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Se si chiude una porta, si apre sempre un portone…

A Pompei rovina la Schola dei Gladiatori lungo la celebre via dell’Abbondanza. Colà gli antichi combattenti forgiavano la possanza di fisico e armi, dalle quali traevano il nome della specialità che li distingueva. L’ex sindaco di Ercolano, Luisa Bossa, si dispera per la miriade di note inviate al Ministero senza risposta o con risposte di sufficienza intorno alla gravità della condizione degli scavi e delle strutture protettive (si fa per dire…). Il Presidente Napolitano s’indigna. Bondi assicura che dimostrerà la straordinaria capacità dei suoi commissari preposti al sito. Ma, denuncia il Ministro, mancano i soldi e soprattutto una buona gestione…
Ecco allora la proposta. Considerati 1) la desolante condizione dell’area archeologica, 2) l’impossibilità oggettiva di far fronte all’emergenza, 3) la dimensione del sito e 4) il livello inferiore rispetto alla quota dell’odierno abitato, completiamo ciò che il “destino” iniziò e adeguiamo il loco per aprire una bella discarica così utile di questi tempi nel napoletano. E già che ci siamo, perché non mutare destinazione d’uso anche all’ “antica sorella” Ercolano che gode, fra l’altro, di ancora maggior profondità nei confronti della città nuova?
Ringraziamo il provvido Vesuvio in quella fine d’estate del 79 d.C.: vedi certe volte il caso…

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