a casa un 2.7 (più tutti i minuti di applausi). Nel 2011 Habemus Papa una media di 2.3.
Quest’anno in testa -e quindi probabili favoriti alla Palma delle Palme- con 3.5, Carol di Todd Haynes e The Assassin di Hou Hsiao-hsien (according to Wikipedia il capofila della «Nouvelle Vague» di Taiwan), già Leone d’Oro nel 1989. Qualcuno ricorderà il suo Millenium Mambo.
Bene anche, con 2.8, Saul fia dell’ungherese László Nemes e Mountains May Depart di Jia Zhangke
0.6 per The Sea of Trees di Gust Van Sant, grandissimo scult annunciato.
Le medie dei critici internazionali a volte sono dei buoni pronostici, a volte un po’ meno.
Festival di Cannes 2014, la media maggiore l’aveva Mr. Turner di Mike Leigh, 3.6, ma ad aggiudicarsi la Palma d’Oro è stato infine Winter Sleep di Nuri Bilge Ceylan: nei pronostici era “solo” terzo con 3.4, preceduto anche da Leviathan di Zvjagincev con 3.5.Nel 2013 La Vie d’Adèle vince il Festival anticipato da un bel 3.4, quell’anno il voto più alto; al secondo posto per i critici, con 3.3, Inside Llewyn Davis dei Coen – quest’anno a capo della giuria.
Nel 2012 vincitore al Festival di Cannes è stato Amour di Haneke (poi anche Oscar come miglior film straniero): voto 3.3, il più alto di quell’annata a pari merito con Oltre le colline di Cristian Mungiu.
Lo scult del 2012? The Paperboy di Lee Daniels con 1.6. Sì, quello con Nicole Kidman che fa pipì su Zac Efron che per domestica ha Macy Gray (ammettiamolo, con il senno di poi, avrebbe meritato tutte le palme di questo mondo).
Nel 2011 invece vittoria a sorpresa per The Tree of Life di Terrence Malick che aveva ricevuto una media di sole 2.8 stelline. Con lo stesso punteggio, quell’anno, avrebbe potuto vincere anche lo stesso Sorrentino con This Must To Be The Place o Almodovar con il sottovalutato La Pelle che Abito o Hazanavicius con il sopravvalutato The Artist (che poi s’è rifatto con 5 Oscar).
Il favorito sembrava C’era una volta in Anatolia di Nuri Bilge Ceylan con 3.3 o i soliti Jean-Pierre e Luc (Dardenne) con 3.1.
Ancora poche ore e sapremo chi sarà il vincitore della 68ª edizione del Festival di Cannes: Carol?, il melodramma saffico di Todd Haynes? The Assassin?, il wuxia non wuxia di Hou Hsiao-hsien? Un titolo a sorpresa?
E chi dei tre moschettieri si aggiudicherà il il Grand Prix Speciale della Giuria? Sorrentino, ci verrebbe da dire.