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Aste filateliche da Bolaffi

Le aste filateliche Bolaffi, che si tengono semestralmente a Torino nella sede aziendale a Via Cavour 17, rappresentano l’appuntamento must non solo per commercianti, ma anche per i collezionisti che sappiano accertare lo stato di conservazione del francobollo o delle affrancature, la sua centratura e valutare di conseguenza la giusta offerta rispetto alla come sempre assai contenuta base d’asta. Si consiglia ai collezionisti che non possiedono questa esperienza di farsi accompagnare da un esperto.

In un esame critico della prossima asta, che si terrà il 30 novembre e il 1° dicembre pv, inizierei dalle ultime pagine del catalogo nelle quali sono offerte collezioni intere più o meno avanzate, oggetto di grande attenzione da parte dei collezionisti, in quanto rappresentano opportunità imperdibili per ottenere a ottimi prezzi esemplari mancanti alla propria collezione, potendo poi rioffrire sul mercato i restanti francobolli facenti parte del lotto acquistato. Similmente il lotto può rappresentare l’inizio di una nuova collezione, da arricchire successivamente, ed offrire al neocollezionista l’opportunità di farsi un’esperienza sulla qualità degli esemplari che lo costituiscono. Ugualmente i commercianti possono accaparrarsi collezioni avanzate all’asta, disperdendole poi al dettaglio. Con importi da poche centinaia di euro a 1.000 / 2.000 euro di base si possono recuperare bellissimi insiemi di francobolli classici, di Regno e Colonie italiane, di Repubblica, nonché di Vaticano, San Marino, paesi europei e oltremare, per tutti i gusti e specializzazioni. Anzi si può dire che questo sia il comparto capace di riserbare le migliori sorprese in fatto di realizzi.

Il settore degli Antichi Stati italiani presenta nei cataloghi d’asta Bolaffi, come sempre, ricche proposte di esemplari nuovi, annullati e belle e rare affrancature. In particolare si segnala in questa vendita un bellissimo insieme di francobolli e annullamenti dello Stato Pontificio, esemplari spesso trascurati, ma che possono rappresentare l’area classica di una collezione che arriva fino alle emissioni della Città del Vaticano, percorrendo così un arco di storia di tre secoli. Anzi, in questo momento di stasi delle emissioni vaticane, per chi voglia iniziare questa raccolta, è consigliabile affiancare all’acquisto dei rari francobolli pontifici, come gli alti valori da 50 baiocchi azzurro e 1 scudo rosa carminio della prima emissione del 1852 (esemplari annullati sono offerti in questa asta con una base di poche centinaia di euro) le voci chiave della Città del Vaticano, come la serie Provvisoria del 1934 (alcune sono offerte all’asta con base 500 / 750 euro) o il 500 lire verde di posta aerea del 1958 Cupolone con dentellatura 14 (poco più di 200 esemplari esistenti), offerto con base 500 euro. Un elemento di crisi dei francobolli moderni della Città del Vaticano è dovuto all’errata decisione delle autorità del piccolo Stato a togliere la validità postale alle emissioni col facciale in lire, in particolare alle emissioni del pontificato di Paolo VI, tirate all’epoca i milioni di esemplari e ovviamente non assorbite dal mercato collezionistico. Si auspica una soluzione che possa ridare slancio a questa collezione (ad esempio quella di ritirare da parte delle poste vaticane – grazie all’intervento dei commercianti italiani – i quantitativi in eccedenza, distruggerli e dare in cambio una nuova emissione speciale a tiratura limitata).

Ritornando agli antichi Ducati italiani e ai Governi Provvisori nati nel 1859, dopo la II Guerra d’Indipendenza, spicca una rarissima lettera dell’11 ottobre 1859 di qualità eccezionale affrancata con due esemplari del 20 baiocchi grigio azzurrastro del Governo Provvisorio delle Romagne, quotata sul Sassone 80 mila euro, che parte in asta da una base di 12.500 euro.

Nel settore classico del Regno (ovvero quello del XIX secolo) spiccano molti esemplari nuovi della serie definitiva del 1863, nonché dei rari provvisori sovrastampati 20 cent su 15 cent “ferro di cavallo” del 1865. Un particolare fascino riveste una lettera  affrancata col n.1 del Regno unificato, il 10 cent bistro dentellato del 1862, spedito da Serravezza a Camaiore, quotato 1.550 euro sul catalogo Bolaffi e che parte da una base di 150 euro. Delle commemorative del Regno, oggi assai richieste dai collezionisti, spiccano molte serie della commemorativa di Alessandro Manzoni del 1923, uno status symbol della raccolta, molte serie del periodo fascista su buste viaggiate, oggi molto rare. Per i collezionisti di posta aerea del Regno, sempre ricca la presenza di uno dei francobolli più richiesti, il 7,70 lire del 1930 per la I trasvolata atlantica comandata da Italo Balbo, Roma – Rio de Janeiro, quotato sul Bolaffi 2.100 euro in assolute condizioni di freschezza di colore e gomma e perfetta centratura, parte da una base di 250 euro. ma si segnalano altre rarità del comparto, che gode di un successo non solo nazionale: due aerogrammi del 1927 affrancato con il rarissimo esemplare sovrastampato di Terranova, 60 cent nero, per il volo di ritorno del marchese De Pinedo dalle due Americhe, quotati 23.500 euro sul Sassone, che partono da una base di 8.500 e 5.000 euro rispettivamente e due esemplari di un altro status symbol della raccolta, il trittico Volo di Ritorno, non emesso, per la II Crociera transatlantica di Balbo da Roma a Chicago del 1933 (solo 500 esemplari esistenti), uno senza traccia di linguella, l’altro con traccia, quotati rispettivamente sul Sassone 67.500 e 45.000 euro, partono da una base di 15.000 e 12.000 rispettivamente. Da segnalare anche un’eccezionale raccolta dei quaranta aerogrammi trasportati a bordo degli idrovolanti della II Crociera nordatlantica del 1933 con i quaranta trittici (20 da 25 lire e venti da 50 lire, che si differenziano per la sovrastampa indicante il comandante di ciascun idrovolante), con basi da 500 a 1.500 euro, in base alla rarità e allo stato di conservazione. Non potevano mancare, in questo comparto, i due Servizi di Stato di posta aerea, il trittico del 1933 sempre per la II Crociera e la Coroncina del 1934 per il volo Roma- Mogadiscio, esemplari sempre assai ambiti, con basi da poche centinaia di euro a 1.500 euro.

Nel settore della Repubblica italiana, il più popolare e su cui si consiglia di puntare per il grande interesse storico e per il fatto che in questo momenti di crisi i prezzi di mercato sono assai vantaggiosi rispetto alle quotazioni di catalogo (il difficile momento congiunturale ha indotto molti collezionisti di questo comparto, non certo per disaffezione, a cedere le proprie raccolte contenenti i pezzi migliori, ma fortunatamente buona parte di quanto offerto è stato riassorbito dalle richieste dei neo-collezionisti), si segnalano numerosi esemplari del celebre Gronchi rosa che in genere sono tutti riassorbiti, quando vengono offerti all’asta, con base di 500 euro, il rarissimo minifoglio di venti esemplari da 4000 lire del 1979, il pezzo chiave della celebre serie di minifogli degli alti valori del 1978-87, quotato 1.300 euro sul Sassone, ha una base di 200 euro (i sette minifogli sono stati quasi tutti smembrati per la corrispondenza, perché pochi collezionisti l’hanno tesaurizzati a causa del loro alto valore facciale complessivo, di 910.000 lire, nel futuro molto probabilmente rappresenteranno la voce più rara della Repubblica), tre coppie dei celebri foglietti per i Diciottenni del 2006, quotati 1.500 euro sul Sassone e offerti con una base di 300 / 400 euro (poco più di 30.000 coppie esistenti). Infine quello che è oggi il più raro esemplare della Repubblica, il celebre 1000 lire Cavallino Pacchi Postali del 1954 con filigrana ruota alata (la sua rarità è dovuta anche qui al fatto che a causa del suo alto valore facciale di quell’epoca pochi collezionisti l’hanno tesaurizzato). I sei esemplari offerti hanno una base da 1.000 a 1.250 euro. Ma attenzione anche al valore da 300 lire Pacchi Postali del 1948 con filigrana ruota alata, quando è offerto, come in questa asta, con ottima centratura. Parte da una base di 750 euro.

Della Repubblica di San Marino, si segnalano le voci chiave come i due foglietti Paesaggi del 1949, con una base di 4.000 euro, e il foglietto del 1000 lire di Posta aerea del 1951 la cui quotazione continua ogni anno a lievitare, con base 2.500 euro. Nel settore delle Colonie italiane, per troppo tempo trascurato dai collezionisti, ma assai affascinante dal punto di vista iconografico e storico, si segnala una delle massime rarità, che è anche il top lot di questa vendita: l’esemplare nuovo di Libia del 1933, sesta emissione per gli Espressi, da 1,25 lire su 60 cent dentellato 11 con sovrastampa nera e con certificato storico di Alberto Diena del 1958, quotato sul Sassone 180.000 euro, parte da una base di 30.000 euro.

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