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Italian Identity da Sotheby’s

Alighiero Boetti (1940–1994) Mappa. Estimate: £700,000-1,000,000

Alighiero Boetti (1940–1994) Mappa. Estimate: £700,000-1,000,000

13 ottobre 2011, Londra, Sotheby’s

Una collezione dedicata all’arte italiana del XX secolo che illustra il meglio dell’avanguardia italiana e presenta il più articolato gruppo di opere d’Arte Povera mai prima offerto in asta.

Esposizioni in anteprima per l’Italia:
Torino, Ersel, Piazza Solferino 11, 27 settembre ore 10-18
Milano, Palazzo Broggi, Via Broggi 19, 30 settembre/1 ottobre ore 10-13 e 14-18

 

Sotheby’s è lieta di annunciare l’asta di un’eccezionale collezione di Arte Italiana del XX secolo. La collezione, che con un catalogo ad hoc affiancherà la consueta “20th Century Italian Sale” a Londra il 13 ottobre 2011, presenta i migliori esempi dei movimenti d’avanguardia italiani, con un’importante sezione dedicata all’Arte Povera; un nucleo così ricco ed articolato dedicato ai Poveristi non è mai stato presentato sul mercato dell’arte.
La raccolta include opere di Giorgio De Chirico, Giorgio Morandi, Alberto Burri, Piero Manzoni, Alighiero Boetti e Michelangelo Pistoletto, ed ha una stima pre-asta di oltre i 7 milioni di sterline.

A proposito di “Italian Identity”, Cheyenne Westphal, direttore del dipartimento di arte contemporanea di Sotheby’s Europa, commenta: “Questa collezione di arte italiana del XX secolo ci affascina davvero, comprende opere rare e significative, vanta una ricca offerta dei maggiori movimenti di avanguardia italiani, a cui si aggiungono diverse opere di artisti dell’Arte Povera. In seguito al grande successo ottenuto dalle aste Looking Closely, Evill Frost e Duerckheim tenute quest’anno a Londra, ci aspettiamo una risposta altrettanto positiva, che generi grande fermento tra la comunità internazionale dei collezionisti.”

Sempre riguardo alla collezione, Claudia Dwek presidente di Sotheby’s Italy, dichiara: “ Il collezionismo internazionale di arte italiana del XX secolo, promosso proprio da Sotheby’s nel 1999 con la prima asta ad essa dedicata, si è sempre più rafforzato; lo scorso anno Sotheby’s ha realizzato la cifra più alta mai ottenuta per una Italian Sale. Siamo lieti di proporre una così eccezionale collezione d’arte, creata negli anni Ottanta, perpetuata per oltre venticinque anni, e che oggi offre la possibilità a tutti i collezionisti di acquisire un pezzo unico di Arte Italiana del XX secolo.”

Italian Identity, un’importante collezione privata

Raccogliendo diverse tipologie di dipinti e sculture eseguite nell’arco di più di ottant’anni, “Italian Identity” rappresenta un unico compendio di temi e di concetti innovativi che hanno influenzato il clima artistico italiano nei diversi decenni, in particolar modo nel periodo successivo alla seconda guerra mondiale. Opere d’inizio secolo realizzate da artisti quali, Giorgio De Chirico, Giorgio Morandi e Marino Marini, precedono e influenzano la produzione di artisti-icona del dopoguerra, Alberto Burri, Piero Manzoni ed Enrico Castellani.
Nel 1967 Germano Celant riunisce le opere e le tematiche di Giovanni Anselmo, Alighiero Boetti, Luciano Fabro, Mario Merz, Giulio Paolini, Pino Pascali, Giuseppe Penone, Michelangelo Pistoletto e Gilberto Zorio, creando così il movimento dell’Arte Povera. Artisti che avevano in comune il disprezzo per quella società consumistica, nata dal così detto “miracolo italiano” e che portò alla repentina industrializzazione del Nord Italia. Dalla sontuosa scultura di Fabro Piede (1972), alle luminose installazioni di Merz, passando per le monumentali tele di Pascali, gli artisti hanno comunicato in modo personale la medesima poetica dell’essenziale, attraverso l’uso di materiali semplici, legati alle forme naturali. Questi artisti hanno segnato la storia dell’arte italiana del XX secolo, creando una nuova e inedita identità artistica italiana.
La collezione, meticolosamente costituita nel corso dei decenni, ci mostra con chiarezza l’esplosione creativa e le novità artistiche caratterizzanti l’Italia durante tutto lo scorso secolo.

Peculiarità della collezione: Combustione Legno, è la prima opera – di una serie di circa 60, realizzate nel 1957- in legno bruciato, di grandi dimensioni, creata da Alberto Burri (1915-1995). Combustione, è considerata l’esempio formale più riuscito di questa serie ed è stimata dalle 800,000 alle 1,200,000 sterline (€ 920.000-1.380.000). Ricordiamo che i più celebri lavori di combustione dell’artista sono oggi conservati nei più importanti musei internazionali. Durante il periodo di detenzione in un campo di prigionia americano (dal 1944 al ‘45), Burri comincia ad inserire nelle sue opere elementi legati alla sua formazione di medico. I lavori di Burri combinano forma e caso, un’espressione artistica che si pone come dialogo tra l’Informale e l’Arte Povera.

Achrome, un’opera del 1958 di Piero Manzoni (1933-1963), che fu inclusa in una delle prime retrospettive dedicate all’artista dopo la prematura scomparsa, è la sintesi espressiva della ricerca di Manzoni e ne evidenzia l’intera indagine teorica e tecnica. Questo capolavoro stimato £700,000-1,000,000 (€ 805.000-1.150.000) è uno dei primi achrome di Manzoni, serie iniziata nel 1956 e proseguita fino alla morte, ed è il primo dipinto in cui egli utilizza i caolino come mezzo espressivo. Manzoni anticipa le tendenze ia dell’Arte Concettuale sia dell’Arte Povera, e la sua eredità ha influenzato grandemente i movimenti artistici di tutta la seconda età del Novecento.

L’opera di Giorgio Morandi Natura Morta del 1948-49, è un sempio eccezionale dello studio sul genere della natura morta atto dall’artista lungo tutto il corso della carriera. Il dipinto, pur ella sua tipica taticità metafisica, presenta una varietà di forme e olori che lo rende questa una delle opere più ambiziose i Morandi ed è stimato £600,000-800,000 (€ 690.000-920.000).

L’istallazione di Luciano Fabro (1936-2007) intitolata iede, appartiene ad una serie di alte sculture verticali n vetro di Murano e seta ed è stimata £280,000-350,000 (€ 322.000- 403.000). L’opera risale al 1972 ed stata esposta lo stesso anno alla Biennale di Venezia. Nonostante l’artista sia considerato a pieno titolo uno dei protagonisti dell’Arte Povera, il suo uso di materiali preziosi esula dall’utilizzo dei materiali “poveri” tipico di questo movimento. Quest’opera, che ha impegnato Fabro per quattro anni, appresenta l’acme formale e concettuale della sua ricerca.

 

Alighiero Boetti (1940-1994) è in collezione con l’opera Mappa, seguita nel 1983, un esempio straordinario della produzione artistica più celebrata dell’artista e che rappresenta il traguardo più significativo della sua carriera. Ricamata con tonalità vibranti, Mappa è un’esplosione di colori e forme. Nel 1969 Boetti prese una mappa stampata e colorò gli stati con i colori delle rispettive bandiere, creando la sua prima mappa su carta che chiamò Planisfero Politico. In seguito, Boetti volle ampliare il concetto di Planisfero Politico e produsse una serie di mappe ricamate, aggiornandole con i cambiamenti politici e geografici intercorsi, una sorta di testimonianza politica dal 1971 al 1989, sino alla caduta dell’impero sovietico. Quest’opera è stata progettata nello studio di Boetti in Trastevere a Roma e poi successivamente inviata a Kabul per essere ricamata, dato che all’artista non fu permesso di entrare in Afghanistan dopo l’invasione sovietica del 1979. Questa serie di lavori ricamati rappresentano l’evoluzione di Boetti oltre l’Arte Povera grazie alla compenetrazione di culture “altre” che egli filtra attraverso i concetti di fato e tempo. È stimata £700,000-1,000,000 (€ 805.000-1.150.000).

Di forte impatto visivo, Bambù è un esempio estremamente raro della serie di “sculture bianche” o “finte sculture” realizzate da Pino Pascali (1935-1968) nel 1966, un anno molto significativo per quest’ultimo. Nelle “finte sculture”, l’artista prende le distanze dai temi politici in voga all’epoca per concentrarsi piuttosto su un’arte influenzata dalle forme naturali. Una scultura essenziale, priva di colore realizzata in tela e steli di legno, che evoca la solidità e la purezza dei marmi di Carrara. Bambù prende ispirazione dai lavori di Lucio Fontana ed Enrico Castellani, un compendio tra la bidimensionalità della tela strappata e la tridimensionalità della scultura. Vi è nel lavoro di Pascali un forte dialogo tra Arte Povera e Pop Art. Pascali è artista geniale, vera star del mondo artistico romano della metà degli anni Sessanta che, come si sa, morì giovane, al culmine della sua forza creativa. Bambù per la prima volta sul mercato dal 1975, rappresenta un’occasione unica e imperdibile. E’ stimata £600,000-800,000 (€ 690.000-920.000).

Muro, l’opera di Michelangelo Pistoletto (1933-) è un raro esempio dei suoi celebri “Quadri specchianti”, e rappresenta un modello fondamentale per il Post-Modern. La serie degli specchi, centrale rispetto al lavoro dell’artista, bene simbolizza il dinamismo e la mutabilità della vita. Pistoletto scopre la grande potenzialità dello specchio, capace di creare immagini vere e colme di significato, là dove l’osservatore e l’artista sono entrambi presenti nello stesso spazio compositivo. Il primo esperimento ebbe luogo nel 1956, quando Pistoletto realizzò una serie di autoritratti su vernice lucida. Negli anni Sessanta raffinò la tecnica, utilizzando acciaio inox lucidato su cui applicava della carta velina dipinta. Muro è stimato £300,000-400,000 (€ 345.000-460.000).

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