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Brera come il Louvre e Torre Eiffel come San Pietro

Giovedi’ 22 mattina alle 10 e 30 all’assemblea degli studenti nella magnifica Sala Napoleonica, e’ attesa la partecipazione di Dario Fo. L’Accademia di Brera ha dichiarato guerra aperta all’accordo che prevede il suo trasferimento presso la caserma Mascheroni. Un trasferimento che alle casse dell’Accademia costerebbe, peraltro, 5 milioni di euro. Il consiglio e’ contrario. Il corpo docenti anche. E da venerdi’ 16 ottobre gli studenti raccolgono nell’atrio di ingresso le firme di adesione alla petizione per “salvare” l’Accademia. Un’Accademia in salute, dove il numero di iscritti, anche stranieri, continua a crescere, e la gestione finanziaria e’ in avanzo. A dispetto dei problemi col “condominio”. Nel primo giorno, gli studenti hanno raccolto 400 firme, e in questi giorni la raccolta prosegue.
Intanto, pare che il MIBAC dichiari che il progetto Grande Brera permettera’ alla Pinacoteca di Brera di divenire il “Louvre” italiano. Ma, secondo altri, un progetto Grande Brera senza la sua Accademia e’ un progetto “mezza Brera”, che snatura l’attrazione unica che rende celebre e attraente Brera a studenti e turisti stranieri: la coesistenza piena di fascino di Accademia e Pinacoteca: arte storicizzata e creativita’ viva insieme.
 
Insomma, sarebbe come pretendere di tagliare la parte superiore alla Torre Eiffel e trasformare la parte mutilata restante nella Basilica di San Pietro.

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