Il Museo d’Arte Contemporanea di Lissone inaugura la primavera con sette mostre che, dal 22 marzo al 27 aprile, esploreranno un vasto territorio dell’espressività artistica contemporanea.
La prima, 9 NEW YORK, curata da Alan Jones e Alberto Zanchetta, direttore del museo lissonese, ripercorre gli sviluppi storici del ‘Ritorno alla pittura’ americana, avvenuto a New York negli anni ottanta del Novecento, con maestri quali Donald Baechler (Hartford, Connecticut, 1956), Ross Bleckner (Hewlett, Long Island, 1949), David Bowes (Boston, Massachusetts, 1957), James Brown (Los Angeles, California, 1951), Ronnie Cutrone (New York City, 1948-2013), David Salle (Norman, Oklahoma, 1952), Peter Schuyff(Baarn, Olanda, 1958), Philip Taaffe (Elizabeth, New Jersey, 1955) e Terry Winters (Brooklyn, New York, 1949).
Questi artisti, dopo anni di minimalismo e di concettualismo, vennero guardati con sospetto e diffidenza, a causa della loro scarsa attenzione ai rigori tecnico-stilistici; bollati come esponenti della Bad painting, ebbero però il merito di riportare la pittura figurativa alla ribalta internazionale.
Lissone ospiterà K, la prima antologica italiana dell’artista tedesco Michael Rögler (Mainz, 1940), che presenterà una ventina di opere in grado di ripercorrere la sua ricerca creativa, dalla fine degli anni sessanta fino ai nostri giorni, ispirata dalla pittura gestuale dell’espressionismo astratto americano e dalle Ninfee di Monet. Nelle sue tele, Rögler trasfigura la natura in colore puro, o meglio in pura luce. La sua pittura, infatti, non abolisce l’immagine ma la rende indeterminata, fino a diventare un vibrante campo cromatico.