Oggetti e simboli di violenza trasformate in opere d’arte scintillanti.
Nicola Bolla, nato a Saluzzo e di adozione torinese, prima ancora di essere un artista è un collezionista. Dalle corone dei santi ai biglietti d’auguri conservati nel tempo, questi rappresentano per lui una visione caotica e creativa, in parte appartenenti alla sua infanzia e in parte al suo essere adulto. Famoso per le sue estrose sculture, si è destreggiato in lussuose collaborazioni, esponendo a New York e alla Biennale di Venezia nel 1995 e nel 2009, ora si cimenta in nuove stravaganti creazioni. Insieme al prestigioso brand Swarovski, ha realizzato qualche tempo fa una serie di sculture dalle sembianze “macabre” e prepotenti, avvolte da un lucente manto di cristalli che ne ricoprono l’intera superficie. Teschi abbaglianti, ossa preziose, ma anche animali, utensili da lavoro e armi. Un lavoro certosino e amibizioso quello di Nicola che tutto sommato è riuscito nel suo intento kitsch e fantasioso.