ArtePadova festeggia il suo 25esimo compleanno con un grande successo di pubblico: l’edizione che si è chiusa lo scorso 17 novembre ha registrato un +16% di visitatori rispetto allo scorso anno. Un dato superiore alle già alte aspettative della vigilia, che conferma la kermesse padovana come una fra le poche manifestazioni di riferimento a livello nazionale.
Mentre altre mostre-mercato legate al mondo dell’arte stanno vivendo un momento di difficoltà, ArtePadova – che con Arte Fiera di Bologna è la mostra mercato più longeva a livello nazionale – «è in buona salute e non mostra i segni del tempo», spiega il direttore artistico Nicola Rossi.
Collezionisti e appassionati sono arrivati in Fiera a Padova per ammirare le circa 15mila opere esposte e per investire nell’arte: se molti si sono indirizzati verso le opere “accessibili” di valore inferiore ai 5mila euro della sezione CATS dedicata ai talenti emergenti, nei padiglioni 7 e 8 – che ospitavano le gallerie che propongono i grandi nomi dell’arte moderna e contemporanea – il volume d’affari è stato decisamente elevato. Numerose le compravendite che hanno superato la soglia dei 100mila euro, alcune hanno registrato valori vicini al milione di euro, confermando che anche nel nostro Paese resiste la “fascia alta” di collezionisti.
A chi si dedica al collezionismo da anni si sono affiancati nuovi investitori che – spinti dal crollo delle rendite finanziarie e del mercato del mattone – hanno iniziato a guardare alle opere d’arte come beni rifugio che possono garantire un ritorno importante.
I visitatori sono arrivati da tutta Italia e in non pochi casi anche dall’estero: in Fiera si sono affacciati francesi, croati, un folto gruppo di bavaresi. Sabato si è registrata fra le altre, la presenza di collezionisti polacchi arrivati espressamente in Italia per “investire” sulle opere proposte ad ArtePadova.
Il direttore artistico Nicola Rossi, soddisfatto dell’esito della manifestazione di quest’anno già guarda al futuro, consapevole del fatto che – in un contesto come quello attuale – per riuscire a vincere la sfida del mercato bisogna innovare continuamente: «Per il 2015 – spiega – già stiamo pensando di arricchire e sviluppare la sezione dedicata ai cortometraggi: la piccola sperimentazione avviata quest’anno ha dato ottimi risultati. Vogliamo poi aprirci al teatro, presentando in fiera alcuni spettacoli che si affiancano alla proposta espositiva. Ci saranno sorprese anche per quanto riguarda la sezione fumetto… Pur mantenendo salda la nostra identità di mostra mercato d’arte moderna e contemporanea, siamo convinti che l’intreccio e la “contaminazione” con altre forme d’arte possa dar vita a esiti davvero sorprendenti..»