Dall’8 marzo al 14 luglio 2014, Palazzo Fortuny, Venezia
Nell’ambito della rassegna “Primavera a Palazzo Fortuny”, quest’anno la casa-atelier dell’artista spagnolo ospiterà cinque suggestive mostre: “Dora Maar. Nonostante Picasso“, i dipinti di Anne-Karin Furunes, i gioielli di Barbara Paganin, i vetri di Ritsue Mishima e le opere delle maggiori fotografe operanti tra ’800 e ’900, provenienti dalla collezione di Mario Trevisan.
Oggi, per la festa delle donne, vi segnaliamo quella dedicata a Dora Maar, nota ai più solo come musa e grande amore di Picasso. Fu invece fotografa, poetessa e pittrice francese.
Henriette Theodora Markovitch, meglio nota come Dora Maar, nasce a Parigi nel 1907, da padre croato e madre francese. La famiglia vive per diversi anni a Buenos Aires, dove il padre, architetto, ha importanti commissioni. Donna di rara bellezza, di carattere serio e distaccato, nel 1927 si iscrive all’Accademia di André Lhote, a Parigi, dove incontra e stringe amicizia con Henri Cartier-Bresson. Studia presso l’École de Photographie de la Ville de Paris, ma è soprattutto Emmanuel Sougez, fotografo, che la forma negli aspetti tecnici del mestiere. Dora Maar alterna la fotografia sperimentale a quella commerciale. Esegue ritratti, foto di nudi, di pubblicità e di moda, fotomontaggi e molte fotografie “di strada”. In particolare queste ultime sono di grande interesse per le tre costanti che le caratterizzano: l’attenzione alle frange marginali della società (scene di miseria e vagabondi, ciechi e storpi), l’osservazione del mondo dell’infanzia lo studio della vita quotidiana che si svolge nelle strade. Il popolare (mercatini, fiere) e l’eccentrico (il negozio di tatuaggi, la vetrina del mago, il canguro di paglia…) sono i soggetti che più l’affascinano.
A cura di Victoria Combalia
Direzione scientifica Gabriella Belli
Progetto espositivo Daniela Ferretti