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La Storia della Fotografia edita da Skira

Le origini 1839–1890

L’arte della macchina fotografica

La Carta cerata non è un impermeabile ma un metodo per sviluppare le foto. La Carta salata non si mangia ma si usa per la stampa fotografica. Il Collodio umido non ha scritto Pinocchio sotto la pioggia ma una pagina di storia della fotografia, è il processo di stampa che ha sostituito quello all’albumina. Il Disegno fotogenico non è uno schizzo uscito bene dopo un autoscatto ma un negativo ottenuto per annerimento diretto di un supporto di carta. La Gelatina al bromuro d’argento non si trova nella carne in scatola più preziosa ma  nel procedimento fotografico messo a punto da Richard Leach Maddox nel 1871.

Skira presenta il primo dei quattro volumi dedicati alla storia della fotografia, dai primi sperimentali dagherrotipi alle “istantanee” Kodak di fine Ottocento: “la Fotografia. Le origini 1839-1890” curato da Walter Guadagnini.

Tutto ebbe inizio il 7 gennaio 1839, quando all’Académie des Sciences di Parigi si annunciò ufficialmente la scoperta di “un metodo per fissare le immagini che si dipingono da sole dentro una camera oscura”. Voilà: la Daguerréotype! Fu chiamata così dal nome del chimico inventor provenzale Louis Daguerre, che mise a punto la tecnica dagherrotipica con la preziosa collaborazione di Nicéphore Niépce, benestante appassionato di meccanica. Fu subito un trionfo, la scoperta si diffuse in un lampo come flash fotografico.

Lewis Carroll. San Giorgio e il drago, 1875 Stampa all’albumina, 12,2 x 16,2 cm Los Angeles, The J. Paul Getty Museum

Trecento pagine per un gran bel libro, chiaro, efficace e soprattutto con un ottimo apparato iconografico. Il taglio innovativo permette differenti percorsi di lettura all’interno di una struttura ben definita: Monografie tipo saggio breve redatte dal critico Francesco Zanot, Saggi affidati a specialisti internazionali della materia, Glossario (dove mi sono cimentato per l’introduzione del pezzo), Tavole sinottiche e ovviamente Bibliografia.

“Un’arte nuova in mezzo a una vecchia civiltà” disse il fisico e deputato Gay Lussac di fronte alla Camera dei Pari di Parigi. “Arte” intesa nel suo senso antico di “tecnica”, “procedimento”. Sul dibattito se la fotografia possa o no considerarsi espressione artistica non è lecito inoltrarsi ora. Di certo fu un’invenzione rivoluzionaria, un vero e proprio shock per l’epoca. Sembrò “più la meraviglia di una fiaba o un’illusione della negromanzia che una realtà concreta” come riportò la rivista inglese The Spectator.

Roger Fenton. L’abbazia di Rievaulx, 1854 Stampa all’albumina Londra, Victoria and Albert Museum

Amata, odiata, riverita e combattuta. La fenomenologia della “scrittura con luce”foto-grafia, analizzata nel suo compiersi di processo-opera in divenire. 

Si comincia dai primi esperimenti fotografici del secolo, “atmosfere un po’ tristi e velate”, che tendono a perfezionarsi sempre di più. A metà del secolo la moda degli album fotografici contagia chiunque tanto da essere “non solo un lusso per i ricchi, ma anche una necessità per il popolo”.

Così in breve tempo l’arte della fotografia entra nella vita quotidiana della gente, diventa un fenomeno sociale e viene a contatto con l’industria, la scienza, le arti (la prima mostra si terrà nel 1852 alla Society of Arts di Londra), e pure la guerra (le prime foto vengono scattate nel 1846 durante la Guerra del Messico). Il “fascino crudele e sorprendente del dagherrotipo” (con le parole di Baudelaire) seduce mezzo mondo, dagli Stati Uniti al Giappone. “Impressiona” chiunque suscitando le fantasie dell’immaginario collettivo.

Ma è ancora chiusa nello studio di professionisti del mestiere. Solo nel 1888 il visionario imprenditore George Eastman mette a punto “l’istantanea”, snapshot, “tiro veloce”: “YOU PRESS THE BUTTON, WE DO THE REST“. Finalmente anche dilettanti e inesperti possono assaporare l’attimo della foto concentrata in uno scatto. Qui termina il volume. Prossimo appuntamento ad ottobre per “Una nuova visione del mondo, 1891-1940”.

William Lake Prince. Don Chisciotte nel suo studio, 1855 Londra, Victoria and Albert Museum

Luca Zuccala

Piano dell’opera

volume 1
Le origini 1839-1890
____________
da ottobre 2012
volume 2
Una nuova visione del mondo 1891-1940
volume 3
Dalla Stampa al Museo 1941-1980
volume 4
L’età contemporanea 1981-2010

 

INFORMAZIONI UTILI

La Fotografia
Le origini 1839–1890 (vol. 1)
Curatore: Guadagnini Walter
Descrizione: 21 x 28 cm, 304 pagine, 240 colori, cartonato
Collana: Fotografia
Editore: Skira
Argomento: Fotografia
Lingua: Italiano
Prezzo: 60 euro

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