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Costantino 313 d.C a Milano. La mostra e tutte le foto

Il labaro imperiale di Costantino con il monogramma di Cristo

LA FEDE NELLA TOLLERANZA

Il labaro imperiale di Costantino con il monogramma di Cristo (Foto: Luca Zuccala © ArtsLife)

– Crediti foto: Luca Zuccala © ArtsLife & L.Z. –

25 ottobre 2012 – 17 marzo 2013, Palazzo Reale. Milano

In hoc signo vinces: una scritta premonitrice sotto una croce fiammeggiante illuminò i sogni prebellici di Costantino. Un bagliore tremendo, un’apparizione celeste. Folgorante. “Sotto questo segno vincerai”. Detto, fatto. L’imperatore si preparava a distruggere le infedeli armate di Massenzio nei pressi di Ponte Milvio. Fece dipingere sugli scudi dell’esercito una X e una P, Chi – Rho, le iniziali greche di Cristo. Poi fece precedere le truppe dal labaro imperiale col Cristogramma ricamato sopra: un drappo color porpora firmato dalle due lettere dorate sovrapposte. I nuovi vessilli sventolarono in cielo per il futuro Augusto d’Occidente, le truppe nemiche furono presto annientate e il Chrismon s’impose sulla città eterna.

Roma, 312 d.C. L’Italia è nelle mani di Costantino, primo imperatore cristiano: fine della tetrarchia, fine delle persecuzioni religiose. L’inizio di una nuova era, l’alba del Cristianesimo e la speranza di un Dio unico, l’inizio del potere temporale della Chiesa. Non si torna più indietro. Nasce il tema dell’iconografia cristiana e inizia la storia dell’architettura religiosa cattolica. Nel giro di un secolo i cristiani divennero gli unici detentori del potere spirituale (Editto di Tessalonica del 380 d.C.).

Anfora argentea di Porto Baratti (Foto: Luca Zuccala © ArtsLife)

 

Capsella reliquario di San Nazaro (Foto: Luca Zuccala © ArtsLife)

 

Mediolanum, 313 d.C.: Costantino e Licinio proclamano l’Editto di Tolleranza. Milano, 2012-2013 d.C.: la città celebra il suo Editto a 1700 anni di distanza. La passione di una città intera e la feconda collaborazione di forze trasversali, laiche ed ecclesiastiche, per far rivivere la capitale morale (e non solo) d’un tempo. Tutti insieme per un fine comune. Un museo di Milano, il Diocesano, che realizza la mostra in un’altra sede, Palazzo Reale. Milano che produce cultura sulla scia del successo di Bramantino al Castello Sforzesco grazie anche alla completa disponibilità di tutti i prestatori, nazionali e internazionali.

Statua con ritratto di Diocleziano, dietro: l’Arco di Costantino proiettato sul passaggio da una sala all’altra (Foto: Luca Zuccala © ArtsLife)

 

Elmi gemmati da cavalleria (Foto: Luca Zuccala © ArtsLife)

Costantino 313 d.C.“: una mostra intelligente dal grande valore didattico figlia dell’esposizione del 1989 su Milano capitale dell’Impero romano e di quella del 2003 su Sant’Ambrogio e Sant’Agostino. Allestimento impeccabile, curato da Dio verrebbe da dire, serietà, rigore e competenza del duo di curatori, Paolo Biscottini e Gemma Sena Chiesa.

Duecento oggetti d’archeologia e d’arte che rievocano il fermento degli anni a cavallo dell’Editto: dalla Milano capitale imperiale, alla conversione di Costantino, ai simboli del suo trionfo. Sei sezioni per ripercorrere le vicende e i protagonisti del regno costantiniano: l’esercito e i suoi armamenti, le istituzioni e la religione, i preziosi oggetti d’arte e di lusso che abbellivano la vita di corte, gemme e cammei, bracciali, pendenti e fibule auree. Per concludere con una sala intera dedicata a Elena o meglio Sant’Elena che riecheggia la leggenda del rinvenimento della Croce a Gerusalemme: si narra che la madre dell’imperatore salita sul Golgota scoprì la vera Croce di Cristo.

Elena seduta nella sala a lei dedicata (Foto: Luca Zuccala © ArtsLife)

 

Particolare della Sant’Elena come Minerva con armatura e corsetto di Cima da Conegliano (Foto: Luca Zuccala © ArtsLife)

Ne risulta come il IV secolo d.C. fu un secolo spartiacque tra due mondi, non la stereotipata immagine di decadenza fine impero ma l’inizio di un nuovo modo di guardare e interpretare le cose. Milano per tutto il secolo fu capitale dell’impero romano d’occidente guardando al modello di Treviri e non più a quello di Roma in declino, un crocevia internazionale di popoli e culture che portò all’emanazione del celebre Editto.

Non è mai chiaro quale sia il confine tra storia e leggenda, non si saprà mai come veramente andarono le cose, quasi sicuramente infatti l’editto fu un falso storico. Quello di cui siamo certi però è che quel documento sia una pietra miliare per la convivenza civile tra gli esseri umani, un vero e proprio inno alla tolleranza e alla libertà scolpito nella storia.

“Quando noi, Costantino Augusto e Licinio Augusto, felicemente ci incontrammo nei pressi di Milano, e discutemmo di tutto ciò che attiene al bene pubblico e alla pubblica sicurezza, questo era quanto ci sembrava di maggior giovamento alla popolazione, soprattutto che si dovesse regolare le cose concernenti il culto della divinità, e di concedere anche ai cristiani, come a tutti, la libertà di seguire la religione preferita, affinché qualsivoglia sia la divinità celeste possa essere benevola e propizia nei nostri confronti e in quelli di tutti i nostri sudditi. Ritenemmo pertanto con questa salutare decisione e corretto giudizio, che non si debba vietare a chicchessia la libera facoltà di aderire, vuoi alla fede dei cristiani, vuoi a quella religione che ciascuno reputi la più adatta a se stesso.”

Altare dei tetrarchi, dietro: il testo dell’Editto di Milano (Foto: Luca Zuccala © ArtsLife)

Le foto della mostra

Mano con globo del colosso bronzeo di Costantino (Foto: Luca Zuccala © ArtsLife)

 

Testa di Helios in opus sectile (Foto: Luca Zuccala © ArtsLife)
Il trionfo dell’Arco di Costantino proiettato in mostra (Foto: Luca Zuccala © ArtsLife)
Rilievo mitraico (Foto: Luca Zuccala © ArtsLife)
Particolare della statua di Iside Fortuna (Foto: Luca Zuccala © ArtsLife)
Frammenti di lacunare dell’aula teodoriana meridionale di Aquileia (Foto: Luca Zuccala © ArtsLife)

Le sezioni della mostra

SEZIONE 1Milano una capitale imperiale

Mediolanum, già ricca città di provincia, fu completamente rinnovata quando venne scelta come sede imperiale d’Occidente (286 d.C.). L’organizzazione della nuova forma urbana venne influenzata, più che dal modello di Roma, dalla tradizione costruttiva dei grandi centri militari e delle città provinciali.

SEZIONE 2Dalle persecuzioni contro i Cristiani alla vittoria di Costantino

Le ultime grandi persecuzioni contro i cristiani furono ordinate dagli imperatori Decio e Valeriano alla metà del II secolo d.c. nel tentativo di ripristinare gli
antichi valori tradizionali romani.

SEZIONE 3Il Chrismon simbolo di fede

Il Chrismon fu scelto da Costantino come simbolico signum crucis che sostituiva la rappresentazione della croce, segno ritenuto inizialmente infamante poiché la crocifissione era un supplizio capitale destinato agli strati più bassi della società: a coloro che non erano cittadini romani a agli schiavi.

SEZIONE 4Il tempo della tolleranza. La persistenza del paganesimo e la ricerca del dio unico

La libertà religiosa proclamata nel 313 d.C. trova attuazione nel perdurare della religione pagana per tutto il IV secolo. Al culto per gli dei dell’antica tradizione romana, garanti attraverso i riti e le feste di ordine e stabilità politica nell’Impero, già dal II-III secolo d.C. si affiancò la devozione nei confronti di divinità di origine orientale, che promettevano al singolo la salvezza ultraterrena attraverso un percorso iniziatico a carattere misterico.

SEZIONE 5I protagonisti nell’età di Costantino: l’esercito, la chiesa, la corte

Attraverso ritratti, monete, oggetti e ricostruzioni, la sezione illustra le tre istituzioni che furono protagoniste dell’età di Costantino dopo l’editto del 313 d.C.

SEZIONE 6 Elena imperatrice e santa

Elena, madre di Costantino rappresenta una delle figure femminili più straordinarie della storia. Di Elena ci parlano gli scrittori cristiani a lei vicini come Eusebio di Cesarea e Ambrogio che la descrive come il modello della donna cristiana, virtuosa e umile davanti a Dio sia nella vita modesta della sua gioventù, che nella gloria di imperatrice.

Doppio busto di imperatore (Foto: Luca Zuccala © ArtsLife)

Foto e testo: Luca Zuccala

(Foto: Luca Zuccala © ArtsLife)

INFORMAZIONI UTILI

COSTANTINO 313 d.C.
A cura di Gemma Sena Chiesa e Paolo Biscottini

dal 25 ottobre 2012 al 17 marzo 2013

Sede
Palazzo Reale
Piazza Duomo 12
20122 Milano
Orari
lunedì: 14.30 – 19.30
martedì, mercoledì, venerdì, domenica: 9.30 – 19.30
giovedì, sabato: 9.30 – 22.30
il servizio di biglietteria termina un’ora prima della chiusura
Festività
lunedì 24 dicembre CHIUSO
martedì 25 dicembre 14.30-19.30
mercoledì 26 dicembre 9.30 – 19.30 (orario normale)
lunedì 31 dicembre CHIUSO
martedì 1 gennaio 14.30 – 19.30
domenica 6 gennaio 9.30 – 19.30 (orario normale)
Lunedì 10 dicembre la mostra sarà chiusa
Biglietti
€ 9,00 intero
€ 7,50 ridotto: minori dai 6 ai 18 anni, studenti fino ai 26 anni, visitatori oltre i 65 anni
€ 4,50 ridotto speciale: gruppi di studenti delle scolaresche di ogni ordine e grado
Gratuito: minori fino ai 6 anni, un accompagnatore per ogni gruppo, due accompagnatori per ogni gruppo scolastico, un accompagnatore per disabile che presenti
necessità.
Per arrivare:
Mezzi pubblici
Linee 3, 4, 12, 14, 15, 23, 24, 27, 50, 54, 60, 65, 84
Linea metropolitana 1 (linea rossa) fermata Duomo
Linea metropolitana 3 (linea gialla) fermata Duomo
Parcheggi
I parcheggi a pagamento situati a breve distanza da Palazzo Reale sono i seguenti: Piazza San Babila, Corso Vittorio Emanuele, Via Conservatorio/Via Corridoni, Corso
Monforte, Piazza Diaz.

 

 

 

 

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