Ulrich ERBEN, tra i principali esponenti della Pittura Analitica negli anni Settanta, sarà protagonista della prossima mostra in programma alla Fondazione Zappettini. La personale sarà inaugurata giovedì 14 marzo (ore 17.30) nella sede milanese di via Nerino 3, e sarà visitabile fino al 30 aprile.
La personale proporrà i celebri monocromi di grandi dimensioni che hanno contraddistinto l’opera del maestro tedesco fin dagli esordi, opere che lo hanno portato alla ribalta nazionale prima e internazionale poi, e che sono state esposte in importanti collettive dedicate all’astrazione pittorica. La mostra sarà anche l’occasione di confrontare i lavori storici con opere più recenti e confermare la coerenza di un artista sempre concentrato sulle problematiche del colore, della geometria e del linguaggio della pittura.
«Il progetto di questa mostra – spiega Riccardo ZELATORE, Direttore della Fondazione – nasce come un doveroso omaggio a un pittore che ha giocato un ruolo di primaria importanza nella nascita e nello sviluppo della Pittura Analitica negli anni Settanta e comunque della ricerca pittorica più in generale. Ma è soprattutto l’occasione per capire quanto della sua lezione contribuisca ad aggiungere significato al quotidiano lavoro dell’artista: un quadro di Ulrich ERBEN è al contempo storia e avanguardia, geometria e colore, classicità e sperimentalismo, un ventaglio di possibilità che lo spettatore è inviato a indagare».
La mostra è accompagnata da un catalogo a colori con un testo dei curatori.
Ulrich ERBEN è nato a Düsseldorf (Germania) nel 1940.
Tra il 1958 ed il 1963 studia nelle accademie d’arte di Amburgo, Venezia e Monaco e successivamente in quella di Berlino. Partito alla fine degli anni Sessanta da una tipica riflessione sulla pittura – esordisce con una mostra personale alla Galleria m, Bochum, nel 1971 – realizzando opere dal fondo generalmente bianco, con sovrapposizioni di una sezione centrale geometrica realizzata tramite un solo colore, sul quale insiste successivamente con diversi strati di bianco. In seguito, pur utilizzando sempre prevalentemente il colore bianco, inserisce su questa materia, che diventa sempre più spessa, forme semplici di colori saturi, date dal gesto largo della pennellata. I suoi quadri sono grandi, abbastanza ampi, mai però più alti di un uomo e più larghi dell’apertura delle sue braccia. Partecipa alle principali mostre dedicate alla Pittura Analitica, tra cui, nel 1973, “Tempi di percezione”, Casa della Cultura, Livorno, “Un futuro possibile. Nuova Pittura”, Palazzo dei Diamanti, Ferrara, “La riflessione sulla pittura”, Palazzo Comunale, Acireale; “Geplante Malerei”, Westfälischer Kunstverein, Münster, Galleria del Milione, Milano, 1974-75; “I colori della pittura”, Istituto Italo Latino Americano, Roma, 1976. Nel 1977 è invitato a Kassel per “documenta 6”. Interessato anche agli effetti di luce oltre il quadro, lavora anche a progetti e dipinti murali, come nelle mostre al Museo Folkwang di Essen, al Kunstverein di Colonia, alla Galleria Piltzer di Parigi, al Ginza Five di Tokyo. Negli ultimi decenni ha esposto fra l’altro alla Kunsthalle di Mannheim (1984), al Kunstverein für die Rheinlande und Westfalen a Düsseldorf (1990). Nel 2003 il Museum Wiesbaden gli ha dedicato una monografica. Nel 2010 ha tenuto un’importante mostra personale alla Galleria Studio G 7 di Bologna, con la quale da tempo collabora.
Alla Fondazione Zappettini ha già esposto nelle collettive Pittura 70. Pittura-pittura e astrazione analitica (Chiavari, 2004) e Le superfici opache della Pittura analitica (Chiavari, 2009).
Vive e lavora tra Düsseldorf e Bagnoregio.
La Fondazione Zappettini si è costituita nel 2003 a Chiavari con lo scopo di assicurare la conservazione, la tutela e la valorizzazione dell’opera e del patrimonio artistico di Gianfranco Zappettini. Tra le principali finalità della Fondazione vi è quella di favorire una migliore conoscenza sia in Italia che all’estero, tramite la promozione di mostre antologiche, pubblicazioni d’arte e di iniziative di ricerca e di studio, dell’opera dell’artista.
La Fondazione ha sede in una villa liberty nel centro di Chiavari e ha in donazione un’imponente collezione di opere del maestro dagli anni ’70 a oggi. Nel maggio 2005, è stato inaugurata la seconda sede nel prestigioso spazio nella centralissima via Nerino a Milano, in un palazzo settecentesco a due passi da piazza Duomo. L’obiettivo è costituire il maggiore centro di studi sulle arti visive degli anni ’70, con particolare attenzione verso la “pittura analitica”. Questo centro di documentazione, oltre all’attività espositiva, garantisce un servizio aggiornato di informazione bibliografica, fotografica e audiovisiva e fornisce anche una consulenza specializzata, oltre che ai singoli studiosi, a redazioni di riviste e periodici, a case editrici e ad altre associazioni promotrici di mostre sia in Italia che all’estero. L’archivio della Fondazione e la sua collezione sono destinati a creare infine un vero e proprio museo, rappresentativo dei più significativi autori della pittura analitica, punto di riferimento internazionale di questo specifico settore.
La Fondazione Zappettini è riconosciuta dal Ministero per il Beni e le Attività Culturali.
Oltre ai cataloghi di tutte le esposizioni ad oggi allestite, la Fondazione Zappettini ha pubblicato anche:
Collana Monografie:
– Gianfranco Zappettini – Blu, 2004
– Gianfranco Zappettini – La trama e l’ordito, 2009
Collana Quaderni di arte contemporanea:
– Gianfranco Zappettini, Scritti teorici 1973-1999, 2004
– Alberto Rigoni, La Nuova Pittura in Italia – Pittura Pittura e Pittura Analitica 1972-1978, 2007
– AA.VV., Come dipingono, 2010
Tra le mostre organizzate dalla Fondazione:
_Pittura 70. Pittura pittura e astrazione analitica (Chiavari, Fondazione Zappettini, 27 marzo – 2 maggio 2004; Gallarate, Museo Civico d’Arte Moderna, 10 ottobre 2004 – 2 gennaio 2005).
_Pittura 70 (Praga, Istituto Italiano di Cultura, 2 – 30 giugno 2005).
_Pittura 70 – then and now (Londra, Istituto Italiano di Cultura, 12 gennaio – 10 febbraio 2006).
_Oltre il monocromo (Chiavari, Fondazione Zappettini, 18 dicembre 2004 – 30 gennaio 2005).
_Supports/Surfaces. 4 artisti ieri e oggi. Dezeuze, Dolla, Saytour, Viallat (Milano, Fondazione Zappettini, 5 maggio – 31 luglio 2005; Chiavari, Fondazione Zappettini, 28 maggio – 31 luglio 2005).
_Nuova Generazione Astratta (Milano, Fondazione Zappettini, 1° dicembre 2005 – 22 gennaio 2006).
_L’immagine in/possibile (Milano, Fondazione Zappettini, 20 aprile – 30 giugno 2006).
_Sincretiche astrazioni (Chiavari, Fondazione Zappettini, 6 maggio – 31 luglio 2006).
_Fil Blanc (Milano, Fondazione Zappettini, 14 dicembre 2006 – 20 gennaio 2007)
_Aniconica – Nuove presenze nella pittura (Chiavari, Fondazione Zappettini, 3 maggio – 30 giugno 2008)
_Le superfici opache della Pittura Analitica (Chiavari, Fondazione Zappettini, 21 febbraio – 27 marzo 2009)
_Continua la Pittura (Chiavari, Fondazione Zappettini, 20 febbraio – 26 maggio 2010)
_Pittura e Pittura (Acqui Terme, Palazzo Robellini, 13 marzo – 11 aprile 2010)
_Astratta UNO (Chiavari, Fondazione Zappettini, 14 maggio – 22 luglio 2011)
_Antonio Calderara (Milano, Fondazione Zappettini, 28 settembre – 25 novembre 2011)
_Alberto Biasi (Milano, Fondazione Zappettini, 18 gennaio – 16 marzo 2012)
_Winfred Gaul (Milano, Fondazione Zappettini, 3 maggio – 29 giugno 2012)
_Astratta DUE (Chiavari, Fondazione Zappettini, 25 maggio – 31 luglio 2012)
_Progetto25 (Milano, Fondazione Zappettini, 4 ottobre – 8 novembre 2012)
_OPEN / Bruno Pedrosa (Milano, Fondazione Zappettini, 13 dicembre 2012 – 19 gennaio 2013)
Ulrich ERBEN
a cura di Alberto Rigoni e Riccardo Zelatore
inaugurazione giovedì 14 marzo, ore 18.00
dal 14 marzo al 30 aprile 2013
orari: dalle ore 15.00 alle ore 19.00
sabato e festivi chiuso
ingresso libero
Fondazione Zappettini per l’arte contemporanea
Via Nerino, 3 – 20123 Milano
tel. +39 02 89281179
milano@fondazionezappettini.org
www.fondazionezappettini.org