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Modena: il mito di Amore e Psiche rivive tra le pareti de La Galleria BPER Banca

Hendrik Frans Van Lint, Diana e ninfe al bagno, 1736, olio su tela, 48,8 × 64,7 cm, Collezione BPER Banca, Modena
L’amore vince su tutto perché è tutto l’universo ad obbedire all’amore. A quel sentimento, cioè, capace di superare contrasti e avversità. Capace di ritrovare la propria “dimensione” nell’eternità.

Ed è proprio sui concetto di amore, anima, fugacità ed eternità che La Galleria BPER Banca – nell’ambito del festivalfilosofia – presenta Psiche allo specchio. Omnia vincit amor, a cura di Daniela Ferrari, che dal 13 settembre al 9 febbraio è visitabile presso la sede di via Scudari 9 a Modena; una mostra che intende indagare la natura dei sentimenti umani attraverso il riflesso di un mito, quello di Amore e Psiche, indagato in tutte le sue sfaccettature – anche le più contemporanee.

Il percorso espositivo desidera radicarsi nella duplice simbologia riconducibile al termine Psiche: da un lato, il riferimento all’etimo greco psyché, anima, connessa a psýkhō, respirare, soffiare, che riconduce all’idea di un soffio vitale, di un respiro; dall’altra, il nome della splendida fanciulla di cui Eros si invaghisce e si innamora ne L’Asino d’oro di Apuleio.

In quest’ultimo testo viene narrato come in un regno lontano un re e una regina avessero tre figlie e la più giovane, Psiche appunto, fosse di una rara bellezza, tanto da essere ammirata al pari di Venere; la dea incollerita e desiderosa di vendicarsi contro quella giovane tanto bella e tanta amata, chiese al figlio Amore di scoccare una delle sue frecce per far sì che la fanciulla si innamorasse di un orribile mostro; ma, ahimè, il dio sbagliò mira e colpì il suo stesso piede.

“Psiche allo specchio. Omnia vincit amor”. La Galleria BPER Banca, Modena

Nel frattempo i genitori di Psiche, preoccupati per la sorte della figlia, consultarono un oracolo che consigliò loro di abbandonarla in cima ad una rupe, in balia della sorte; ma il dio Amore, con l’aiuto di Zefiro, la trasportò al suo palazzo, ove la giovane fu accudita da servitori invisibili di cui poté udire solo le voci.

Qui, per Psiche celata non rimase solo l’identità dei servitori, ma anche quella dell’amato, che unicamente nell’oscurità della notte avrebbe raggiunto la fanciulla e giaciuto con lei, rivelandosi sposo fedele innamorato. Uno sposo di cui però la giovane non avrebbe mai potuto conoscere né volto né nome – come condizione “imposta” dallo stesso dio Amore.

Con il passare dei giorni, Psiche si scoprì felice e innamorata del misterioso giovane, ma una visita delle sorelle nella nuova dimora insinuò in lei il sospetto per l’identità dello sposo; cosicché, una notte armata di coraggio e di una lampada ad olio, si preparò a svelare il volto del Suo amante, se non che – mentre la luce della lanterna rivelava l’identità del dio – una goccia d’olio cadde sul fanciullo che si ridestò dal bruciore.

Guido Reni, Amore dormiente, 1620 ca., olio su tela, 105 × 136 cm, Collezione BPER Banca, Modena

Vista tradita la parola, Cupido si allontanò in volo, mentre un dolore lancinante portò Psiche a tentare il suicidio – fortunatamente impedito dagli dei.

Nel tentativo di espiare il suo peccato, la giovane dovette superare innumerevoli prove sottopostegli da Venere, fino a che Amore, commosso per l’intraprendenza dell’amata, si rivolse a suo padre, Giove, per aiutarlo a convincere la madre ad accettare le nozze tra il Figlio e la mortale. Ciò finalmente accade e Psiche, ora diventata dea protettrice della fanciulle e dell’anima, di lì a poco avrebbe dato alla luce una figlia chiamata Voluttà.

“Psiche allo specchio. Omnia vincit amor”. La Galleria BPER Banca, Modena

Sulla base di tali premesse, l’iter espositivo ideato da La Galleria BPER Banca appare indirizzato proprio verso una dimensione mitica alle quale è necessario accedere – metaforicamente e fisicamente – tramite uno specchio posto all’inizio del percorso espositivo. Quello specchio, a figura intera, che si diffuse per la prima volta nell’Ottocento proprio con il nome di Psiche, quale “mezzo” per riflettere non solo di tutto il corpo ma – per estensione – anche di tutta l’anima.

Uno strumento il cui nome fu coniato dal mito di Apuleio e dunque ricollegato ai temi di bellezza, vanità, amore per un anima gemella o per un Alter Ego e di curiosità per conoscere l’identità dell’oggetto del proprio amore. Perché entrare nello specchio e scandagliare con lo sguardo ciò che esiste oltre a quel diaframma solido e al contempo diafano è una tensione speculativa che ben rappresenta lo sforzo e la concentrazione necessaria a oltrepassare la “dimensione umana della conoscenza”.

Quella conoscenza che, in passato, era affidata agli occhi ma che con l’avvento della “psiche umana” appare amplificata, perché se nell’espressione di uno sguardo si poteva riconoscere la vera natura di un sentimento, nella posa di un corpo – visto tutto intero – si potevano rintracciare altri indizi sull’identità – proprio come illustrato dal dipinto di Zandomeneghi esposto in mostra intitolato Femme davant une psyché, in cui lo specchio ritratto è funzionale non solo a fare osservare proprio il corpo al soggetto, ma a evidenziare anche lo scrutinio interiore che la donna ritratta riserva a sé stessa.

“Psiche allo specchio. Omnia vincit amor”. La Galleria BPER Banca, Modena

Un percorso espositivo, dunque, che dal concetto di specchio/psiche si sviluppa in modo intenso, lineare e circolare, includendo anche alcuni importanti prestiti da collezioni private e pubbliche di dipinti, sculture e incisioni di autori di primissimo piano – fra questi, ad esempio François Pascal Simon Gérard e Max Klinger.

Come un itinerario storico-artistico che attraversa il tempo fino a raggiungere la piena contemporaneità, la mostra contempla al suo interno anche le interpretazioni del mito di Omar Galliani, Andrea Facco e Andrea Mastrovito, in un dialogo intenso e profondo tra presente e passato, in cui le narrazioni tramandate si sono espresse nelle diverse sfaccettature della psiche umana e della verità del mito.

Un mito che – come ricorda proprio il lavoro di Galliani in chiusura della mostra, in cui è la fanciulla ad afferrare dolcemente il volto dell’amato in attesa di quel celebre bacio anche ritratto da Canova – il sentimento d’amore è capace di superare tanto le avversità così come le differenze “sociali”, trovando la sua dimensione nell’eternità. In quelle eternità in cui la psiche si riflette e l’amore su tutto vince.

Informazioni utili
Psiche allo specchio. Omnia vincit amor
A cura di Daniela Ferrari
EXHIBITION design firmato da Andrea Isola
13 settembre 2024 – 9 Febbraio 2025

La Galleria BPER Banca
Via Scudari, 9, 41121, Modena
T. 059/2021598
lagalleria@bper.it
Ig:@lagalleriabper

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