Nuova collocazione per la Canestra di frutta caravaggesca. L’opera simbolo dell’Ambrosiana si sposta all’interno della Sala V della Pinacoteca nel nuovo allestimento dedicatole accanto al cartone de La Scuola di Atene di Raffaello. Il progetto, realizzato dall’architetto Alessandro Colombini, è stato pensato per ridonare una posizione di rilievo al capolavoro di Michelangelo Merisi, metafora della vanitas dell’esistenza umana.
Una soluzione architettonica composta da due elementi diversi: l’imbotte, un arco semplificato con pareti convergenti posizionato sull’apertura di accesso alla sala, varco verso l’opera e la struttura che contiene la Canestra volta a circoscriverne lo spazio intorno ad essa. Una parete ad esedra che abbraccia l’opera facendola emergere dal fondale rosso vivo in tinta con i colori dell’istituzione museale. Si è voluto così creare un ambiente nell’ambiente isolando la natura morta dal resto dei quadri per valorizzarne l’unicità e “l’incomparabile eccellenza” riprendendo le parole di Federico Borromeo. Nel suo Musaeum il Cardinale dopo aver cercato a lungo un pendant che potesse affiancare il quadro raccontava: “è rimasto solitario perché nessuno raggiungeva la bellezza di questo”. Destino del capolavoro, solo in tutta la sua bellezza.
Spiega Colombini: “Migliora la fruizione del’opera attraverso un progetto architettonico e illuminotecnico realizzato per ammirare il quadro in tutto il suo splendore”. L’illuminazione: secondo aspetto fondamentale. Per visualizzare l’opera al meglio vengono utilizzati corpi illuminanti a LED di ultima generazione scelti in sfumature di luce bianca per evidenziarne toni caldi e toni freddi. Una miscela di gradazioni tonali per far risaltare nitidamente l’estremo naturalismo e la definizione quasi fiamminga dei particolari della meraviglia caravaggesca: le foglie fresche e quelle accartocciate, la bacatura della mela e le spaccature del fico maturo, gli acini d’uva, i vimini intrecciati della canestra, le gocce d’acqua sulle foglie e sulla frutta. Un lavoro ad hoc, inoltre, è stato fatto per far emergere il gradino su cui poggia la canestra, quel piano appena appena accennato dal quale la cesta sembra sporgere penetrando nello spazio dello spettatore conferendo tridimensionalità all’opera. Così si valorizza un’opera.
INFORMAZIONI UTILI
Sede: Pinacoteca Ambrosiana, Milano
Autore: Michelangelo Merisi da Caravaggio
Titolo: Canestra di frutta, 1599
Tecnica: olio su tela
Dimensioni: 31×47 cm
Crediti foto: Luca Zuccala © ArtsLife & L.Z.
sì !!!..con le ombre della cornice sul quadro..è il massimo ..se poi è un architetto spero per lui che cambi mestiere !