Via libera a cento muri dove sbizzarrire la propria tecnica acrilica. Il Comune di Milano ha scovato e “liberalizzato” una migliaia di metri quadrati di muri da imbrattare artisticamente. Negli spazi riservati ad hoc nessuna restrizione, salvo che per scritte offensive. Tolleranza zero invece nel resto della città. Quindi: da una parte la delibera comunale lascia ai writers piena libertà su moltissimi muri della città, dall’altra parte inasprisce la lotta al vandalismo.
67 località sparse per tutta Milano, 67 “tele bianche” da dipingere liberamente per abbellire la città attraverso il colore.
“Niente più scuse, niente più giustificazioni per vandalizzare la città”. “Cade il proibizionismo” commenta Carmela Rozza. Spiega l’Assessore Granelli:
Con questa delibera definiamo anche le linee guida per rafforzare la repressione nei confronti di chi imbratta. Le procedure – ha spiegato – sono concordate con la procura della Repubblica, a cui vengono comunicati direttamente i reati in flagranza. Possiamo applicare meglio il codice penale in tema di danneggiamenti e imbrattamenti. Chi vuole contribuire ad abbellire la città con le sue opere ha a disposizione gli spazi per farlo, ma chi deturpa Milano deve risponderne.
“Se finora qualcuno poteva trovare una scusa nella mancanza di libertà lasciata dal Comune per la street art, da oggi – ha detto sempre la Rozza – quella giustificazione non tiene più. Ci sono cento muri autorizzati, in cui si può disegnare in sicurezza, e se dei privati vorranno metterne a disposizione altri si potranno aggiungere all’elenco in modo molto agile. Ma dove non c’è il cartello “muro libero” non sarà più accettabile alcuna giustificazione per gli scarabocchi”.
Se poi dei privati vorranno metterne a disposizione altri muri si potranno aggiungere all’elenco in modo molto semplice.
Ma dove non c’è il cartello “muro libero” non sarà più accettabile alcuna giustificazione per gli scarabocchi.