“You say you want a revolution
Well, you know, We all want to change the world”
The Beatles, Revolution, 1968
C’è tempo ancora fino al 4 aprile per visitare la mostra – in corso alla Fabbrica del Vapore a Milano – Revolution. Musica e ribelli 1966-1970, dai Beatles a Woodstock, dedicata agli anni cruciali della rivoluzione giovanile. Un tuffo nei psichedelici anni Sessanta, per rivivere o vivere, per la prima volta, gli anni capaci di trasformare in utopia idee e cambiamenti sociali. L’esposizione si focalizza essenzialmente su quattro anni cruciali, fondamentali per i grandi cambiamenti culturali e sociali, che vengono rappresentati attraverso le storie dei protagonisti e dei luoghi per non dimenticare e soprattutto far conoscere alle nuove generazioni gli anni delle lotte nate per affermare ideali e diritti. Anni che hanno portato indiscutibilmente a una trasformazione di pensiero e di stile di vita, anche attraverso la musica, la grafica, il cinema, il design, la moda, la letteratura.
Il percorso si snoda in cinque grandi aree tematiche – Swinging London, Musica e Controcultura, Voci del dissenso, Costumi e Consumi, Summer of Love – un’immersione psichedelica tra gli oggetti di design, la musica, gli abiti e numerose copertine dei vecchi LP che rappresentano i gruppi e i musicisti che hanno cambiato la scena del rock mondiale. Alla musica sicuramente si deve la paternità di collante internazionale, portatrice di nuove idee e pensieri: da Londra che presto diventò Swinging London e da Carnaby Street -che divenne il centro delle new generation- nascono le grandi band che hanno fatto la storia: dai Beatles ai Rolling Stone, dagli Who agli Animals, ma anche nella West Cost libertaria e pacifista di San Francisco nascono i movimenti hippy, fino a giungere al famoso festival di Woodstock del 1969, al quale in mostra viene dedicata una sala completa, dove comodamente sdraiati si può rivivere l’emozione del grande concerto.
Si passa da un ambiente all’altro tra oggetti di design e vestiti alla moda di Mary Quant, dalle fotografie di Richard Avedon, ai filmati storici delle battaglie politiche e delle manifestazioni per i diritti umani e le proteste di strada, che dagli Stati Uniti approdano in Europa con il maggio francese arrivando poi alle università italiane, ai poster dei raduni rock e delle manifestazioni, mitico è quello disegnato da Robert Rauschenberg, ai disegni di John Lennon e Yoko Ono, ai libri miti come On the Road di Jack Kerouac o Utopia di Thomas More.
La musica è anche il fil rouge della mostra con oltre 200 Lp selezionati dalla collezione del famoso DJ di Radio1 John Peel che costituiscono la colonna sonora del percorso, i brani selezionati sono gli stessi che il pionieristico DJ Peel ha scelto mentre presentava il suo programma pirata notturno su Radio Londonnel 1967 dal titolo ‘The Perfumed Garden’. Grazie al sofisticato sistema di audioguida Sennheiser in ogni sala ci sono le postazioni audio con cuffie per ascoltare i Beatles, i Pink Floyd, Sam Cooke o Jimi Hendrix, e molti altri.
La mostra è curata da Victoria Broackes e Geoffrey Marsh del Victoria and Albert Museum (dove ha già avuto luogo) , insieme a Fran Tomasi, maggior promoter italiano che per primo portò in Italia i Pink Floyd, Clara Tosi Pamphili, giornalista e storica della moda e Alberto Tonti, noto critico musicale, promossa e coprodotta da Comune di Milano-Cultura, Fabbrica del Vapore e Avatar – Gruppo MondoMostreSkira, in collaborazione con il museo londinese.
REVOLUTION: MUSICA E RIBELLI 1966 – 1970
REVOLUTION
Musica e ribelli 1966-1970
Fino 4 aprile 2018
FABBRICA DEL VAPORE
Via Cesare Procaccini 4
Lunedi 15:00-20:00
Giovedì 10:00-22:00
Tutti gli altri giorni 10:00-20:00
Biglietti intero € 16,00
Ridotto € 14,00 Bambino € 10,00