A quelli che lo pensano e lo fanno,
come a quelli che lo vedono e lo amano.
Edito da Istituto-Luce Cinecittà e diretto da Gianni Canova nasce “8 ½: numeri,visioni e prospettive del cinema italiano”, una rivista mensile creata per portare in piazza interrogativi, polemiche e soprattutto proposte per combattere la profonda crisi creativa e progettuale da cui dobbiamo trovare la forza di uscire.
Giovedi 4 aprile presso Un posto a Milano (Cascina Cuccagna, via Cuccagna 2 Milano) Milano Film Festival ha presentato la nuova rivista e all’incontro hanno partecipato Gianni Canova (direttore di 8 ½ ), Luca Mosso (Filmmaker) e Beniamino Saibene (Milano Film Festival).
L’obiettivo era di presentare non l’ennesima rivista di critica, ma un vero e proprio strumento per combattere la crisi in cui il cinema italiano, e tutta la realtà che gli sta attorno, è precipitato da ormai troppi anni.
Dati e numeri che diano una visione quasi scientifica dell’industria cinematografica, inseriti in una cornice cartacea (e non solo: www.8-mezzo.it) graficamente molto curata ed efficace. Gianni Canova ha quindi presentato la struttura della rivista e i primi tre numeri pubblicati, distribuiti in omaggio al pubblico interessato.
Il progetto si pone l’obbiettivo di pubblicare 12 numeri sulla stessa linea: ogni numero si apre con una domanda forte in copertina, che attraverso una serie di interventi in tema viene sviluppata approfonditamente e progressivamente fino ad ottenerne una risposta.
Ecco le prime tre domande: “Siamo un Paese di analfabeti filmici?”, “Servono ancora a qualcosa di festival del cinema?” e “Perchè in Italia c’è ancora tanta paura del successo?”.
All’intero della rivista vi sono poi sezioni dedicate all’innovazione e al talento di cui questo Paese è ricco, ma che rimane inevitabilmente nascosto.
La quantità di giovani italiani che fanno cinema all’estero e che da noi non sono nemmeno presi in considerazione è appunto sintomo di quello stato di cecità di cui frequentemente soffriamo.
Interessanti poi sono le pagine dedicate ai focus su specifici Paesi, per scoprirne le strutture produttive-commerciali, le risorse e gli approcci da questi scelti per combattere quei problemi che noi non siamo ancora riusciti ad affrontare concretamente.
E, infine, una sezione incentrata sui film italiani proiettati all’estero: una sorta di diario con impressioni ed espressioni di un pubblico diverso e lontano, anche solo geograficamente, dal nostro.
L’incontro ha quindi preso un’interessante piega con gli interventi anche di Luca Mosso e Beniamino Saibene, oltre che del pubblico: una discussione sulla necessità imminente di trovare il coraggio di innovarsi con tutti gli strumenti che abbiamo a disposizione. Una denuncia sul sistema istituzionale italiano, sulla mancanza di stimoli, di possibilità e di luoghi in cui e attraverso i quali riavviare una macchina che potrebbe aiutarci ad andare lontano.
Una bella rivista e un incontro stimolante, aiutato da un’atmosfera di partecipazione e da un ambiente che ti fa sentire davvero in “un posto a Milano”, un bel posto.
www.milanofilmfestival.it
8mezzo.wordpress.com