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Il Cile e il suo nuovo album: In Cile Veritas

IL CILE_foto di Jacopo Lorenzini 1_m

In Cile Veritas, questo il titolo del nuovo album di Lorenzo Cilembrini, in arte Il Cile.

Uscito lo scorso 2 settembre a due anni dall’uscita del fortunato album d’esordio –Siamo morti a vent’anni– il nuovo un album presenta dieci brani inediti che raccontano d’amore -spesso piuttosto alcoliche- quasi sempre finite male, con un riuscito mix di ironia e malinconia. “Sapevi di me” e “Vorrei chiederti” gli episodi più riusciti della sua nuova fatica discografica.

«Si dice che il rilassamento dei freni inibitori favorisca l’essere umano a rivelare cose nascoste, pensieri rimasti incastrati in qualche scomparto dell’anima, parole soffocate dalla lucidità della ragione» spiega il giovane cantautore aretino «Ho scelto il titolo “In Cile veritas” perché è sempre stata la musica a permettermi di tirare fuori quelle sensazioni, quelle melodie e quelle liriche che per natura tengo chiuse nel mio profondo, troppo spesso attraversato da tempeste e nubi minacciose.

In questo album ho navigato alla ricerca del sole, guardandomi attorno come sempre e scorgendo tanti ragazzi e ragazze come me che oscillano tra lacrime di gioia e malinconia, che a volte alzano il gomito per non abbassare la testa dinnanzi a un mondo sempre più privo di certezze, che cercano amore che possa regalargli un porto quasi sicuro; e quando lo perdono si trovano da soli a remare, ma continuano, perché all’orizzonte quel sole non si scorge ma lo si immagina: “In Cile veritas” è un brindisi alla vita. A volte per sorridere, altre per dimenticare».

Dal successo di Cemento Armato, il suo primo singolo nel 2012, Il Cile non si è mai fermato, ha collaborato con i Negrita,  ha pubblicato il suo primo album, nel 2013 ha partecipato al Festival di Sanremo aggiudicandosi  il premio come miglior testo per il brano “Le Parole non servono più” e nel 2014 pubblica anche Ho Smesso Tutto, il suo romanzo d’esordio.

In occasione dell’uscita di In Cile Veritas noi di Artslife gli abbiamo fatto qualche domanda, giocando un po’ anche con i testi delle sue canzoni…

IL CILE_foto di Jacopo Lorenzini 2_m

Questo nuovo album in cosa differisce rispetto al tuo disco d’esordio?
In questo caso la rabbia è stata incanalata con una foga più meditata ed un’urgenza espressiva più legata alla speranza. Già dal titolo si evince il mio desiderio di ironia e provocazione.

Cosa ti piace del tuo lavoro?
Mi piace arrivare alle persone esprimendo in musica la mia anima, mi piace lasciare un segno nel cuore di chi mi ascolta.

Come ti sei trovato nei panni del romanziere? Hai in cantiere qualche nuovo progetto editoriale?
Mi sono divertito molto e sarei davvero felice di ripetere questa esperienza, magari scrivendo un romanzo più canonico a quattro mani.

Il tuo libro preferito?
I promessi sposi.

Quale pensi sia lo stato di salute del cantautorato italiano oggi?
Non ascolto il cantautorato di oggi, ascolto solo i grandi del passato. L’innovazione del cantautorato di oggi a mio parere è Lorenzo Cherubini che però alle spalle ha decadi di carriera.

“Quanto costa la serenità”?
Costa quanto un compromesso.

“Questo presente è precario ma il nostro cuore resta affamato”. Di cosa è affamato il tuo cuore?
È affamato di emozioni vere, vivide e urticanti.

Un duetto con: Gianna Nannini o Franco Battiato?
Gianna perchè per me è un sogno che si avvererebbe, del maestro credo di avere visto ad oggi circa 8 concerti e sono già felice così.

“Cosa sognavi a quindici anni nell’intervallo a scuola”?
Di spaccare una chitarra su un marshall e buttarmi sulla batteria come Kurt. Feci tutto ciò nel 2004 in un pub quando avevo una band e fu divertentissimo, oggi con la crisi discografica e la fatica che si fa nel vivere facendo musica non lo rifarei mai.

[youtube]https://www.youtube.com/watch?v=zd_Yck9zdTY[/youtube]

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