Da sei anni St.Moritz decide di chiudere l’estate con un festival dedicato all’arte contemporanea. Dal 23 agosto al 1 settembre una trentina di locations ospitano opere, mostre o installazioni, nel progetto ideato da Monty Shadow e curato da Reiner Opku.
“St. Moritz Art Masters”, questo il nome dell’evento, mette in rete le realtà più attive non solo nel campo dell’arte, come le gallerie e i musei, ma anche alcuni luoghi cittadini, dalle chiese fino alla palestra della scuola, per toccare infine gli alberghi di lusso, non pochi, che sono tra i luoghi più rappresentativi della località, per la sua storica vocazione a tutto ciò che è esclusivo. Lo steso target di riferimento è quello dei due main sponsors, Cartier e Mercedes Benz, che hanno reso possibile il ricco carnet di iniziative, dalle singole mostre agli art talks, ossia incontri e dibattiti con artisti e protagonisti del contemporary. Rigorosamente con accesso libero aperto a tutti. Cosicché per una decina di giorni anche i luoghi più esclusivi, come i pluristellati alberghi, dal Palace al Kulm, dal Kempinski Grand Hotel des Bains all’arte Hotel Bregaglia, dall’Engadina al Castll, al Crystal, saranno visitati da un pubblico un poco più eterogeneo.
Ecco che in una saletta accanto alla spettacolare vetrata del Palace Hotel, scenograficamente affacciata sul lago, sono esposti i lavori dell’artista cinese Fang Lijun. Modesto l’allestimento e inclemente l’illuminazione, a confronto della cura di ogni dettagli negli ampi ambienti del 5 stelle che la ospita, la piccola mostra è una delle tante dedicate in questa edizione alla Cina.
Ospite d’onore, come è stato lo scorso anno per il Brasile, il Paese si onora anche del premio conferito ad Ai Weiwei per l’opera più significativa del St. Moritz Art Masters. Il dissidente della Repubblica Popolare che è attualmente agli arresti domiciliari e che non potrà quindi presenziare alla cerimonia con cui gli sarà conferito St. Moritz Art Masters Award, ha realizzato un gigantesca scultura in legno e ferro all’interno della chiesa protestante sulla centralissima via Maistra. Rappresenta un grande albero dai rami spogli. Novantanove pezzi puntellati di grandi viti e bulloni.
Viene da chiedersi quanto abbia visto Ai Weiwei dei nostri Giuseppe Penone e Mario Mertz, e in generale della nostra Arte Povera degli anni Settanta. Come pure si può discutere, qui come in altri casi, della scelta della location che l’artista non ha visto dal vero. Tanto che se in questo caso il gioco dei rami che giungono quasi a toccare il soffitto, può lasciare spazio a effetti, chissà se voluti, con il ritmo metallico e regolare delle canne dell’organo su una delle pareti, in altri casi è proprio l’inserimento delle opere in spazi non adeguati a lasciare all’iniziativa, lodevole e interessante, ampi margini di miglioramento. Questo vale anche per alcuni lavori negli spazi aperti del paese. Quanto disturbano le insegne e le tende colorate dei caffè, per esempio, l’opera dello svizzero Olaf Breuning nella zona pedonale in pieno centro!
Che cosa dire, poi, del canestro e delle spalliere che spuntano qua e là nella palestra che ospita la collezione dello svizzero Sigg, tutta dedicata ad artisti cinesi? O delle fotografie che oltre ad alcuni ambienti più adeguati, sono appese un po’ ovunque al piano terra del Kempinski, vicino a una vetrina con prodotti del beauty farm o all’ingresso del negozio di articoli sportivi. Ma la mostra di fotografie ospitata qui è tutt’altro che insignificante, con un occhio privilegiato sui rappresentanti cinesi di quest’arte, a confronto con maestri ben noti anche la grande pubblico, tra i quali anche gli italiani Ferdinando Scianna e Mimmo Jodice.
A proposito di italiani sono presenti anche Claudia Losi con sculture in cemento ospitate nella Chiesa Albertini di Zuoz, Enzo Cucchi con le illustrazioni del libro “Bellante”, e poi ovviamente i moltissimi habituè della valle, con casa a St.Moritz o Celerina, che alla bellezza della natura a cui sono abituati, e alle serate mondane che qui non possono mancare, non perderanno l’occasione di abbinare il giro delle gallerie e dei siti che ospitano il St.Moritz Art Masters, con quella formula, ormai in voga, di mixare cultura e glamour, arte e mondanité.