Print Friendly and PDF

A riveder le stelle. Al Museo Eremitani di Padova con Dante, Giotto e i protagonisti della figurazione italiana

Sergio Padovani, La Cupa Gioia o pala dei peccatori, 2020, olio, bitume e resina su tavola a pala d’altare, cm 100×120

Il Museo Eremitani di Padova apre le porte alla mostra A riveder le stelle, promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Padova in collaborazione con “The Bank Contemporary Art Collection” e con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo. Visitabile da oggi – 30 ottobre 2021 – fino al 31 gennaio 2022.

Curata da Barbara Codogno, l’esposizione raccoglie una quarantina di opere di grandi dimensioni, alcune delle quali realizzate per l’occasione, tutte provenienti dalla collezione bassanese, che ha chiamato a raccolta i nomi più celebrati del panorama figurativo italiano, con l’aggiunta di un cameo internazionale.

Attraverso la figurazione italiana contemporanea, si compie un omaggio a due pilastri della cultura trecentesca – Giotto e Dante – che rivoluzionarono il loro tempo, traghettando pittura e prosa nel futuro.

Massimo punto di raccordo tra i due autori medievali sono le stelle: le stelle di Giotto, ormai icona della Cappella degli Scrovegni, che ne sigillano la splendida volta, e quelle invocate da Dante nell’ultimo verso dell’Inferno, quando con Virgilio, dopo aver superato le tenebre, il Poeta contempla il cielo stellato, presagio del nuovo cammino di luce e di speranza.

Giovanni Gasparro, Labano cerca gli idoli nel baule di Giacobbe, 2013, olio su tela, cm 119×151

Le atmosfere narrate da Giotto e Dante vengono evocate dalle opere di Agostino Arrivabene, Saturno Buttò, Marco Fantini, Sergio Fiorentino, Giovanni Gasparro, Alfio Giurato, Federico Guida, Maurizio L’Altrella, Paolo Maggis, Vittorio Marella, Nicola Nannini, Sergio Padovani, Alessandro Papetti, Luca Pignatelli, Desiderio Sanzi, Chiara Sorgato, Nicola Verlato e Santiago Ydanez, esposte nelle sale per le mostre temporanee del Museo Eremitani, appena ristrutturate con nuove scelte allestitive.

La mostra si articola in sezioni con rimandi a particolari degli affreschi della Cappella degli Scrovegni, secondo una prospettiva curatoriale che – spiega Barbara Codogno – «non vuole essere didascalica, tanto meno agiografica o passatista, piuttosto evocativa e suggestiva, rimanendo però fedele al percorso di luce tracciato sia da Dante che da Giotto e traghettando perciò lo spettatore verso il sollievo della rinascita indicata dalle stelle».

L’esposizione sarà accompagnata da un catalogo Antiga Edizioni con un testo critico di Barbara Codogno e un racconto inedito di Gabriele Dadati. Nel corso della mostra sono previsti reading, performance ed eventi musicali.

Saturno Buttò, Ritratto di Angela, 2016, olio su tavola, cm 60×60
Per informazioni:

Commenta con Facebook