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Roberto Castello firma la regia e la coreografia dello spettacolo “La foresta incantata”

Martedì 12 marzo, alle ore 18,30 al Teatro del Giglio di Lucca, Roberto Castello firma la regia e la coreografia dello spettacolo tratto dall’opera LA FORESTA INCANTATA di Francesco Geminiani. Lo spettacolo, realizzato con l’Associazione Musicale Lucchese e l’Istituto Luigi Boccherini, chiude il ricco e importante programma di eventi del Consiglio Mondiale delle Federazioni Unesco, la manifestazione promossa e ospitata dalla Città di Lucca, grazie all’impegno della Provincia di Lucca e del FICLU, oltre alla collaborazione di Regione Toscana, Provincia e Comune di Firenze.
LA FORESTA INCANTATA è l’unica partitura autografa di Francesco Xaverio Geminiani (Lucca, 1687 – Dublino, 1762), violinista e compositore molto amato e apprezzato in Europa, celebrato lo scorso anno a Lucca in occasione del 250° anniversario della sua morte proprio con questo spettacolo.
Tratta da “La Gerusalemme Liberata” di Torquato Tasso, LA FORESTA INCANTATA racconta dell’assedio di Gerusalemme durante la prima crociata. La regia di Roberto Castello rilegge il lavoro di Geminiani realizzando un sorprendente gioco scenico in cui danza (Alessandra Moretti e Irene Russolillo), live video (Lorenzo Fassina) e musica (orchestra dell’’Istituto Boccherini diretta dal maestro Egisto Matteucci) riconducono ad una interessante dimensione contemporanea il gioco di barocca meraviglia che ispirò la messa in scena originale di Gian Girolamo Servandoni del 1754.

Presentazione di Igor Vazzaz

Si dice che il termine teatro significhi, etimologicamente, vedere le cose che sono nascoste: è plausibile che il principio possa trovare applicazione anche a indicare la capacità d’individuare connessioni, legami profondi tra discipline espressive (solo) apparentemente distanti, quali la musica cólta settecentesca, la pantomima, la danza contemporanea, la videoarte. In quel crogiuolo misterioso e magico che è il palcoscenico, tutto può trovare misura, collocazione, a patto che il quadro complessivo risulti coerente, sapientemente architettato e, perché no?, gioiosamente ludico.
È il caso di La foresta incantata, partitura autografa che Francesco Geminiani, compositore settecentesco tra i più notevoli di quella grande città musicale che è Lucca, vede pubblicare a Parigi nel 1754: si tratta di una pantomima ispirata a uncelebre episodio dell’epopea cristiana contro i Mori (il riferimento letterario è La Gerusalemme liberata, capolavoro poetico di Torquato Tasso) ed elaborata, all’epoca, di concerto con l’architetto e scenografo Giovanni Niccolò Serrandoni secondo lo stile vigoroso e modernizzante delle composizioni firmate dal musicista (ed eccellente violinista) lucchese. Una ripresa contemporanea di un simile lavoro, pensato già in origine per la scena, deve di necessità porsi la questione se perseguire un’ipotetica fedeltà d’allestimento in senso filologico (e, quindi, archeologico, poiché si tratta di performance di tresecoli or sono) oppure sfruttare le tecnologie oggi disponibili allo scopo di ricuperarne, in senso poetico, lo spirito intimo e più profondo, individuandone le peculiarità espressive; in una parola: rivitalizzandolo.
È questo il punto focale della sorprendente composizione visiva offerta da Roberto Castello, coreografo tra i più importanti e centrali della danza contemporanea italiana e non solo, in un vero e proprio gioco scenico che unisce esecuzione orchestrale a incanto pittorico, musica alta a grafica da cartoon, concretaperformance corporea (bravissime le danzatrici fisicamente in scena) a proiezione oleogrammatica.
L’impiego di tecniche di ripresa e filtraggio d’immagine tutto sommato accessibili a chiunque avvicina, in qualche modo, il senso di questo spettacolo a certa genialità da ready made, dimostrando come la potenza tecnologica fine a sé stessa non possa mai bastare senza il supporto irrinunciabile della visionarietà estetica. Tutt’altro. Soltanto la creatività poetica (nell’etimo legato a inventare, produrre, generare) abbinata alla volontà artistica (la cui radice etimologica è saper fare, realizzare) ha il potere di insufflare vita, energia e senso in opere altrimenti consegnate alla polvere del tempo, al punto da avvicinarsi, ben più delle realizzazioni di stampo archeologico, a uno spirito originale altrimenti perduto. Ed è la scena teatrale, altrove liminare e misterico votato alla trasformazione, il luogo eletto per operazioni come questa, in grado di suggestionare, divertire e, soprattutto, sorprendere.

Roberto Castello (Torino, 1960), danzatore, coreografo e insegnante, nel 1980 entra a far parte del “Teatro e danza La Fenice di Carolyn Carlson”. Nel 1984 è co-fondatore del collettivo Sosta Palmizi e partecipa alle creazioni di “Il Cortile” (Premio UBU nel 1985 – segnalazione speciale), “Tufo” e “Perduti una notte”.
Nel 1990 lascia Sosta Palmizi e crea lo spettacolo “Enciclopedia” (1991). Tra il 1991 e il 1995, crea per il Balletto del Teatro Regio di Torino diverse coreografie tra cui “Les Maries de la Tour Eiffel” dal libretto originale di Jean Cocteau. Nel 1993 fonda ALDES con cui conduce sperimentazioni tra danza, arti visive e nuove tecnologie e realizza numerose produzioni teatrali e non, tra cui il provocatorio Siamo qui solo per i soldi (1994-‘95), Biosculture (1998), installazione multimediale modulare per spazi espositivi, Il fuoco, l’acqua, l’ombra (1998), spettacolo-installazione in collaborazione con Studio Azzurro, Le avventure del Signor Quixana (Premio Danza&Danza ‘99-2000) in collaborazione con Paolo Atzori, fino ad avviare nel 2002 il progetto pluriennale in dieci parti Il migliore dei mondi possibili (Premio UBU 2003, miglior spettacolo sezione teatro-danza). E’ promotore e curatore di varie manifestazioni (Strade Contemporanee – ’97/’99, Rizoma – ’05/’07, Tempi di Reazione – happenings multidisciplinari di improvvisazione, Maratona Viola, Maratona Cahen, Reporters – 2008/2009/2010, Short Formats / la coreografia italiana contemporanea – 2009), e nel 2008 è tra i fondatori di SPAM! rete per le arti contemporanee (www.spamweb.it). Nel 2010 cura le coreografie per ‘Vieni via con me’ di Rai 3, di con Fazio e Saviano. Dal 2005 è docente di coreografia digitale presso l’Accademia delle Belle Arti di Brera 2 di Milano.

ALDES è un’associazione di artisti e operatori culturali che, dal 1993, sotto la direzione di Roberto Castello, produce e promuove opere di sperimentazione coreografica con particolare attenzione alle forme di confine fra danza e arti visive, danza e nuove tecnologie, danza e teatro, realizzando spettacoli, video, installazioni, performances e manifestazioni che hanno come oggetto il corpo, il movimento e la loro rappresentazione. L’associazione, che ha sede a Porcari, nella Provincia di Lucca, si muove su tanti fronti attinenti alla performatività contemporanea e raggruppa tra i suoi collaboratori una serie di autori-coreografi che si stimano, che condividono un percorso artistico, un’idea politica, un luogo. Fanno parte di ALDES, insieme a Roberto Castello, Ambra Senatore, Stefano Questorio, Francesca Foscarini, foscarini:nardin:dagostin (Francesca Foscarini, Giorgia Nardini, Marco D’Agostin) e dal 2013 Claudia Caldarano e Irene Russolillo.

Info
Teatro del Giglio
Piazza del Giglio 13/15 – Lucca Tel. 0583 46531
Lo spettacolo è gratuito. I biglietti omaggio si possono ritirare al Teatro del Giglio (orario 10.30-13 e 16-19)

Info ALDES
sede operativa: SPAM! rete per le arti contemporanee
via Don Minzoni 34 – 55016 Porcari (Lucca) ITA
tel. +39 0583.975089 fax + 39 0583.572965
e-mail: info@aldesweb.org – organizzazione@aldesweb.org
URL: www.aldesweb.org – www.spamweb.it

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