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Intervista a Rocco Guglielmo

Che un notaio sia collezionista d’arte contemporanea non può ovviamente stupire. La vera informazione è che il notaio Rocco Guglielmo, 49 anni, nasce e vive a Catanzaro, e qui ha voluto restare. Per lavorare e per aprire la Fondazione dedicata all’arte contemporanea che porta infatti il suo nome: nel vicino gennaio 2011, quasi un anno fa, in Corso Mazzini 4, nasce appunto la Fondazione Rocco Guglielmo, che si propone la tutt’altro che banale intenzione di creare una “vera e propria filiera creativa in Calabria”. Un progetto che vuole scommettere sulle nuove proposte artistiche sul territorio calabrese, lavorare in collaborazione con scuole, università, accademie, e produrre mostre e occasioni di incontro con seminari e convegni di approfondimento.

Occasione per incontrare e intervistare Rocco Guglielmo è la mostra “Lo Sguardo Espanso”, che ha aperto il I dicembre nel Complesso Monumentale del San Giovanni, grazie appunto alla Fondazione Rocco Guglielmo e con la collaborazione del Comune di Catanzaro, la Cineteca Nazionale di Roma, la Cineteca di Bologna, la Cineteca Italiana di Milano e la Fondazione Mimmo Rotella. La mostra traccia una panoramica esaustiva e di grande interesse sul Cinema d’artista italiano. Un percorso cronologico e tematico con video, documenti e opere d’arte, che parte dal Manifesto della Cinematografia Futurista (1916), per arrivare alla video arte, alla interessante fusione tra arte cinematografica e performance (Debora Vrizzi), o tra cinema e installazione (Daniele Puppi).

Cosa significa aprire una Fondazione dedicata alla cultura in una regione come la Calabria e una città come Catanzaro?

Fare cultura qui significa sicuramente avere un po’ di coraggio. Ci possono essere delle complicazioni, sia perché la Calabria è una regione fuori dal circuito dell’arte contemporanea, sia perché si incontrano difficoltà logistiche, rallentamenti e limitazioni.

Ma lei ha deciso di superarli

Vivere qui per me è una scelta. Potrei andarmene se volessi. Invece voglio restare, e non solo: la mia Fondazione deve operare soprattutto per dare uno spazio ai giovani. Poi, dopo la morte di Mimmo Rotella mi occupo anche della Fondazione a suo nome. Anche qui organizzo molti appuntamenti per ragazzi, e da entrambe le parti sto ottenendo un successo che non mi aspettavo. I giovani cercano la cultura, vogliono essere coinvolti. Questa mostra, ad esempio, è uno stimolo: parliamo del Cinema d’artista e il fatto che si chiami “Lo Sguardo Espanso” già comporta che per vederla sia necessaria una concezione dell’arte ampia, aperta, curiosa.

Quindi l’arte ha qui in Calabria più che in altre parti una funzione didattica?

Sì, diciamo che soprattutto io cerco di abituare all’arte. Voglio realizzare più momenti, occasioni e appuntamenti per occuparsi di arte: mostre dibattiti, convegni, concerti… le mostre devono chiaramente in sé portare cultura, stimolare per ciò che contengono e dare nuovi spunti. Ma la sfida è quella di abituare le persone che vivono qui anche a frequentare un museo a prescindere dall’apertura di una nuova mostra.

Qual è Il rapporto della Fondazione col Marca?

Nel 2008 abbiamo anche portato una mostra al Marca. Catanzaro è una delle città più dinamiche e importanti della Calabria per l’arte contemporanea grazie a questi due spazi.

“Lo Sguardo Espanso. Cinema d’artista italiano. 1912-2012”

Complesso Monumentale del San Giovanni, Catanzaro

1 dicembre-3 marzo

A cura di Bruno Marino, Marco Meneguzzo e Andrea La Porta

Orari: 10-20 tutti i giorni tranne il lunedì (chiuso)

Prezzi del biglietto: 3 euro (intero), 2 euro (ridotto)

www.losguardoespanso.it

www.fodazioneroccoguglielmo.it

Tel. 328-1243333

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  • Intervista molto interessante.
    Spero l’impegno di Rocco Guglielmo sia premiato con un grande successo e che la Calabria diventi sempre più ricca di cultura. Brava Marta Calcagno per le azzeccatissime domande e bravo Rocco Guglielmo per le esaurienti risposte.

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