Dieci nomi rappresentativi del panorama artistico nazionale. Un vincitore, anzi vincitrice: “Sarà Cecilia Alemani la curatrice del Padiglione Italia alla 57esima esposizione internazionale d’arte di Venezia del 2017”. Così recita la nota ministeriale. Un’altra donna (e meno male) che si aggiunge alla direttrice Christine Macel. Una Biennale che si preannuncia al femminile in scena dal 13 maggio al 26 novembre 2017.
Da New York a Venezia. Dopo l’accademico Trione, avanti ad una emigrata di successo, già curatrice indipendente di una delle sezioni di Frieze, che ha conquistato la Grande Mela con la gestione artistica della High Line Art, una delle manifestazioni di Public art più creative e affollate del mondo con 7 milioni di visitatori all’anno.
Il progetto della curatrice milanese (classe 1977), moglie del “collega” Massimiliano Gioni, si concentrerà su un gruppo limitato di artisti (solo uno o un duo?) a cui verrà dato spazio per presentare le proprie opere e indagare i loro universi creativi.
“Il progetto di Alemani – spiega Franceschini – è molto ambizioso e innovativo, allinea il Padiglione Italia alle più avanzate metodologie espositive e valorizza il grande ruolo degli artisti nella società contemporanea”.
Chi è Cecilia Alemani?
Cecilia Alemani (laureata in filosofia all’Università degli Studi di Milano) è la direttrice e capo curatrice di High Line Art, il programma di arte pubblica sulla High Line di New York, presentato dall’organizzazione non-profit Friends of the High Line. Dal 2011 ha prodotto e mostrato il lavoro di più di 200 artisti internazionali, con grandi installazioni site-specific, mostre di gruppo, performance, video, billboard e murales, portandoli a un pubblico di circa 7 milioni di visitatori l’anno. Inoltre dal 2012 e’ anche curatrice di Frieze Projects, la sezione non-profit di Frieze New York.
Alemani ha collaborato con molti musei, istituzioni e fondazioni internazionali tra cui Tate Modern, il MoMA PS1 e Palazzo Grassi, oltre a seguire anche iniziative meno convenzionali in spazi non-profit e progetti indipendenti. Dal 2009 al 2010 ha diretto lo spazio sperimentale X Initiative a New York. Come curatrice indipendente ha organizzato mostre in musei, gallerie e spazi non-profit tra cui Glee, Blum and Poe, Los Angeles (2011); The Comfort of Strangers, MoMA/PS1, New York (2010); Solaris, Gió Marconi Gallery, Milano (2009); ONLY CONNECT, Bloomberg Headquarters with Art in General, New York (2008); boundLES, New York (2007); e Things Fall Apart All Over Again, Artists Space, New York (2005).
QUA L’INTERVISTA DEL CORRIERE DELLA SERA: “Per sfondare nell’arte sono andata a New York”