Il MACRO di Roma sembra agli sgoccioli, in preda ad un collasso finanziario destinato a tarpargli le ali.
Dai recenti dati emersi pare infatti che il Comune di Roma quest’anno non abbia stanziato finanziamenti, contro i 305mila€ erogati nel 2013, e che anche lo sponsor Enel abbia rinunciato al sostentamento, pregando anzi il museo di togliere da ogni manifesto o volantino il logo dell’azienda. E come se non bastasse, anche l’aiuto di Macro Amici è fallito.
Ad aggravantere la situazione già abbastanza drammatica, la poltrona vacante all’assessorato alla cultura di Roma.
Per quanto la Commissione Cultura di Roma Capitale, capitanata da Michela Di Biase, abbia assunto l’onere di salvare l’ente, la stessa Di Biase ha affermato che le difficoltà sorte dalle dimissioni del precedente assessore non sono state poche, ma che in programma c’è un incontro con il sindaco Ignazio Marino per risolvere la situazione.
Numerosi nel frattempo sono stati i licenziamenti: l’organico del museo è passato da 27 persone a 15. Oggi si conta un solo storico dell’arte, per giunta esterno, e il ruolo di direttore ancora non è ricoperto da nessuno.
Nonostante la scarsità di fondi, il museo romano del quartiere Testaccio, non ha mancato di dare vita ad un ricco programma espositivo. Nel 2014 sono state infatti organizzate 10 mostre con una spesa di 58mila euro, contro i 283mila euro investiti l’anno scorso nelle 18 esposizioni allestite.
“Siamo riusciti a fare miracoli perché il MACRO ha acquisito negli anni dignità internazionale. Abbiamo ricevuto una quantità notevole di proposte finanziate. Siamo riusciti a salvaguardare l’offerta limitando la spesa, non c’è stata mai una sala vuota” – ha affermato la direttrice ad interim al MACRO da giugno 2013 Alberta Campitelli, constatando inoltre il cospicuo numero di biglietti strappati solo nel primo semestre dell’anno corrente.