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Cantando sotto la pioggia: il cinema degli anni ’20 in musical al Teatro Carcano

E’ stato in scena al Teatro Carcano di Milano per tre serate – dal 7 al 9 Febbraio“Cantando sotto la pioggia”, il musical americano reso celebre dal film diretto da Stanley Donen e Gene Kelly, con lo stesso Gene Kelly, Debbie Reynolds e Donald O’ Connor. Allestito in esclusiva per l’Italia dalla Compagnia Corrado Abbati, con la collaborazione della londinese “Up Stage Designs” e dei suoi scenografi Charles Cusick Smith e Phil R. Daniels, lo spettacolo dipinge uno spaccato del mondo cinematografico americano nel passaggio dal cinema muto al sonoro. Tra chi pensa che The Jazz Singer (1927) – il primo film sonoro  – sia una grandissima rivoluzione, e chi, di parere diametralmente opposto, ritiene che sia una trovata senza futuro, l’intreccio del musical si concentra sulle fatiche di un gruppo di produttori nello stare al passo con i tempi, e soprattutto punta i riflettori sulle difficoltà incontrate dai divi del cinema muto nell’uso della propria voce sul set. Tutto risulta perfettamente integrato con il mondo del cinema, filo conduttore dell’intero spettacolo, attraverso un allestimento multimediale realizzato con grande ciak su cui vengono proiettate le scene girate dai protagonisti.

Le canzoni – tradotte in italiano – si dimostrano protagoniste con i grandi successi consolidati nella pellicola del 1952 come Goodmorning o la stessa Singing in the rain che dà il titolo all’opera. Tip tap e passi di Charleston regnano sovrani nelle coreografie di Giada Bardelli. Ma per quanto esprimano la natura della danza nell’America degli anni ’20, esse si rivelano talvolta piatte e senza particolari sorprese in grado di generare stupore nello spettatore, ma comunque un’ottima passerella per i raffinati costumi che fanno rivivere la magia dell’epoca. Il cast preparatissimo, capitanato da Dario Donda, Cristina Calisi, Davide Cervato e Marta Calandrino, nei ruoli dei protagonisti, resta penalizzato da una messa in scena poco briosa che non sempre incuriosisce e tiene viva l’attenzione del pubblico.

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