Mi trovo in una situazione di benessere spaventosa: non mi interessa essere capito e la mia mente ha un’apertura infinita. Ogni cosa è stupenda con pacatezza, la serenità è pervasiva del corpo e dello sguardo. Non mi interessano gli esseri umani, sono veramente distanti. C’è una vetrata che mi separa, camera da letto dove vedo tutto. Rimane solo il fascino della figura femminile, ma la figura: carne ed ossa, così importanti per il mondo, hanno in realtà poca consistenza, sono più ideali i pensieri.
Rimane il fascino puro, la fantasmagorica allucinata, che è un’altra cosa. Il fascino conosce leggi sottili, quanto volgare è il sesso, la carne, l’amplesso. Solo il sesso estremo pratica un’intensità , che è come sprofondare un braccio nel buio.
Incipit di “Autobiografia prossima e (s)ventura” di Gian Paolo Serino