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L’amore è un cane blu

Paolo Rossi (Foto di Gioia Casale)
Paolo Rossi (Foto di Gioia Casale)

24 settembre – 6 ottobre 2013, Milano, Piccolo Teatro

Non saprei dire se l’aspetto migliore di questo spettacolo sia la drammaturgia, la recitazione o la musica suonata direttamente sulla scena. “L’amore è un cane blu”, al Piccolo Teatro Strehler dal 24 settembre al 6 ottobre, è un capolavoro di Paolo Rossi, scritto con Stefano Dongetti, Alessandro Mizzi in collaborazione con Riccardo Piferi e la supervisione di Gaia Rayneri. Anche la colonna sonora, parte integrante di tutto lo spettacolo, è originale, composta da Emanuele Dell’Aquila ed eseguita da “I Virtuosi del Carso”, orchestra di musiche balcaniche (Emanuele Dell’Aquila -chitarre-, Alex Orciari –contrabbasso-, Stefano Bembi –fisarmonica-, Denis Beganovic –fiati-). In una trama che rappresenta solo l’ossatura su cui costruire la vera azione scenica fatta di parole, suoni, movimenti, immagini video, situazioni parallele e persino la cagnolina di Paolo Rossi che più di una volta compare sul palco (apparentemente fiera di raccogliere applausi), il teatro vive nella sua versione più autentica: è un “momento”, un’azione che accade qui e ora e in cui vengono espressi dei valori, delle opinioni e dei significati importanti e condivisibili.

In scena si stanno prendendo le prime decisioni per il prossimo film che Rossi ha in mente: anche la scenografia annuncia, con un cartello ben visibile, che “siamo in prova”. Certo, fin dall’inizio Rossi svela che “non è vero. Tutto è stato preparato nei minimi dettagli”, ma l’azione si svolge come il primo tentativo di realizzazione del film che Rossi ha in mente, e “sarà un film di amore e anarchia”. Il soggetto racconta di un attore che per lavoro deve andare a recitare e intrattenere gli ospiti alla festa di matrimonio di un proprietario di un allevamento biologico di maiali nella zona di Monfalcone, Friuli Venezia Giulia (la parte più a Est dell’Italia, “io sono di lì” dice Rossi). Come in un quadro medievale, durante la festa compare la Morte che si rivolge allo sposo per portarlo con sé, è arrivato il suo momento. Questi non ne vuole sapere. Dopo una lunga discussione si arriva alla paradossale conclusione che, se proprio lo sposo non vuole venire, la Morte si accontenta di un’altra persona. Ancora più paradossalmente l’unica altra persona che accetta di sacrificarsi è la novella moglie, che quindi parte con la Morte per un altro mondo. A questo punto inizia l’Odissea di Rossi negli inferi per ritrovare la donna, fino ad un lieto fine che è tutt’altro che banale.

Dietro a questa scusa drammaturgica si muove in realtà uno spettacolo che sa parlare a tutti, che tocca la storia d’Italia, la politica e l’attualità in modo talmente sensibile e sensato da non poter risultare di parte. Uno spettacolo che con ironia e intelligente comicità smaschera e spoglia qualsiasi persona davanti all’”enorme esibizione di vigliaccheria che è la vita”, in cui “i mediocri hanno la meglio perché solitamente si svegliano prima di quelli di talento”, e in cui “tutti ci impegniamo per diventare degli ancian prodige”, in un mondo che non accetta la vecchiaia e allo stesso tempo non lascia spazio ai giovani. Fino ad una conclusione che riesce a far alzare tutti dalle poltrone con serena consapevolezza di essere parte di un gioco, e la gioia di aver visto uno spettacolo che ricalca anche con maestria la cultura del teatro, il teatro canzone e il cabaret che furono di Enzo Jannacci.

 

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INFORMAZIONI UTILI:

“L’amore è un cane blu”
Piccolo Teatro Strehler, Milano
24 settembre-6 ottobre
Largo Greppi 2
Martedì e sabato, ore 19.30. mercoledì, giovedì e venerdì, ore 20.30. domenica, ore 16. Lunedì riposo
Platea, 33 euro. Balconata, 26 euro
Tel. 848800304,
www.piccoloteatro.org

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