Con il 2014, il Complesso monumentale del Duomo di San Gimignano presenta il nuovo Museo d’Arte Sacra. Il prezioso Museo si mostra ora con un diverso allestimento delle sale e svela tesori che, per motivi di restauro, sono stati a lungo nascosti.
La raccolta museale ospita opere d’arte e oggetti liturgici provenienti dalla Collegiata e dalle chiese del comprensorio, ed è stato riallestito, in particolare, per conferire un giusto rilievo alla grande pala di Fra Paolino da Pistoia che ha fatto il suo ritorno in museo dopo un’assenza di oltre un decennio. Il restauro ha conferito splendore non soltanto all’opera, ma anche alla cornice. La pala di Fra Paolino, eseguita nel 1525, raffigura la Madonna col Bambino e i santi Gimignano, Domenico, Antonino, Girolamo, Caterina d’Alessandria e Lucia. Nella predella si vedono a sinistraSanta Caterina da Siena, al centro la Visitazione e, a destra, Tobiolo e l’Angelo. Fra’ Paolino il cui vero nome era Paolo di Bernardino del Signoraccio si formò nella bottega del padre e, nel 1503, entrò nel convento dei Domenicani di Pistoia, l’ordine dei padri che aderivano alle idee del Savonarola. La pala si trova nella medesima sala ove si ammira la celebre “Madonna della rosa” di Bartolo di Fredi, simbolo del Museo.
Dopo il restauro ritorna anche la cornice cinquecentesca originale del dipinto che rappresenta la Sacra Famiglia con San Giovannino, copia da Andrea del Sarto. Adesso quadro e cornice sono riuniti dopo molti anni. La cornice giaceva infatti nei depositi in attesa del ripristino, lungo e complesso. Come osserva la direttrice del Museo d’Arte sacra, Susan Scott, che ha seguito i lavori, “la prima sala del museo è stata completamente riallestita e si presenta adesso di grande impatto. Entrando, il visitatore vede subito la bella tavola della Sacra Famiglia con San Giovannino nella parete di fondo. Nella stessa sala, inoltre, sono tornati ad essere visibili due curiosi quadri di Matteo Rosselli dopo essere stati nascosti alla vista dei visitatori del Museo per una quindicina di anni. Sono opere del quinto decennio del XVII secolo che creano suggestivi giochi ottici. A seconda di come si pone lo spettatore, raffigurano un doppio ritratto del Redentore o della Santa Maria Maddalena,San Francesco o Santa Chiara. Siamo infine molto contenti di un importante lascito dello studioso Gabriele Borghini, di recente scomparso, relativo a due grandi tele ottocentesche raffiguranti Santa Fina, che sono importanti per la storia dell’iconografia della santa. Le tele adesso sono esposte nella grande sala degli arredi sacri, una volta la loggia sopra il battistero di fianco al Duomo.”
Anche monsignor Mauro Fusi, proposto della Collegiata, si ritiene soddisfatto del nuovo allestimento ed è grato ad una famiglia senese che ha concesso in deposito permanente al Museo un altarolo di scuola fiorentina eseguito tra la fine del Trecento e gli inizi del Quattrocento. “Il dipinto che raffigura la Madonna col Bambino – osserva ancora monsignor Fusi – è preziosa testimonianza della grande devozione privata nei confronti della Vergine Maria”.
I visitatori potranno ammirare il nuovo Museo con l’ausilio dell’audioguida gratuita. La nuova audioguida vi accompagnerà attraverso i capolavori della Collegiata, leStorie del Vecchio e Nuovo Testamento, la cappella di Santa Fina, gioiello del Rinascimento, dunque nel Museo d’Arte sacra, che risulta di estremo interesse per conoscere il patrimonio storico, artistico, culturale della città di San Gimignano e oltre.
Il nuovo allestimento del Museo è stato fortemente voluto dal Duomo di San Gimignano. Con il biglietto dell’ingresso viene consegnata gratuitamente un’audioguida realizzata da Opera Laboratori Fiorentini Civita Group.