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Intervista ad Alberto Prina sul Festival della Fotografia Etica di Lodi

Alberto Prina è fotografo da sempre e da cinque anni coordina con Aldo Mendichi il Festival della Fotografia Etica di Lodi, una manifestazione a pochi chilometri da Milano che attira sempre di più non solo gli operatori del settore ma anche un pubblico di studenti, di fotoamatori e di tante persone interessate dai temi proposti nelle diverse esposizioni.

L’edizione 2014 (17/19 e 24/26 ottobre 2014), con 19 mostre sparse per la città, una serie di incontri con autori italiani e internazionali,  letture, portfoli e dibattiti di grande attualità, ha  ottenuto un risultato che supera le aspettative con 7044 biglietti venduti in due weekend e una crescita di oltre il 70% rispetto all’edizione precedente.

Il buon numero dei biglietti venduti in due settimane confermano  il consenso crescente al Festival della Fotografia Etica di Lodi, giunto alla sua quinta edizione. Quali sono gli atout di questo Festival di Fotografia e in cosa si differenzia dagli altri Festival italiani che si dedicano alla fotografia?

I numeri che abbiamo raggiunto fanno riflettere molto. Le linee fondamentali di questo Festival si basano sulla scelta accurata delle tematiche  trattate in tutte le mostre, sull’attenzione alla selezione dei fotografi, eterogenea nei linguaggi ma non nel contenuto e soprattutto in linea con il rigore etico dei lavori. Con una forte attenzione e centralità del fotografo, sia nella sua valorizzazione, sia nel rapporto col pubblico. Tutte le mostre hanno visto la presenza dell’autore, una ricca panoramica di fotografie per ogni tema e un programma intenso e serrato d’incontri e approfondimenti.

Quest’anno sono ben 19  le mostre sparse negli spazi cittadini, rispetto alle cinque della prima edizione del Festival. Qual è il vostro criterio di scelta dei progetti ?

Un mix di estetica nella comunicazione, rigore e profondità nei contenuti, unito a una componente irrazionale di intuito e empatia col lavoro, indefinibile in modo preciso e razionale. La scelta viene  fatta all’interno del Gruppo Fotografico e questo assicura una pluralità di visione e un’ampiezza di sguardi. Ogni mostra poi deve essere coerente con lo “spazio tematico” in cui viene inserita e anche  con il luogo fisico in cui viene presentata.

Il Festival di Lodi contempla anche il World Report Award . Si rivolge a una platea internazionale ? Come  è nato e  chi vi partecipa ?

Il World report Award è nato con la seconda edizione e nell’ultima edizione la partecipazione è stata di oltre 600 lavori da 41 nazioni diverse. L’obiettivo è dare un supporto ai fotografi anche economico, oltre che un canale di visibilità ed è un supporto economico che, nelle edizioni è sempre aumentato considerevolmente. Partecipano al premio sia fotografi alle prime esperienze che,  più spesso, autori con una loro capacità e padronanza di linguaggio evoluta, oltre a tematiche complesse e interessanti. Sicuramente il concorso costituisce uno straordinario affresco dove  si attinge per la scelta di mostre e tematiche.

Non solo mostre, ma dibattiti e incontri e letture portfoli.  Qual è stata l’attenzione e la risposta del pubblico cittadino e degli appassionati e degli addetti al  settore?

La partecipazione è stata sempre molto attenta, considerando anche una certa complessità delle tematiche scelte. Un buon mix tra addetti nel settore e semplici appassionati è un elemento molto presente che ha caratterizzato moltissimo questa edizione.

Possiamo dire che Lodi è diventato  un luogo dove darsi appuntamento tra i professionisti.

L’organizzazione del Festival di Lodi si basa su una massiccia presenza di volontari. Potete contare anche su diversi sponsor che vi sostengono?

L’intera organizzazione è basata sul volontariato e la passione ma non sarebbero sufficienti se non ci fosse un supporto molto eterogeneo di sponsor, istituzioni pubbliche, bandi di progetti e sponsor tecnici.

L’etica nella fotografia è un tema vasto e attiene alla nostra contemporaneità più che mai. Quali aspetti dell’etica sono presenti nel vostro Festival ? E quali sono i vostri progetti futuri?

Gli aspetti toccati sono molti , dall’attenzione a varie tematiche difficili e talvolta dimenticate ad autori attenti e testimoni diretti delle tematiche trattate.

Spesso l’etica s’intreccia con la deontologia, un termine cosi complesso che non vede mai facili risposte  ma induce a pensare e spesso genera più domande che risposte.

 La fotografia è lo strumento ideale e moderno per dare a tutti la spinta a riflettere su quest’epoca contemporanea.

www.festivaldellafotografiaetica.it

17/19 e 24/26 ottobre 2014
Festival della Fotografia Etica, Lodi

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