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“Vocazione Roma”: proposte per migliorare la cultura

Elisabetta Maggini

Vocazione Roma,
proposte concrete per migliorare la cultura nella capitale e nel Lazio

 

Elisabetta Maggini

 

Il termine latino “vocatio” significa il ricorso, consistente nella richiesta fatta da un soggetto a una autorità, di esaminare una determinata situazione al fine di ottenere un provvedimento. Seguendo l’etimologia del termine, alcuni anni fa, nasceva nella capitale Vocazione Roma, un’associazione di giovani imprenditori, under 40, il cui obiettivo era – ed è – solo quello di porre in evidenza le criticità di un’epoca moderna in cui lavoro, cultura, possibilità sembrano essere diventate parole senza alcun significato.  

Dal 2011 l’associazione, guidata da Elisabetta Maggini, presta un’attenzione particolare alle dinamiche legate alla cultura e soprattutto quelle inerenti l’arte contemporanea. Perché si sa, Roma è un contenitore infinito di espressioni, storia e beni culturali, ma è anche una città, a cui le amministrazioni hanno impegnato un tempo sufficientemente relativo per fare, proprio di quel contenitore un giusto volano di benessere economico e sociale.

«Il nostro obiettivo è quello di migliorare la vita nel nostro territorio», spiega la Maggini. «Cerchiamo di mettere insieme diverse anime, dall’imprenditoria al collezionista o all’artista e cerchiamo che queste anime possano dialogare con le istituzioni, senza le quali è difficile pensare di rendere applicabili molti progetti».

Vocazione Roma è dunque questo: un contenitore in continua ebollizione di idee e proposte per smuovere l’attenzione della città soprattutto in un ambito, come quello dell’arte contemporanea, ancora poco sviluppato. E un primo grande traguardo, l’associazione l’ha raggiunto. Grazie a un’asta nella quale alcuni dei principali artisti del panorama capitolino (Sten&Lex, Giosetta Fioroni, Mario Ceroli) hanno messo a disposizione le loro opere, il ricavato è stato utilizzato per il restauro e il recupero del teatro di Acilia.

«Quella sera abbiamo raccolto 50mila euro», racconta la Maggini «a cui se ne sono aggiunti altrettanti messi a disposizione dalla Provincia di Roma», e così, dopo 6 mesi di lavoro il teatro è tornato a vivere e ha inaugurato lo scorso dicembre la propria attività con uno spettacolo di Enrico Brignano.

A fronte di questo, Vocazione Roma si è rimboccata le maniche. Soddisfatta di un primo grande risultato è andata avanti. Seduta a un tavolino al Pastificio Cerere, insieme a curatori, collezionisti, artisti e appassionati d’arte contemporanea, ha tirato giù una lista di criticità e progetti per rinvigorire la cultura e per delineare le proposte da sottoporre alle amministrazioni. Soprattutto ora che, con le elezioni regionali, il Lazio sembra intraprendere una nuovo percorso e con lei anche la città di Roma.

«Abbiamo presentato le nostre proposte al candidato Nicola Zingaretti, sicuri di trovare in lui un amministratore capace di valutare con attenzione le difficoltà del nostro territorio e tra queste ce ne sono molte legate alla cultura», racconta Ottavia Zanzi Cerasi, membro direttivo dell’associazione.

Ma di cosa si compone questo manifesto? Tra i progetti che si vogliono realizzare – e che sono inseriti nel programma – c’è la volontà di ristrutturare spazi in disuso o abbandonati per trasformarli in luoghi dedicati all’arte contemporanea. Segue, poi, l’iniziativa dieci artisti per dieci scuole, che prevede l’intervento gratuito di alcuni dei principali artisti contemporanei, presenti sul territorio, nella realizzazione di opere d’arte destinate ad abbellire dieci istituti didattici oltre a creare, sempre nelle scuole, corsi di formazione. Tra i punti principali c’è la promozione di progetti di arte-terapia da compiere in strutture sanitarie che ospitano bambini e adolescenti affetti da patologie gravi. «Sostenere i pazienti e i loro familiari non solo in un percorso di cura del corpo, ma anche nell’altrettanto fondamentale cammino psicologico di sostegno alla guarigione», spiega la Maggini.

Infine, altro fiore all’occhiello del programma è il Counselling per la progettazione culturale. I processi d’innovazione, progettazione e cambiamento culturale richiedono pratiche condivise in molti settori per sostenere la cultura e l’arte. È necessario, quindi, implementare la rete delle sinergie manageriali e artistiche per espandere le potenzialità della cultura all’estero, in Europa e nel resto del mondo. «Con la cultura non si mangia tuonava anni fa l’ex ministro dell’Economia, Giulio Tremonti. Con la politica non si mangia se fatta bene, con la cultura si possono fare tante cose», puntualizza Elisabetta Maggini.

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