L’opinione di Giovanna Bertazzoni, international director d’arte moderna da Christie’s, che ha inviato ad ArtsLife alcune interessanti riflessioni sul mercato impressionista e la sua espansione in Cina, dove i giovani collezionisti sono sempre più colti e preparati. E a caccia di capolavori.
Scrivo mentre sono in volo per Shanghai, dove vado per la seconda asta di arte Moderna di Christie’s in Cina – la prima, era stata nel settembre 2013.
Come sempre, il viaggio in Cina è per me fonte di grande eccitazione e interesse. Sarà un’occasione per conoscere nuovi compratori, cenare e pranzare con giovani imprenditori assetati di informazioni sul mercato dell’arte impressionista e moderna – colti, intelligenti, aperti, già raffinati collezionisti di arte cinese, che si aprono all’arte occidentale con attenzione e grande curiosità intellettuale. Vogliono imparare, vedere, capire. Comprare, sì, in un secondo tempo, ma prima di tutto apprendere.
Il Musée Marmottan Monet di Parigi ha inviato a Shanghai una mostra monografica dedicata a Monet e agli Impressionisti, per celebrare i cinquant’anni d’amicizia cino-francese. La mostra e’ al ‘K11′, un nuovo e scintillante centro commerciale del lusso. E’ sempre esaurita. I giovani ventenni fanno code di ore… Mi viene da dire che l’Impressionismo è il nuovo Contemporaneo!
Questo soggiorno cinese, oltre che un’occasione per vendere le opere che andranno in asta sabato, è senz’altro un’ottima opportunità per parlare ai collezionisti dei capolavori che presenteremo a New York a maggio, anzitutto le ninfee di Monet della collezione Clark (una provenienza prestigiosissima per la platea americana), che non appaiono in pubblico dal 1926 (stima: 25-35 milioni di dollari), o la Dora Maar di Picasso della Collezione Langen, del 1942, un quadro dalla tragicità straziante, in cui il volto post-cubista deformato di Dora diventa specchio degli orrori della guerra in corso (stima: 25-35 milioni di dollari).
Nonostante la crescita dei nuovi cinesi e dei medio-orientali (ormai da anni importante presenza in sala), i compratori russi rimangono fondamentali. Il collezionista russo predilige Kandinsky ( il coloratissimo ‘Strandzene’ del 1909, sempre della collezione Langen, sarà offerto con una stima di $16-22 milioni), Jawlensky, Modigliani, Brancusi, Matisse…
A differenza di quanto sostengono alcuni, non vi sono sentori d’un raffreddarsi degli interessi da parte dei tradizionali compratori russi, sino ad ora. I commenti sono positivi, i mercanti che li rappresentano hanno già segnalato la loro presenza a New York.