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Modì tra arte e cinema

In occasione della mostra “Modigliani Soutine e gli artisti maledetti”, il pittore livornese diventa protagonista anche della “tela” cinematografica. L’iniziativa è uno degli eventi collaterali della mostra di Palazzo Reale, che ospita per la prima volta in Italia i capolavori appartenenti alla collezione di Jonas Netter.

Presso il MIC – Museo Interattivo del cinema di Viale Fulvio Testi 121 viene proposta, dal 15 al 29 marzo,  una rassegna di film dedicata a Modigliani: “Modì – Vita di Amedeo Modigliani“, “I colori dell’anima”, “Le vere false teste di Modigliani”.

Quando conoscerò la tua anima, dipingerò i tuoi occhi.

I Colori dell’anima è un film scritto e diretto da Mick Davis, uscito nelle sale italiane nel 2005. Dopo Montparnasse (1958) e Modì (1990) tocca a Davis e alla coproduzione eurohollywoodiana, che fa capo all’attore Andy Garcia, “dipingere” l’italiano Amedeo Modigliani.

Siamo a Parigi, anni Venti, tra un flash back e l’altro si ripercorrono gli ultimi anni di vita del pittore italiano, fuggito da Livorno per seguire le arti. Un film che, tra incongruenze storiche e fiumi di vino, sembra costruito sulle più profonde passionalità dell’artista: il grande amore per Jeanne Hébuterne e la rivalità con Pablo Picasso, non storicamente certa.

Di tutti gli altri grandissimi personaggi del mondo dell’arte, che si alternano l’uno all’altro sulla pellicola  senza precisarne le relazioni, invece, poco ci è dato sapere. Salta subito all’occhio, però, un’eccessiva esigenza del regista di rendere i personaggi più simili al vero possibile che a lungo andare stanca.

Le colossali caricature di Picasso e Modigliani, quindi, si intrecciano e duellano per tutta la durata del film, culminando con una solenne sfida: una carrellata di pennelli e grandi artisti, che sferrano come combattenti i loro colpi sulla tavolozza sopra le note di una criticabile Ave Maria remixata.

Artista “maledetto” e costretto a vivere nell’indigenza perchè non riesce a scendere a patti con la sua arte, Modì termina la propria battaglia contro se stesso, in una neve rosso fuoco, con la vittoria troppo lontano dalla sua mano. Picasso in quello stesso istante omaggia con un fragoroso applauso l’italiano, la cui assenza viene inevitabilmente compensata da una grande presenza: gli occhi blu di Jeanne  finalmente catturati in un ritratto.

La vena romantica di questo confusionario (forse un po’ retorico) film è lei, Jeanne Hébuterne (Elsa Zylberstein). Al di sotto dei suoi grandi cappelli, i suoi occhi così presenti ma nello stesso tempo così sfuggenti, reggono il film, altrimenti poco profondo.

Simbolo di un amore tragico e passionale, vittima di un egoismo sfrenato, madre due volte, Jeanne trascina con le sole sue forze l’uomo pesante, malato e maudit, negli ultimi anni di vita, sino alla sua morte.

E quando i suoi occhi blu si dipingono di nero, cadendo in un profondo abisso che l’accoglie con il bimbo in grembo, si chiude il sipario di un film che per l’eccellente fotografia si confonde a volte con una tela dipinta. Ma è ben lontano da essere un capolavoro.

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Manifattura Tabacchi
viale Fulvio Testi 121
Milano
Telefono
02 8724 2114

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PROGRAMMA

Venerdì 15 marzo
ore 15.00 Modì – Vita di Amedeo Modigliani 1^ parte
ore 17.00 Modì – Vita di Amedeo Modigliani 2^ parte

Domenica 17 marzo
ore 17.30 I colori dell’anima

Venerdì 22 marzo
ore 15 Modì – Vita di Amedeo Modigliani 3^ parte
ore 17.00 Le vere false teste di Modigliani

Domenica 24 marzo
ore 17.30 I colori dell’anima

Venerdì 29 marzo
ore 15 Le vere false teste di Modigliani
ore 17.00 I colori dell’anima

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