To keep at bay, ovvero “mantenere le distanze”. Una collettiva alla Galleria Bianconi, dall’11 gennaio.
I protagonisti del progetto espositivo, attraverso differenti medium – dalla scultura all’arazzo, dalla pittura all’installazione – costruiscono, ribaltano e decostruiscono frammenti di realtà, recuperando forme, percezioni e progettualità da sconfinati repertori.
Il titolo è da intendere in un senso paradossale, poiché le opere dei giovani artisti invitati saranno parte integrante di un allestimento dinamico, accessibile, all’insegna del dialogo, che consentirà al pubblico di immergersi nelle loro ricerche, privilegiando connessioni tra percorsi differenti e spesso del tutto discordi, favorendo la stretta relazione tra il pubblico e le opere. Ogni artista è presente con uno o più lavori di grandi dimensioni e altri interventi.
Le distanze a cui si fa riferimento sono anche le differenti prospettive con cui gli artisti invitati offrono specifici sguardi sul medium che costituisce la propria personale ricerca: la mostra si caratterizza quindi come un arcipelago in cui i generi si mescolano.
Il percorso diviene così policentrico, rivelando un allestimento di analogie, inciampi, vuoti, progettualità e scoperte inattese.
Le opere in mostra, relative alla più recente produzione degli artisti coinvolti, sono inedite o reinstallate e ripensate per il progetto espositivo, ribadendo il ruolo della galleria come spazio di osservazione sulle ricerche della stretta contemporaneità e come luogo di sperimentazione sui linguaggi del presente, una palestra.
Mantenere le distanze è un invito opposto, che chiede al pubblico di addentrarsi in queste dinamiche, di interrogare non soltanto le opere nella loro legittima autonomia, ma di entrare nel percorso di mostra vivendo pienamente la plurale esplorazione dei dialoghi.
To keep at bay
a cura di Lorenzo Madaro
Galleria Bianconi, Milano
11 gennaio > 10 febbraio 2018
Opere di Stefano Canto, Daniele D’Acquisto, Elena El Asmar, Andrea Magaraggia, Luigi Massari, Davide Mancini Zanchi