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300 + 8 sfumature di sesso e design. La mostra e tutte le foto

La "Firepussy" di Andrea Maestri

SEX APPEAL

“I Love Phallocratie” di Mélanie Lecointe. Vetrata poco adatta ad una chiesa. (Foto: Luca Zuccala © ArtsLife)

 Crediti foto: Luca Zuccala © ArtsLife & L.Z

5 dicembre 2012 – 10 marzo 2013, Triennale Design Museum – Milano

Vietato ai diciotto. Ma non c’è nulla di scabroso e perverso in “Kama. Sesso e design” da dicembre alla Triennale di Milano.
Vagine, falli e glutei disseminati ovunque. Vulve, clitoridi e seni dappertutto nella Casa del design milanese, Triennale Design Museum, diretto da Silvana Annicchiarico. Può sembrare una goliardica trovata di qualche politico nostrano ma non è così. Niente a che fare col “bunga bunga” presidenziale (neppure vietato ai diciotto) o i festini laziali con ancelle e porci.

La “Firepussy” di Andrea Maestri (Foto: Luca Zuccala © ArtsLife)

Il priapo che orgogliosamente esibiva Silvio nelle sue cene galanti qua sarebbe in vetrina come pezzo da esibizione per dimostrare l’assoluta naturalezza della cultura romana nel “maneggiare” l’eros a confronto con la deriva contemporanea.
Nessun segno di perversione in mostra. Anzi, il sesso si incorpora nelle cose: il priapo di Branzi diventa un porta anelli in bronzo, il “Fottunello” di Ferreri è un fallo-amuleto e la “Firepussy” di Maestri è uno specchio vagina con tanto di labbra rosso-pelose che racchiudono il vetro. Freddi come pezzi da museo in teche asettiche o appesi a pareti bianchissime. Nulla di più antierotico ed è questo che si prefigge la mostra. Astenersi voyeur e perbenisti, visita consigliata per chi ha voglia e curiosità di conoscere come il sesso è entrato sotto forma di oggetto nella vita quotidiana, come il design ha interpretato il sesso. Una mostra scientifica sulla relazione tra sesso e design.

“Fertility Lamp” di Van Lieshout (Foto: Luca Zuccala © ArtsLife)
Il “mobilario” umano. Tensione tra organico e inorganico. “The Functional Fake Object” di Paola Anziché (Foto: Luca Zuccala © ArtsLife)

Otto progettisti internazionali nel nome di Dio Eros sublimano le loro creazioni in sei stanze diverse. Otto sfumature di sesso/design che ruotano e prendono forma dall’Origine del Mondo (e dell’esposizione) del salone centrale dove dominano incontrastate 400 candide vagine, “The Great Wall of Vagina” di McCartney. Si racconta che un visitatore a tu per tu con l’opera si sia inginocchiato in silenziosa venerazione.

“The Great Wall of Vagina” di Jamie McCartney (1) (Foto: Luca Zuccala © ArtsLife)
“The Great Wall of Vagina” di Jamie McCartney (2) (Foto: Luca Zuccala © ArtsLife)

Da qui si dipanano le Ossessioni Magistrali, la rassegna Disjecta membra e i 300 pezzi che formano l’Atlante anatomico del corpo erotico reificato suddiviso in 8 capitoli: Archetipi, Priapo, Origine du monde, Seni, Glutei, Orifizi, Accoppiamenti, Erotic Food Design

Come se il corpo erotico si fosse frantumato e avesse depositato negli oggetti i propri frammenti residui. In pratica uno spezzatino di genitali che sono il pezzo forte nelle composizioni di teiere, sedie, cappellini, lampade, sgabelli e ovviamente del cibo: praline a tette, cioccolatino a fallo, “dolci” seni-cassatine a forma di “Minne di Sant’Agata“, biscottini KapraSutra e banalissimi e fertili cannoli siciliani. L’immaginazione si perde nella goduria del mangiare e divorare dolcemente il sesso, il potere delizioso di scioglierlo simbolicamente nel proprio corpo.

Un tris gustoso: brioscia col tuppo, cannolo siciliano e cioccolatino fallico ripieno (Foto: Luca Zuccala © ArtsLife)
Le “Minne di Sant’Agata”. Piccole cassate siciliane a forma di mammella (Foto: Luca Zuccala © ArtsLife)

Peccato per il vietato ai minori. Sintomo di una cultura malata quanto ipocrita che rimuovendo nei secoli l’oggetto sessuale vive il sesso nella metafora e nell’allusione, spesso greve e goliardica. Infatti, nelle arti come nel vivere quotidiano, per trattare ed esprimere l’amore carnale è solito calarsi nella trasgressione o nella provocazione.

Pelike Attica (Foto: Luca Zuccala © ArtsLife)

Chissà cosa penserebbero del divieto i romani o i greci di un tempo intrisi di spontaneo erotismo. Esibito, espresso ed esposto in modo disinvolto come fosse la cosa più naturale del mondo. Lo era e lo è. Scolpito per strada, dipinto sulle pareti. Anfore e vasi, boccali e amuleti, lucerne e caraffe assumevano forme itifalliche o rappresentavano scene erotiche. Senza troppi complessi. Così si celebrava la forza germinativa della natura, la forza vitale generatrice, una magica forza a tratti religiosa. Ma la cultura occidentale non era ancora marchiata dal “senso di colpa” e il “peccato” dei monoteismi. La censura cattolica, puritana e vittoriana del cristianesimo prese il sopravvento e nel 2012 una semplice mostra sull’eros e design è vietata ai diciotto anni… Arcaico. Su questo erano molto più avanti di noi.

“Mae West Lips Sofa” di Salvador Dalì (Foto: Luca Zuccala © ArtsLife)
“Untitled” di Rebecca Cooper (Foto: Luca Zuccala © ArtsLife)

ALTRE INFORMAZIONI

I corridoi ospitano 5 focus sulle Ossessioni Magistrali di Alchimia, Piero Fornasetti, Carlo Mollino, Gaetano Pesce e Ettore Sottsass-

La rassegna Disjecta Membras contiene opere di Paola Anziché, Francisco e Casilda Figueiredo, Anila Rubiku e Jemina Stelhi.

Le otto installazioni site-specific sono di otto artisti, designer, progettisti, architetti internazionali quali Andrea Branzi, Nacho Carbonell, Nigel Coates, Matali Crasset, Lapo Lani, Nendo, Italo Rota e Betony Vernon.

Betony Vernon in mostra (1) (Foto: Luca Zuccala © ArtsLife)
Betony Vernon in mostra (2) (Foto: Luca Zuccala © ArtsLife)
Nacho Carbonell davanti al suo utero scultura (Foto: Luca Zuccala © ArtsLife)
“Picaresque” di Nigel Coates (1) (Foto: Luca Zuccala © ArtsLife)
“Picaresque” di Nigel Coates (2) (Foto: Luca Zuccala © ArtsLife)
Italo Rota di fronte alla sua opera (Foto: Luca Zuccala © ArtsLife)

E ANCORA…

“Female Fertility Lamp” di Van Lieshout, sullo sfondo il muro di vagine di McCartney (Foto: Luca Zuccala © ArtsLife)
Piatto di Piero Fornasetti (1) (Foto: Luca Zuccala © ArtsLife)
Piatto di Piero Fornasetti (2) (Foto: Luca Zuccala © ArtsLife)
“Flying On My Back” di Barnaba Fornasetti (Foto: Luca Zuccala © ArtsLife)
“Blaue Blume Tea Pot” di Tina Tsang (Foto: Luca Zuccala © ArtsLife)
Lo zebrato vaso “Lingam” di Venturini (Foto: Luca Zuccala © ArtsLife)
“Feminino” di Gaetano Pesce (Foto: Luca Zuccala © ArtsLife)

Foto e testo: Luca Zuccala

Luca Zuccala © ArtsLife

INFORMAZIONI UTILI

KAMA
Sesso e Design
5 dicembre 2012 – 10 marzo 2013
Triennale di Milano
A cura di Silvana Annicchiarico
Catalogo Corraini Edizioni
Ingresso 8 euro
Orari
martedì-domenica 10.30-20.30
giovedì 10.30-23.00

 

 

 

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5 Commenti

  • Il “Fottunello” e la “Firepussy” sono 2 pezzi da collezione!!! Foto divertentissime!!!

  • che dire?
    1) che sia il caso di andarci ad acquistare dei presenti per Natale?
    2) che sia il caso di ribadire il concetto “fate l’amore e non fate la guerra”, più che mai significativo in questo momento!
    3) assurdo il divieto: propedeutica la mostra, quanto quella “The body worlds”

    ps: la conta delle minne è un bellissimo (almeno per me) racconto della Torregrossa, imperversano le minne di Sant’Agata…

  • Bravissimi! E aggiungo: ! Sti cazzi !

  • Fortissimo!!! D’accordo su tutto e senza parole per il vietato ai minorenni. Perchè mai?????

  • Come non capire il visitatore inginocchiato davanti all’ opera in silenziosa venerazione!!!!!! Grazie

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