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William Congdon, in Molise una mostra diffusa. Opere e scritti dell’artista americano

Nell’80° anniversario della storica battaglia di Cassino, fino al 24 ottobre 2024, gli scritti e le immagini di William Congdon, artista americano che fu tra i protagonisti della Scuola di New York nell’immediato dopoguerra, sono esposti in Molise in una mostra diffusa tra il Museo Archeologico Nazionale di Campobasso, il Museo Nazionale di Castello Pandone a Venafro (IS) e il Castello di Civitacampomarano (CB).

La Pace non è anch’essa un’emergenza? William Congdon e l’American Field Service in Molise 1943-1946, la mostra curata da Rodolfo Balzarotti, Cinthia Benvenuto e Francesco Gesti, ripercorre i fatti  di quel terribile periodo attraverso lo sguardo pieno di umana pietas che Congdon ci consegna, soprattutto nel suo primo importante testo letterario, In the Death of One (In morte di Uno), nelle pagine che rievocano i luoghi e i volti del popolo molisano sofferente.

La sua testimonianza sulla sanguinosa Linea Gustav, promossa nella mostra organizzata dal Ministero della Cultura, dalla Direzione regionale Musei Molise, dalla William G. Congdon Foundation e dalla Fondazione Intercultura, è una lettura “altra” della retorica della propaganda militare di quegli anni, maturata attraverso la sua esperienza nei volontari ambulanzieri nel leggendario corpo dell’American Field Service. Gli unici che in quei mesi di intensi combattimenti e bombardamenti su città e villaggi, si preoccuparono della sorte della popolazione civile.

Seguendo questo filo rosso, la mostra si avvale di un apparato storico-documentario, con pannelli didascalici, fotografie, infografiche, mappe, nonché teche con documenti originali e in riproduzione, relativamente alla guerra in Molise, alla storia e alla natura del leggendario American Field Service.

Di grande interesse locale il progetto di un piano di ricostruzione di Isernia distrutta dai bombardamenti, elaborato da John Cheeseman Harkness, collega ambulanziere di Congdon, successivamente architetto di prestigio nel suo Paese come collaboratore di Walter Gropius; infine, la missione dell’American Friends Service Committee, associazione di Quaccheri americani e inglesi,  svolta nell’area del Sangro nel 1946 per la ricostruzione dei paesi distrutti.

Utile il sussidio multimediale, costituito da un video e da un filmato, realizzati da insegnanti e studenti dell’ITSOS “Albe Steiner” di Milano, che mettono in scena i testi di Congdon, tra pathos e commenti spregiudicati sulla guerra in corso.

Infine, una parte della mostra è dedicata anzitutto ai disegni eseguiti negli intervalli del suo servizio di ambulanziere, a documentare il dramma della guerra, tra il 1942 e il 1945, che sono ospitati in prevalenza nella sede del Museo Sannitico di Campobasso.

Nel Museo di Castello Pandone, la parte storico-documentale è invece accompagnata da una mostra di una trentina di opere a olio, scelte secondo un criterio tematico da tutti i periodi della lunga carriera produttiva dell’artista. A completare la conoscenza dell’arte congdonaina, nella sede del Castello di Civitacampomarano, nella cui collezione già figura un’opera a pastello di William Congdon, verrà esposta una decina di altri pastelli  dell’artista, tra i numerosissimi che egli produsse nell’ultima stagione della sua vita, tra il 1982 e la morte.

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