SEX APPEAL
Crediti foto: Luca Zuccala © ArtsLife & L.Z
5 dicembre 2012 – 10 marzo 2013, Triennale Design Museum – Milano
Vietato ai diciotto. Ma non c’è nulla di scabroso e perverso in “Kama. Sesso e design” da dicembre alla Triennale di Milano.
Vagine, falli e glutei disseminati ovunque. Vulve, clitoridi e seni dappertutto nella Casa del design milanese, Triennale Design Museum, diretto da Silvana Annicchiarico. Può sembrare una goliardica trovata di qualche politico nostrano ma non è così. Niente a che fare col “bunga bunga” presidenziale (neppure vietato ai diciotto) o i festini laziali con ancelle e porci.
Il priapo che orgogliosamente esibiva Silvio nelle sue cene galanti qua sarebbe in vetrina come pezzo da esibizione per dimostrare l’assoluta naturalezza della cultura romana nel “maneggiare” l’eros a confronto con la deriva contemporanea.
Nessun segno di perversione in mostra. Anzi, il sesso si incorpora nelle cose: il priapo di Branzi diventa un porta anelli in bronzo, il “Fottunello” di Ferreri è un fallo-amuleto e la “Firepussy” di Maestri è uno specchio vagina con tanto di labbra rosso-pelose che racchiudono il vetro. Freddi come pezzi da museo in teche asettiche o appesi a pareti bianchissime. Nulla di più antierotico ed è questo che si prefigge la mostra. Astenersi voyeur e perbenisti, visita consigliata per chi ha voglia e curiosità di conoscere come il sesso è entrato sotto forma di oggetto nella vita quotidiana, come il design ha interpretato il sesso. Una mostra scientifica sulla relazione tra sesso e design.
Otto progettisti internazionali nel nome di Dio Eros sublimano le loro creazioni in sei stanze diverse. Otto sfumature di sesso/design che ruotano e prendono forma dall’Origine del Mondo (e dell’esposizione) del salone centrale dove dominano incontrastate 400 candide vagine, “The Great Wall of Vagina” di McCartney. Si racconta che un visitatore a tu per tu con l’opera si sia inginocchiato in silenziosa venerazione.
Da qui si dipanano le Ossessioni Magistrali, la rassegna Disjecta membra e i 300 pezzi che formano l’Atlante anatomico del corpo erotico reificato suddiviso in 8 capitoli: Archetipi, Priapo, Origine du monde, Seni, Glutei, Orifizi, Accoppiamenti, Erotic Food Design.
Come se il corpo erotico si fosse frantumato e avesse depositato negli oggetti i propri frammenti residui. In pratica uno spezzatino di genitali che sono il pezzo forte nelle composizioni di teiere, sedie, cappellini, lampade, sgabelli e ovviamente del cibo: praline a tette, cioccolatino a fallo, “dolci” seni-cassatine a forma di “Minne di Sant’Agata“, biscottini KapraSutra e banalissimi e fertili cannoli siciliani. L’immaginazione si perde nella goduria del mangiare e divorare dolcemente il sesso, il potere delizioso di scioglierlo simbolicamente nel proprio corpo.
Peccato per il vietato ai minori. Sintomo di una cultura malata quanto ipocrita che rimuovendo nei secoli l’oggetto sessuale vive il sesso nella metafora e nell’allusione, spesso greve e goliardica. Infatti, nelle arti come nel vivere quotidiano, per trattare ed esprimere l’amore carnale è solito calarsi nella trasgressione o nella provocazione.
Chissà cosa penserebbero del divieto i romani o i greci di un tempo intrisi di spontaneo erotismo. Esibito, espresso ed esposto in modo disinvolto come fosse la cosa più naturale del mondo. Lo era e lo è. Scolpito per strada, dipinto sulle pareti. Anfore e vasi, boccali e amuleti, lucerne e caraffe assumevano forme itifalliche o rappresentavano scene erotiche. Senza troppi complessi. Così si celebrava la forza germinativa della natura, la forza vitale generatrice, una magica forza a tratti religiosa. Ma la cultura occidentale non era ancora marchiata dal “senso di colpa” e il “peccato” dei monoteismi. La censura cattolica, puritana e vittoriana del cristianesimo prese il sopravvento e nel 2012 una semplice mostra sull’eros e design è vietata ai diciotto anni… Arcaico. Su questo erano molto più avanti di noi.
ALTRE INFORMAZIONI
I corridoi ospitano 5 focus sulle Ossessioni Magistrali di Alchimia, Piero Fornasetti, Carlo Mollino, Gaetano Pesce e Ettore Sottsass-
La rassegna Disjecta Membras contiene opere di Paola Anziché, Francisco e Casilda Figueiredo, Anila Rubiku e Jemina Stelhi.
Le otto installazioni site-specific sono di otto artisti, designer, progettisti, architetti internazionali quali Andrea Branzi, Nacho Carbonell, Nigel Coates, Matali Crasset, Lapo Lani, Nendo, Italo Rota e Betony Vernon.
E ANCORA…
Foto e testo: Luca Zuccala
Luca Zuccala © ArtsLife
INFORMAZIONI UTILI
KAMA
Sesso e Design
5 dicembre 2012 – 10 marzo 2013
Triennale di Milano
A cura di Silvana Annicchiarico
Catalogo Corraini Edizioni
Ingresso 8 euro
Orari
martedì-domenica 10.30-20.30
giovedì 10.30-23.00
5 Commenti
Il “Fottunello” e la “Firepussy” sono 2 pezzi da collezione!!! Foto divertentissime!!!
che dire?
1) che sia il caso di andarci ad acquistare dei presenti per Natale?
2) che sia il caso di ribadire il concetto “fate l’amore e non fate la guerra”, più che mai significativo in questo momento!
3) assurdo il divieto: propedeutica la mostra, quanto quella “The body worlds”
ps: la conta delle minne è un bellissimo (almeno per me) racconto della Torregrossa, imperversano le minne di Sant’Agata…
Bravissimi! E aggiungo: ! Sti cazzi !
Fortissimo!!! D’accordo su tutto e senza parole per il vietato ai minorenni. Perchè mai?????
Come non capire il visitatore inginocchiato davanti all’ opera in silenziosa venerazione!!!!!! Grazie