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Massimo Carmassi Medaglia d’Oro Architettura Italiana 2015

CARMASSI.VERONA

Il vincitore della Medaglia d’Oro all’Architettura 2015 è Massimo Carmassi con ISP e IUAV Studi e Progetti, per il Restauro del Panificio della Caserma Santa Marta in sede universitaria, Verona, Italia, 2014.

CARMASSI.VERONA
Restauro del Panificio della Caserma Santa Marta in sede universitaria, Verona

I vincitori  sono stati annunciati oggi, venerdì 11 dicembre 2015, dal Presidente della Triennale di Milano Claudio De Albertis; il Direttore Generale per l’Arte e l’ Architettura contemporanee e le Periferie Urbane del MiBACT Federica Galloni; il Presidente di MADE expo Andrea Negri; il curatore Triennale Architettura Alberto Ferlenga.
Il premio è il frutto della collaborazione tra La Triennale di Milano, il MiBACT, Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e MADE expo, fiera biennale internazionale del progetto, dell’architettura e delle costruzioni (Milano 8-11 marzo 2017).
La giuria presieduta da Claudio De Albertis (Presidente della Giuria), Luisa Collina, Alessandra Fassio, Alberto Ferlenga, Vincenzo Latina Christophe Pourtois, ha assegnato all’unanimità la Medaglia d’Oro all’Architettura Italiana 2015 al Restauro del Panificio della Caserma Santa Marta in sede universitaria, Verona, 2014 di Massimo Carmassi con ISP e IUAV Studi e Progetti.

La giuria della Medaglia d’Oro all’Architettura Italiana ha deciso di assegnare quest’anno il suo premio più importante al progetto di recupero del silos di ponente e del panificio della Caserma Santa Marta di Verona. Il recupero degli edifici commissionato dall’università di Verona e realizzato da Massimo Carmassi con Gabriella Ioli Carmassi, ISP e IUAV Studi e Progetti, adegua uno straordinario complesso alle necessità di una moderna struttura universitaria. Il silos e il panificio appartengono a un insieme straordinario realizzato poco dopo la metà dell’Ottocento dall’esercito austro-ungarico e destinato a rifornire le truppe presenti nel Nord Italia. Vere e proprie fabbriche dotate di immensi magazzini e forni smisurati, gli edifici, dopo anni di abbandono, stanno lentamente tornando alla città per ospitare la Facoltà di Economia. L’intervento diretto da Carmassi non può essere definito semplicemente un’opera di restauro, anche se accurati interventi di restauro ne fanno parte. E non possiamo neppure parlare di una semplice ri-funzionalizzazione, anche se le parti realizzate sino a oggi ospitano egregiamente le nuove aule e i nuovi servizi. Se consideriamo l’intervento nel suo insieme lo dovremmo definire, piuttosto, un’opera di architettura contemporanea realizzata in stretto rapporto con le preesistenze. In questo caso l’intervento, oltre a recuperare materialmente le pietre antiche, si pone il compito di chiarire gli spazi originari tramite interventi che ne evidenzino la natura e li sviluppa in modo convincente mettendo in atto l’unica vera forma di salvaguardia di una struttura del passato, quella di evitarne museificazione o degrado permettendone una continuità di vita coerente con la sua natura ma anche adeguata ai nuovi usi. Gli interventi ex novo non negano la loro contemporaneità. I vetri che delimitano le aule, le scale metalliche, le inclusioni cementizie non cercano mimetismi e sviluppano con evidenza un racconto che si interseca con quello storico, ne comprende la logica strutturale, la necessità funzionale e, a partire da ciò, recupera la visibilità degli spazi pur occupandoli con nuovi usi. Se è vero che l’intervento sull’esistente sarà sempre più, almeno in Europa, il terreno principale su cui sviluppare il progetto architettonico e se è vero che in Europa l’esistente comprende in sé un grande patrimonio storico, allora questo edificio costituisce un insegnamento di come passato presente non siano antitetici, in architettura, ma complementari. Nel quadro più generale del lavoro di Carmassi l’intervento sulle strutture militari veronesi costituisce l’ultima tappa di un percorso che, partendo dal recupero delle mura medievali di Pisa (1979-1998) e del Teatro Verdi nella stessa città (1989), è passato attraverso il restauro del Foro Annonario di Senigallia (1998) e del Palazzo Ducale gonzaghesco a Guastalla (2001), ma anche attraverso interventi urbani come quello del complesso di San Michele in Borgo a Pisa (1986-2002) in cui il nuovo e l’antico si intrecciano alla scala urbana dotando la città di un nuovo spazio pubblico. Ma, ancora una volta, non possiamo considerare questi lavori come semplice restauro. Come a Santa Marta, anche i lavori precedenti hanno dimostrato quanto l’architettura contemporanea possa prendersi cura del passato senza perdere il proprio ruolo e le proprie caratteristiche ed è questo che la giuria ha voluto riconoscere nell’opera del gruppo diretto da Massimo Carmassi. Alberto Frelenga

© Gianluca Di Ioia - La Triennale-3_Massimo Carmassi
© Gianluca Di Ioia – La Triennale, Massimo Carmassi

Sono inoltre assegnati i Premi Medaglia d’Oro alla Carriera a Mario Bellini, Luigi Caccia Dominioni, Franco Purini e Francesco Venezia. È assegnato il Premio Speciale all’Opera Prima a B22 per l’Housing sociale Cascina Merlata– Edificio 11; Milano, Italia 2014.

Il Premio Speciale alla Committenza è assegnato, per la committenza pubblica all’ amministrazione comunale di Aquileia per l’ Aula di Cromazio e le piazze della Basilica di Aquileia; Aquileia, Udine, Italia 2012 di GTRF Tortelli Frassoni Architetti Associati; per la committenza privata a Isabella Seragnoli, presidentessa di Coesia per l’ opera MAST (Manifattura Arti, Sperimentazione e Tecnologia); Bologna, Italia 2013 di LABICS (Maria Claudia Clemente, Francesco Isidori).

Sono state assegnate inoltre le sette Menzioni d’onore: per la categoria Nuovi edifici a Renato Rizzi per il Teatro Shakespeariano; Danzica, Polonia, 2014; per la categoria Paesaggi e Spazi Urbani a Cino Zucchi Architetti con Mauri & Banci per l’ Ingresso alla galleria Vedeggio-Cassarate; Lugano, Svizzera, 2011-2012; per la categoria Infrastrutture a MoDus Architects (Sandy Attia, Matteo Scagnol) per i Collettori di acqua calda per la rete di teleriscaldamento, Bressanone, Bolzano, Italia, 2012; per la categoria Riconversione e Restauro a Pietro Carlo Pellegrini architetto per il Recupero della ex fornace per la realizzazione di una scuola media; Riccione, Rimini, Italia, 2014; per la categoria Allestimenti a Attilio Stocchi per Librocielo; Milano, Italia, 2012; per la categoria Opera Sociale a ASF Italia Onlus per la Nuova scuola secondaria; Roong, Takéo, Cambogia, 2014; per la categoria Interni a Morpurgo De Curtis Architetti Associati per il Memoriale della Shoah; Milano, Italia 2014.

Le quattro precendenti edizioni del Premio Medaglia d’Oro all’Architettura Italiana sono state vinte nel 2003, da Umberto Riva e PierPaolo Ricatti, per il Magazzino Fincantieri; Castellammare di Stabia (NA); nel 2006 da Renzo Piano Building Workshop (RPBW) per l’High Museum of Art, Village of the Arts, Woodroof Arts Center; Atlanta, Stati Uniti, 2003-2005; nel 2009 da Massimiliano & Doriana Fuksas con il progetto per lo Zenith Music Hall; Strasburgo, Francia 2008; nel 2012 da Vincenzo Latina per il Padiglione di accesso agli scavi dell’Artemision di Siracusa; Siracusa, Italia 2007-2011.

© Gianluca Di Ioia - La Triennale-1_allestimento mostra
© Gianluca Di Ioia

Il vincitore del Premio Medaglia d’Oro all’Architettura Italiana 2015, Massimo Carmassi, terrà una Lectio Magistralis il 12 dicembre 2015 alle ore 11,30.
Medaglia d’Oro all’Architettura Italiana V Edizione
Triennale di Milano Lectio Magistralis: sabato 12 dicembre ore: 11,30
La mostra dei progetti vincitori e finalisti resterà aperta dal 12 dicembre 2015 al 7 febbraio 2016 Ingresso Libero

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