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Una storia a due ruote. Bike Passion dagli Album Campari

BOZZETTO MARANGOLO © Courtesy Galleria Campari BOZZETTO MARANGOLO © Courtesy Galleria Campari
BOZZETTO MARANGOLO © Courtesy Galleria Campari
BOZZETTO MARANGOLO © Courtesy Galleria Campari

Galleria Campari, dal 24 maggio al 28 luglio 2017, riscopre una storia italiana tutta su due ruote: complice la tappa finale del 100° Giro d’Italia che domenica 28 maggio, sfilerà davanti al quartier generale di Campari a Sesto San Giovanni. In questa occasione, Galleria Campari presenta un nuovo progetto espositivo, a cura di Marina Mojana e Fabrizio Confalonieri, appositamente concepito: Bike Passion, dagli Album Campari una storia a due ruote.

Alberto Biagetti, 2015, decorazione pittorica su bici. © Courtesy Cinell
Alberto Biagetti, 2015, decorazione pittorica su bici. © Courtesy Cinell

Bike Passion è un diario di viaggio; quel capitolo, nella storia del marchio, in cui Campari è stato testimone dei cambiamenti di costume nel nostro Paese e, come questa esposizione rivela, compagno della profonda passione sportiva per una delle corse ciclistiche più celebri d’Europa. Il legame di Campari con il mondo a due ruote non si esaurisce però nel rapporto con il Giro ma trova infinite declinazioni. Il percorso espostivo prende avvio con una trentina di fotografie d’epoca custodite negli album degli archivi Campari. Le immagini ripercorrono l’arco temporale dagli anni Trenta agli anni Sessanta, in cui il marchio Campari ha seguito i ciclisti del calibro di Coppi, Girardengo, Cinelli, Moser, Anquetil, Baldini, Gaul, Magni, nelle ventuno tappe del Giro d’Italia, nelle tappe del Giro dei Tre Mari e in quelle del Gran Premio di Lugano, diventando, da sponsor delle manifestazioni, vero e proprio compagno delle imprese di una delle discipline sportive più onorate al mondo.

26° GIRO D'ITALIA 1938  PREMIAZIONE CINELLI  RIETI ROMA © Courtesy Galleria Campari
26° GIRO D’ITALIA 1938 PREMIAZIONE CINELLI RIETI ROMA © Courtesy Galleria Campari

Alle fotografie d’epoca, disposte su una pista che simula il circuito di gara, si affiancano le grafiche pubblicitarie originali, firmate da Franz Marangolo (1912-1995) e da altri autori degli anni Cinquanta e Sessanta, che propongono una storia fatta di brillanti intuizioni e di strategie comunicative d’avanguardia. Il fil rouge è sempre l’immagine della bicicletta, contestualizzata nella vita quotidiana e rappresentata anche con raffinate silhouette, nelle sorprendenti otto tavole originali di Ugo Mochi (1889-1977) che – da massimo esponente dell’arte delle Shadows in Outline – si divertì a illustrare l’evoluzione del mezzo di trasporto più innovativo e popolare del Novecento: Uno dei grandi eventi della storia dell’umanità, di pari importanza della scoperta del fuoco, della scrittura o della stampa come scrisse J.H. Rosny Aîné.

Per informazioni: http://www.campari.com/it/inside-campari/campari-gallery

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