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Lotto, Moretto, Moroni, Savoldo. Un poker eccezionale per il Natale di Milano

Particolare “Adorazione dei pastori”, Giovan Girolamo Savoldo (1540)

Si terrà a Palazzo Marino (Milano), fino al 16 gennaio 2022, la mostra “Il Rinascimento di Bergamo e Brescia“, curata da Francesco Frangi e Simone Facchinetti. L’arte nella sede storica del Comune di Milano ormai è un classico appuntamento natalizio milanese, sospeso lo scorso anno a causa delle gravi condizioni pandemiche. Quest’anno fanno capolino quattro capolavori di altrettanti protagonisti del Rinascimento bergamasco e bresciano: Lorenzo Lotto, Alessandro Bonvicino detto il Moretto, Giovan Girolamo Savoldo e Giovan Battista Moroni.

La mostra è stata allestita nella Sala Alessi, e si propone lo scopo di mostrare al pubblico l’importante apporto artistico, dato dai quattro pittori scelti, durante la prima metà del Cinquecento alla pittura italiana e alla nascita e allo sviluppo del Rinascimento. A Bergamo e Brescia, infatti, in quegli anni si afferma una scuola pittorica fortemente orientata al realismo, in grado di rinnovare anche i temi tradizionali dell’iconografia religiosa; i personaggi assumono una condizione autentica, quotidiana, vera; quella che Giorgio Vasari chiamava la “maniera moderna”.

Le opere presentate in mostra sono “Nozze mistiche di Santa Caterina d’Alessandria e Niccolò Bognhi” (Lorenzo Lotto, 1523, Accademia Carrara), “San Nicola di Bari presenta gli allievi di Galeazzo Rovellio alla Madonna in trono con Bambino” (il Moretto, 1539, Pinacoteca Tosio Martinengo), “Adorazione dei Pastori“. (Giovan Girolamo Savoldo, 1540, Pinacoteca Tosio Martinengo) e “Madonna con Bambino e i santi Caterina d’Alessandria, Francesco e l’offerente” (Giovan Battista Moroni, 1555, Pinacoteca di Brera).

“Nozze mistiche di Santa Caterina d’Alessandria e Niccolò Longhi”, Lorenzo Lotto (1523) 

L’esposizione vuole essere un omaggio anche a Roberto Longhi, grande storico dell’arte morto cinquant’anni fa, il quale per primo seppe riconoscere e valorizzare la tradizione pittorica bergamasca e bresciana e il suo ruolo decisivo per la formazione del giovane Caravaggio, sopratutto negli anni della sua formazione lombarda.

La rassegna di Palazzo Marino nasce grazie ad una collaborazione tra le città di Milano, Bergamo e Brescia, l’intento della quale è di “valorizzare la ricchezza di arte e storia di quei territori che l’anno scorso sono stati così duramente colpiti dalla pandemia”, ha dichiarato il Sindaco Giuseppe Sala.

Inoltre, si pone come primo appuntamento culturale congiunto, dopo l’annuncio dell’assegnazione del titolo di Capitale Italiana della Cultura 2023 alle città di Bergamo e Brescia, riconosciuto da Governo e Parlamento in via straordinaria a due città per via delle gravi sofferenze patite durante la pandemia da Coronavirus.

In occasione della mostra a Palazzo Marino, alcuni Municipi di Milano (2,3,4,7 e 8) offrono un approfondimento sul Rinascimento lombardo attraverso opere prestate dalla Pinacoteca del Castello Sforzesco. Queste opere sono “Ritratto di Giorgio Passo” (Giovan Battista Moroni, 1569), “Ritratto di Bartolomeo Colleoni” (Giovan Battista Moroni, 1566-69) e “Ritratto di R.A. Torre” (pittore bergamasco, terzo quarto del XVI secolo).

“Ritratto di Bartolomeo Colleoni”, Giovan Battista Moroni (1566-69)

Patrocinata dal MIC (Ministero della Cultura), è promossa dal Comune di Milano e Intesa Sanpaolo (partner istituzionale), con il sostegno di Rinascente. L’organizzazione è di Civita, mentre il catalogo è edito da Skira.

L’esposizione a Palazzo Marino e ai Municipi milanesi è ad ingresso libero con visite guidate gratuite.

 

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