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Al Museo Madre 5 wall drawings di Sol Lewitt in comodato

A conclusione della mostra Sol LeWitt. L’artista e i suoi artisti, terminata il 1° aprile, la Fondazione Donnaregina ha il piacere di comunicare che i 5 wall drawings (disegni murali) intitolati Scribbles – progettati dall’artista nel 2007, mai eseguiti precedentemente e realizzati in occasione della mostra di Napoli sulle pareti del museo da un disegnatore inviato dalla LeWitt Collection coadiuvato da giovani assistenti locali – entrano a far parte della collezione permanente del museo, quale comodato a lungo termine.
La Fondazione intende ringraziare la LeWitt Collection per questo generoso atto di sostegno all’istituzione e allo sviluppo della sua collezione permanente, nonché, per tutto il supporto offerto durante la realizzazione di questo progetto. I 5 wall drawings della serie
Scribbles si aggiungono ai due realizzati nel 2005 dall’artista per le sale del primo piano (10.000 Lines, 2005) e resteranno allestiti nella prima sala del terzo piano, entrando a far parte del nuovo percorso, destinato a diffondersi su tutto il Palazzo Donnaregina,
della collezione permanente del museo MADRE.
Scrive la curatrice della mostra, Adachiara Zevi, in merito a queste 5 importanti opere: “Wall Drawing 1: Drawing Series II 14 (A&B) del ‘68 è il primo wall drawing disegnato da LeWitt: tutte le possibili combinazioni di linee orizzontali, verticali e diagonali costruiscono,
entro quadrati, una ragnatela quasi impercettibile di segni. Nell’81, però, gli Isometric Drawings ingaggiano una sfida, che si rivelerà irreversibile, alla bidimensionalità della parete. Con il procedere degli anni ‘80, il cimento con l’involucro architettonico si
radicalizza, tanto in termini formali che cromatici.I 5 wall drawings inediti che aprivano la mostra al MADRE appartengono all’ultima stagione creativa di LeWitt, dal 2005. Gli Scribbles sono letteralmente “scarabocchi” a matita che, addensandosi e rarefacendosi
secondo progressioni calcolatissime, creano una forte illusione di rotondità nella sala”.

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