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Fiaccole di bronzo e candidi marmi. L’epopea dell’antica città di Luna in mostra a Parma. Intervista ad Antonella Traverso

Storie della città di Luna. Frammenti di vita all’ombra di Roma Storie della città di Luna. Frammenti di vita all’ombra di Roma
Storie della città di Luna. Frammenti di vita all’ombra di Roma
Storie della città di Luna. Frammenti di vita all’ombra di Roma

Scrisse Augusto a proposito di Roma, “Ho trovato una città di mattoni e la lascio di marmo”. Quel marmo, capace di concentrare in un respiro di magnificenza sacro e profano, proveniva da Luna, oggi Luni, avamposto romano fondato nel 177 a.C, ora frazione e sito archeologico posto sul confine tra Toscana e Liguria. E proprio il Lunense, l’attuale marmo di Carrara, fino al 10 marzo è tra i protagonisti (assieme al bronzo dorato di una fiaccola spettacolare e alla serpentinite di un campione ponderale da venti libbre) della 25° edizione di Mercanteinfiera di Parma. Non ci poteva essere chiosa migliore del padiglione d’ingresso, il 4, per raccogliere in un raffinato allestimento completamente nero alcuni veri e propri tesori del patrimonio archeologico nazionale nascosti, alcuni per la prima volta visibili al pubblico, provenienti appunto da Luna, perla colonia classica cantata nel Paradiso di Dante Alighieri e celebrata proprio per quel marmo bianco candido dai riflessi dorati. Realizzata in collaborazione con il Polo Museale della Liguria, “Storie della città di Luna. Frammenti di vita all’ombra di Roma”, è a cura della direttrice del Museo archeologico nazionale e area archeologica di Luni, Antonella Traverso. L’abbiamo incontrata in mostra.

Parma e Luna, al di qua e al di là dell’Appenino. Cosa lega e ha legato le due città nella storia?

La colonia romana di Luna fu fondata nel 177 a.C. come avamposto militare per le legioni, durante la campagna contro i Liguri e Marco Emilio Lepido era allora triunviro. Sempre a Emilio Lepido si deve la costruzione della via Emilia che congiungeva Rimini con Piacenza e passava da Parma. Più tardi nel 109 a.C. venne aperta la via Emilia Scauri che congiungeva il Tirreno con la Pianura Padana confluendo nella via Aemilia Lepidi (l’attuale via Emilia). In età romana in realtà s’andava a Modena, dall’Aurelia, valicando il passo della Cisa o il Passo del Lagastrello, un tempo chiamato Malpasso. Questa direttiva, citata sull’Itinerario Antonino, era chiamata Strada delle cento miglia o “Nuova Clodia” dal nome del console Marco Claudio Marcello, trionfatore suiLiguri Apuani.La Nuova Clodia, che percorreva il bacino del fiume Auser (Serchio), si incontrava con la via proveniente da Luni quindi le due città erano legate da viabilità e traffici.

Storie della città di Luna. Frammenti di vita all’ombra di Roma
Storie della città di Luna. Frammenti di vita all’ombra di Roma

Cosa ha rappresentato Luni in età classica e cosa ha rappresentato il marmo per questo avamposto romano nella (appunto) lunigiana?

Luna ebbe la sua massima espansione urbanistica con Augusto tra il I secolo avanti ed il I secolo d.C.  quando si attuano numerosi interventi edilizi dovuti all’affluire di ricchezze nella città: è questo il momento ad esempio in cui  fu sensibilmente ampliato il foro lunense. Siamo nel periodo della Pax Augustea quando la politica di pace e sviluppo architettonico voluta da Augusto per Roma richiedeva l’impiego di materiali da costruzione quali appunto il marmo. Quello Lunense appunto era di facile approvigionamento come ci dice Plinio nella Naturalis Historia (Liber III, VIII, 50 primum Etruriae oppidum Luna, portu nobile: il centro di Luni, primo in Etruria, con un importante porto). Dal Portus Lunae venivano infatti imbarcati i marmi che venivano inviati in tutto il Mediterraneo. In questo momento la città raggiunse circa 50 000 abitanti. Una seconda fase di sviluppo della città si ebbe nel periodo degli imperatori Antonini tra il 98 d.C. al 180 d.C. quando fu costruito l’anfiteatro, in grado di contenere 7000 persone.

Geografia e geologia. Ci può raccontare brevemente i due punti strategici e di forza dello sviluppo/espansione della città?

Quella che vediamo oggi come linea di costa da Bocca di Magra a Marinella e marina di Carrara ci appare come un litorale quasi rettilineo ma in età romana non era così. Dove sorgono le attuali località di Fiumaretta e Luni mare c’era il mare e la città romana di Luna sorgeva all’imboccatura di un profondo golfo che garantiva alle navi un facile approdo. Altra caratteristica geografica che ha fatto la fortuna di Luni è la vicinanza alle cave di marmo apuano sfruttate intensamente a partire dall’età imperiale.

Storie della città di Luna. Frammenti di vita all’ombra di Roma
Storie della città di Luna. Frammenti di vita all’ombra di Roma

Tesori di Luni a Mercanteinfiera. Dalla fiaccola di bronzo ai marmi, ci racconta i due pezzi in mostra più rappresentativi?

Abbiamo scelto di portare a Parma un oggetto realizzato in un marmo greco e non lunense per consentire al pubblico di verificare la differenza tra i marmi lunensi e quelli di altra provenienza. Quest’oggetto particolare rappresenta la testa di Eros ma appunto non si tratta di una copia romana come spesso succede ma di un originale di età ellenistica del III sec. a.C. in marmo greco, che raffigurava in origine il gruppo di Amore e Psiche, che raffigura la storia dei due amanti, divino lui, morale lei resi famosi dalla mitologia antica e dalle reinterpretazioni storiche.

Le fiaccole bronzee lunensi (a Parma ne esponiamo una sola per motivi di conservazione) costituiscono un’eccezionalità poiché difficilmente, essendo in materiale deperibile, si conservano. Si tratta di due fiaccole (in tre parti) in legno rivestite da lamina bronzea dorata che accompagnavano la statua di Luna lucifera (portatrice di luce nella notte) e che sono state rinvenute nei pressi del tempio dedicato proprio alla dea della città. Questi solo due degli elementi ma forse anche il peso è significativo e la testa bronzea. Tutti gli oggetti scelti sono rappresentativi dell’eccezionalità di Luni.

Quanti e quali sono i tesori nascosti di Luni, spesso (o mai) visitabili e fruibili al pubblico? Come è strutturato e quali capolavori troviamo al Museo Archeologico di Luni?

Diciamo che della città di Luni si conosce un decimo e questo decimo è frutto di scavi fatti sull’intera area che misura quasi venti ettari. I materiali provenienti da queste indagini che sono iniziate nel 1800 e che continuano ancor oggi, sono esposti in casali rurali storici distribuiti su tutta l’area della città antica. Purtroppo non riusciamo ad aprire contemporaneamente tutti questi casali quindi molte cose risultano non sempre visibili (ad esempio le fiaccole sono uno di questi oggetti).

In ognuno dei casali ci sono molteplici tesori: ad esempio in quello dedicato all’edilizia privata si possono ammirare gli affreschi di gusto egittizzante che provengono da una ricca domus per la quale è in corso di realizzazione una copertura che consentirà di visitarla.

Storie della città di Luna. Frammenti di vita all’ombra di Roma
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Futuro. Progetti e programmi per quest’anno? Su tutti la passerella autostradale che sarà pronta questa primavera.

Sono molti: riapertura dell’area del teatro dove attualmente è in corso un restauro conservativo delle strutture murarie; completamento della copertura della domus degli affreschi; spostamento del museo centrale dentro il casale più grande detto Casale Gropallo dove i visitatori appena entrati nell’area archeologica potranno avere un breve sunto sulla storia della colonia; stiamo completando la segnaletica interna del sito e tutta la pannellistica dell’area archeologica; alla fine della primavera è prevista inaugurazione passerella pedonale autostradale che consentirà di accedere all’area direttamente dall’autostrada.

http://www.luni.beniculturali.it/

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