Sono arrivati in centinaia a Lucca tra professionisti e amanti della fotografia che hanno invaso la città delle mura in occasione di questa nuova edizione di Photolux, la biennale internazionale di fotografia che rimarrà aperta fino al 10 dicembre. Per una giornata finalmente ho visto mettere da parte i cellulari e scattare a più non posso con le numerose Nikon e Canon, ma anche alcune Leica. L’obbligo infatti è quello di immortale di tutto: dalle bellissime location che ospitano la manifestazione, ai caratteristici scorci della città e perché no le opere stesse in esposizione. “Vincitore” della giornata un ragazzo che nelle sale della mostra di Jacques Henri Lartigue (Palazzo della Fondazione Banca del Monte di Lucca) ha ritratto la sua ragazza mentre mordicchia una mela.
Le mostre in programma sono ben 22 ed indagano sul tema del Mediterraneo. Molto ben allestita la collettiva I-Emigrazioni a Palazzo Ducale, che ospita non solo fotografie ma anche installazioni multimediali che riescono in maniera esaustiva a fornire un ampio quadro sul fenomeno delle migrazioni, compresa una sezione che evidenzia e documenta quanto è stato il flusso italiano dall’inizio del XX secolo al secondo dopo guerra. Fra le varie opere presenti segnalo per la delicatezza nell’affrontare questi temi le opere di Caroline Gavazzi (Noi ci siamo): davanti ai ritratti delle persone sbarcate sulle coste di Riace nel 1999, l’artista ha anteposto un’impronta digitale ingrandita su una lastra di plexiglas che rimanda sì al rilevamento delle forze di polizia, ma soprattutto alla conferma di una propria identità e conseguentemente per chi la osserva ad un superamento dei propri pregiudizi.
Nella splendida Chiesa dei Servi va in scena il Leica Oskar Barnack Award 2017, vinto dal norvegese Terje Abusdal e dall’ ucraino Sergey Melnitchenko per la categoria under 25. Fra i dieci finalisti spicca a mio parere Gideon Mendel con i suoi Submerged Portraits. Il suo progetto inizia dopo le inondazioni del 2007 in Gran Bretagna ed in India. Da lì Mendel ha raggiunto altre parti del mondo fotografando le persone nei luoghi alluvionati, testimoniando e condividendo la loro vita completamente capovolta dal disastro ambientale.
Molto suggestiva la mostra di Leila Alaoui (Chiesa di Santa Caterina), la fotografa franco marocchina che ha incentrato sull’identità del suo popolo uno dei lavori più celebri Les Marocains. Ritratti che delineano l’antica sapienza di un popolo che Leila Alaoui aveva esplorato fino alle zone rurali più inaccessibili del paese. L’artista lo ricordiamo è scomparsa all’età di 33 anni mentre lavorando per Amnesty International rimase ferita nell’attentato del gennaio 2015 avvenuto nel Burkina Faso, decedendo dopo tre giorni. Il Marocco è protagonista anche della personale di Albert Watson (Villa Bottini), a cura di Enrico Stefanelli (direttore artistico di Photolux), intitolata appunto Maroc. Luoghi e volti unici che l’autore scozzese ci invita a scoprire grazie ai suoi magnetici scatti. Assolutamente da non perdere!
Fra gli eventi la speciale apertura dello studio di Massimo Vitali che ospita le proposte di quattro giovani gallerie con i loro rispettivi autori: LABottega – Rocco Venezia; Le Magasin de Jouets – Hervè Richaud – Gabriele Stabile, Valentina Riccardi; Magazzini Fotografici – Yvonne De Rosa; Spazio San Zenone Laura Gibellini; Mc2gallery – Giulio Rimondi. A cura di Serena Del Soldato e Nicolas Havette la mostra affascina per la giusta combinazione fra l’esposizione delle opere e il lounge allestimento con tanto di musica, poltrone di design, proiezioni e small bar dove la bella bartender parla solo inglese…
Tutte le informazioni: photoluxfestival.it