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Milano – Brera, dopo il Romanino parte la contesa sulla «Madonna» di Zenale

Contesa di Brera, atto secondo. Dopo aver strappato alla Pinacoteca il «Cristo portacroce» del Romanino, i sei eredi di Federico Gentili di Giuseppe puntano adesso all’altro gioiello di famiglia custodito nel museo milanese: è una «Madonna con Bambino» già attribuita a Civerchio e ora assegnata a Bernardo Zenale, capolavoro datato tra il 1505 e il 1510 e acquistato negli anni Settanta dal ministero per i Beni culturali. Origine e percorso di questa tela ricalcano la storia del Romanino sequestrato e perso dall’Italia nella trasferta in Florida: anche l’opera di Zenale venne razziata dalla collezione privata dell’ebreo Federico Gentili di Giuseppe, confiscata dal governo filonazista di Vichy e battuta all’asta all’Hotel Drouot nell’aprile 1941.

Punzecchiato nel 2002 da Liberation, dopo la consegna di cinque quadri ai Gentili da parte del Louvre, il governo italiano chiuse le porte a possibili transazioni: «Il Louvre ha restituito le tele perché erano effettivamente frutto di una spoliazione, mentre quelle di Brera provengono da un’asta fallimentare e lo Stato italiano ne è entrato in possesso solo come terzo proprietario». Lo «scippo» del Romanino può rimettere tutto in discussione. Il rischio c’è. Gli eredi Gentili reclamano anche la «Madonna con Bambino» di Zenale: «Stiamo lavorando per le negoziazioni, ma non ci sono segnali di collaborazione da parte dell’Italia», hanno fatto sapere gli avvocati della famiglia dagli Stati Uniti.

Dichiareranno un’offensiva legale? Sfrutteranno la vicenda americana per fare pressioni su Brera? Possibile. Dovranno però smontare la difesa del governo italiano. La linea è ferma alla decisione del 29 settembre 2001: l’acquisto dell’opera venne giudicato legittimo dall’Avvocatura e finì così per essere rigettata la richiesta di restituzione avanzata dalla casata di Giuseppe. Ma lo Zenale non è l’unico pezzo appartenuto ai Gentili e attualmente custodito a Milano: «Una “Annunciazione” di Vincenzo Foppa è nelle mani di una collezionista privata». La caccia al tesoro è aperta. (Fonte: Corriere della sera)

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