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Bruxelles è una città che vive di arte, ed è capace di sorprenderci: con la maestosità dei palazzi della Grand Place, con i suoi edifici Art Nouveau di Van der Velde, Hankar e Horta, ma anche con la presenza di importanti musei. Ad esempio, il museo di Magritte, pittore belga che non ha bisogno di particolari presentazioni; o anche il museo Hergè, quasi a fare da contraltare: si tratta del museo dedicato al famoso fumettista – belga anch’egli – creatore di TinTin. Di fatto, Bruxelles è da molti considerata la capitale della nona arte, grazie alla cultura che questo paese coltiva nei confronti della medesima: esiste infatti anche un importantissimo museo del fumetto.
In questo contesto, così attento alla bellezza, all’arte, alla qualità della vita ed al piacere, da quasi sessant’anni si svolge un’importante manifestazione, che di fatto apre il calendario delle grandi mostre d’arte europee. Si tratta di Brafa Art Fair, la cui edizione del 2014 si svolge dal 25 gennaio e fino al 2 febbraio.
Brafa nasce come fiera dell’antiquariato, ma di fatto nel corso degli anni si trasforma in una fiera del collezionismo, in cui è possibile trovare pezzi importanti e rari che attraversano il tempo, abbracciando ogni epoca. Camminando tra gli stand anche quest’anno abbiamo visto di tutto, dall’arte dell’antico Egitto o addirittura della Mesopotamia di oltre cinquemila anni fa a quella medioevale, fino ad opere contemporanee come possono essere quelle dei vari Dalì, Magritte o anche Warhol o Haring; pezzi di modernariato di notevole valore; molta art decò, molto liberty, e anche – immancabile a Brafa – una vastissima selezione di arte tribale africana.
Per il collezionista, questa fiera rappresenta un’occasione importante per accaparrarsi pezzi unici, che possono anche valere milioni di euro. Per chi non disponga di budget spropositati, comunque, non è difficile trovare – a costi decisamente più accessibili – oggetti davvero belli e preziosi per arricchire la propria casa.
Ma il bello di Brafa è che, più in generale, rappresenta una sorta di grande mostra che offre l’opportunità irripetibile di avvicinarsi ad una serie di capolavori molto eterogenei, accomunati sì dal valore collezionistico, ma che allo stesso tempo permettono al visitatore di godere di una panoramica sull’arte e sulla bellezza che percorre idealmente tutta la storia della civiltà umana, in ogni continente.
Storicamente, al Brafa la presenza più importante è quella dei collezionisti – come anche degli espositori – nordeuropei. Negli ultimi anni, però, cresce sempre più la partecipazione di operataori provenienti dall’Italia. Quest’anno sono quattro gli espositori che portano le loro opere qui in fiera. Due di questi sono al loro esordio: Chiale Antiquariato, di Racconigi, che esordisce con un importante busto di nobildonna in legno dipinto eseguito dal Pollaiolo tra il 1465 e il 1470, e Robertaebasta di Roberta Tagliavini di Milano, che oltre a diversi elementi di arte decorativa porta una grande tela di Mario Cavaglieri, importante pittore liberty rodigino già apprezzato da Roberto Longhi, che è stato definito da Vittorio Sgarbi come il pittore del novecento da lui più amato.
Accennavamo al fumetto. Ritrovandosi in quella che è considerata la capitale del collezionismo di settore, Brafa è diventato un vero e proprio luogo di culto per aver ospitato in passato le procedure di una vendita da due milioni di euro di un pezzo da collezione ambitissimo: la copertina dell’albo di Tintin ‘Les Cigares du Pharaon’. Nell’edizione di quest’anno ci sono due gallerie specializzate – Champaka (che espone tra le altre la tavola 8 tratta da “Valentina e gli ussari della morte”, opera del 1968 del nostro Guido Crepax) e Petit Papiers – che portano circa 50 disegni originali di alcuni fra i più noti artisti del genere. E agli appassionati di fumetti viene data un’opportunità speciale: possono avvicinarsi alle opere esposte, toccarle con mano, scoprire tutti i segreti e le informazioni relative alla loro creazione.