Un doppio Pirandello al Teatro India di Roma che dal 20 al 24 gennaio 2016 (tutte le sere ore 19) propone un testo scomodo, cattivo, degno della miglior produzione del drammaturgo siciliano: O DI UNO O DI NESSUNO, nell’allestimento firmato dalla regia di Gianluigi Fogacci. Storia crudele e misogina che, dagli anni bui del ventennio fascista, ci riporta all’oggi per ricordare la fatica del crescere e diventare adulti, dalla difficoltà di gestione dei rapporti affettivi alla complessità del vivere in condizioni di ristrettezze economiche. Si continua alle ore 21 con Valter Malosti che affronta per la prima volta Pirandello portando in scena IL BERRETTO A SONAGLI.
Gli spettacoli compongono il Segmento di Stagione Classici? Mai così moderni che, senza trascurare i titoli che hanno fatto la storia del teatro e rileggendoli con sensibilità di oggi, propone al Teatro India un trittico da Pirandello completato dai Giganti della montagna secondo Roberto Latini (16/28 febbraio).
Dal 20 al 24 gennaio (ore 19) al Teatro India è di scena uno scomodo Pirandello per raccontare una storia crudele e misogina che, dagli anni bui del ventennio fascista, ci riporta all’oggi per ricordare la fatica del crescere e diventare adulti, dalla difficoltà di gestione dei rapporti affettivi alla complessità del vivere in condizioni di ristrettezze economiche. La modernità del grande drammaturgo siciliano ritorna a teatro con una tra le sue commedie meno frequentate, O DI UNO O DI NESSUNO, nell’allestimento firmato dalla regia di Gianluigi Fogacci.
Datata 1930, l’opera è apparentemente semplice nella struttura ma difficile nel linguaggio, come tutta la produzione di Luigi Pirandello che stimola gli attori a rendere fruibile anche ad un pubblico giovane o di rara consuetudine teatrale il testo che sviluppa. Seppur immersa in una realtà temporalmente distante da noi, una serie di temi scomodi e complessi rendono la commedia vicina alla ruvida attualità. O di Uno O di Nessuno è infatti una storia di una gravidanza indesiderata; una storia di provinciali trasferitisi nella capitale per motivi di lavoro; una storia di stanze affittate in comune per far fronte a condizioni economiche difficoltose; una storia di prostituzione, di perbenismo gretto e perciò crudele, di relazioni affettive difficili, rese ancor più difficili da convenzioni sociali che rendono impossibile esprimere un sentimento sincero di cui solo a tratti i personaggi, avvolti da una diffusa mediocrità culturale, sembrano capaci. E tante altre complesse implicazioni che affondano nella psicanalisi e nel sistema delle relazioni, fino al sospetto di un malcelato e mal vissuto amore omosessuale da parte dei due protagonisti maschili sullo sfondo di un’Italia immersa nel ventennio fascista. Ed è appunto intriso di fascismo e di maschilismo più in generale il modo di pensare alla donna come oggetto di piacere che porterà, se pur indirettamente, a quello che oggi si classificherebbe come “femminicidio”. Di poca consolazione è una sorta di ‘finale buono’ solo per pacificare le coscienze più accomodanti, scritto da Pirandello dopo una scena-madre della ragazza in questione all’apice della sua tragica parabola che sembra voler fungere da sipario meta teatrale.
Dal 20 al 24 gennaio al Teatro India
O DI UNO O DI NESSUNO
di Luigi Pirandello
regia Gianluigi Fogacci
con in ordine di entrata Roberto Laureri, Simone Baldassari,
Alessandra Puliafico, Gianluigi Fogacci, Veronica Loforese, Valentina Bartolo
scene Fabiana Di Marco
costumi Maria Filippi
musiche David Barittoni
luci Giacomo Cursi
Produzione Compagnia Diritto e Rovescio
Valter Malosti affronta per la prima volta Pirandello portando in scena IL BERRETTO A SONAGLI, dal 20 al 24 gennaio al Teatro India. Uno dei testi più popolari del grande drammaturgo siciliano con cui il regista si confronta tentando di strapparne lo stereotipo per restituirne la forza eversiva originaria di quei “corpi in rivolta” posti al centro della scena che è anche labirinto: una feroce macchina/trappola. Un testo vivissimo grazie alla violenza beffarda della lingua, una sorta di musica espressionista e tragicomica, molto evidente nel testo scritto in dialetto siciliano che sarà alla base di un lavoro originale di drammaturgia.
Lo spettacolo si inserisce nel Segmento di Stagione Classici? Mai così moderni che, senza trascurare i titoli che hanno fatto la storia del teatro e rileggendoli con sensibilità di oggi, propone al Teatro India un trittico da Pirandello composto, dal già citato Berretto a sonagli, da O di Uno O di Nessuno nell’allestimento firmato dalla regia di Gianluigi Fogacci (20/24 febbraio) e dai Giganti della montagna secondo Roberto Latini (16/28 febbraio).
Il berretto a sonagli di Pirandello nasce come testo dialettale (“A birritta ccu ‘i ciancianeddi) per Angelo Musco, attore comico di grande successo. Il testo in dialetto recitato da Musco non fu mai pubblicato da Pirandello, a differenza di quanto avvenne con Liolà. La prima redazione de Il berretto a sonagli, ritrovata nel 1965 e pubblicata solo nel 1988, può oggi diventare un mare linguistico in cui re-immergere il testo italiano, oltre che prezioso corto-circuito dal punto di vista dei contenuti. Questa prima versione, infatti, offre materia a Malosti per un lavoro di riscoperta e rilettura non solo linguistica e di ridefinizione di caratteri e ruoli affioranti dal recupero dei tagli capocomicali di Musco, mai ripristinati dall’autore nell’edizione italiana, come la perdita di una possibile co-protagonista della commedia, accanto a Ciampa, in Beatrice Fiorìca, la moglie tradita. Si tratta di un testo più duro, politicamente scorretto, a tratti ferocemente antimaschilista nelle battute, sia di Beatrice sia dell’equivoca Saracena e che presenta varianti significative come all’inizio del secondo atto in cui il manoscritto presenta una scena totalmente espunta nella versione italiana. “Colgo nella pièce un carattere visionario, e un andamento da farsa nera come in Molière – afferma Malosti – Ciampa è per me un buffone tragico, come il Nietsche di Ecce homo e l’Arnolphe de La scuola delle mogli”.
“Il Teatro non è archeologia. Il non rimettere le mani nelle opere antiche, per aggiornarle e renderle adatte a nuovo spettacolo, significa incuria, non già scrupolo degno di rispetto. Il Teatro vuole questi rimaneggiamenti, e se n’è giovato incessantemente, in tutte le epoche ch’era più vivo. Il testo resta integro per chi se lo vorrà rileggere in casa, per sua cultura; chi vorrà divertircisi, andrà a teatro, dove gli sarà ripresentato mondo di tutte le parti vizze, rinnovato nelle espressioni non più correnti, riadattato ai gusti dell’oggi. E perché questo è legittimo? Perché l’opera d’arte, in teatro, non è più il lavoro di uno scrittore, che si può sempre del resto in altro modo salvaguardare, ma un atto di vita da creare, momento per momento, sulla scena, col concorso del pubblico, che deve bearsene”. Luigi Pirandello, in Storia del teatro italiano, a cura di Silvio d’Amico, 1936.
Il berretto a sonagli si inserisce nel solco delle rivisitazioni “d’autore” di Malosti, come era accaduto con il felice lavoro tratto da La scuola delle mogli di Molière, per tre anni in tournée nei teatri italiani.
Dal 20 al 24 gennaio al Teatro India
IL BERRETTO A SONAGLI
di Luigi Pirandello
adattamento e regia Valter Malosti
con Roberta Caronia, Valter Malosti,
Paola Pace, Vito Di Bella, Paolo Giangrasso, Cristina Arnone, Roberta Crivelli
luci Francesco Dell’Elba – scene Carmelo Giammello
costumi Alessio Rosati – macchinista e direttore di scena Gennaro Cerlino
assistente alla regia Elena Serra
Produzione TEATRO DI DIONISO
con il sostegno del Sistema Teatro Torino
Tournée 2016 _ IL BERRETTO A SONAGLI
GENNAIO
LECCO teatro della Società _ 30 gennaio
FEBBRAIO
TORINO teatro Gobetti _ 2 – 7 febbraio
LUGANO sala Teatro LAC di Lugano _ 23 – 24 febbraio
SAVIGLIANO Teatro Milanollo _ 26 febbraio
MARZO
CREMONA Teatro Ponchielli _ 8 – 9 marzo
GUALDO TADINO Teatro Don Bosco _ 10 marzo
TEATRO INDIA
Lungotevere Vittorio Gassman (già Lungotevere dei Papareschi) – Roma
Ufficio promozione Teatro di Roma: tel. 06.684.000.346 – www.teatrodiroma.net
Orari spettacolo: tutte le sere ore 21.00 I domenica ore 17.00
Durata 1 ora e 30 minuti
DUETTO CARD al costo di 16,00 € per due diversi spettacoli nella stessa sera (8 € a spettacolo) prenotandola a community@teatrodiroma.net