Cresce il fermento per Expo e crescono anche le polemiche a riguardo. Oggi i protagonisti in rivolta sono i teatri milanesi. Expo spa ha infatti invitato ad esibirsi all’Open Air Theatre – un teatro da 12.000 posti (4.500 seduti e 7.500 in piedi) allestito tra i padiglioni di Rho-Pero, la multinazionale dell’entertainment Cirque du Soleil con il megashow dal titolo Alla vita!. Costo totale: 8 milioni e 415mila euro.
Indignati, i più importanti teatri di Milano insorgono e chiedono un intervento del ministro Dario Franceschini per far sì che venga promossa la produzione artistica locale.
“E’ assurdo dare il palcoscenico di Expo al Cirque du Soleil quando siamo la città della Scala e del Piccolo, nel Paese dell’opera lirica e dell’Arlecchino” – ha affermato l’étoile Roberto Bolle che già si era offerto per ballare in piazza Duomo restando ignorato.
“Siamo al paradosso – commenta Sergio Escobar, direttore del Piccolo – i nostri teatri sono a rischio per cifre ben inferiori. Niente contro il Cirque du Soleil, ma mi meraviglia che si punti solo su questo. Ho visto tante Expo nella mia vita: in tutte si dava spazio alla componente internazionale, ma sempre valorizzando la cultura del Paese ospitante. Ci daremo da fare con “Expo in città” – le iniziative collaterali di Expo – dimostrando quanto siamo bravi anche senza un soldo”.
Expo spa intanto risponde che quello sul Cirque du Soleil è un investimento che vale tutti quei soldi. E comunica inoltre che con repliche dal 6 maggio al 23 agosto e un biglietto dal costo di 35€ circa, si andrà senz’altro in pareggio.
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I numeri in questi casi sono un piano certo a cui fare riferimento. Cirque du Soleil dà da mangiare a circa 5mila dipendenti. A più di 1300 artisti. Lo spettacolo “Allavita!” progettato in esclusiva per Expo possiede tutti i requisiti richiesti per partecipare, tra cui, l’altissimo livello artistico complessivo e la concreta possibilità di essere replicato per 4 mesi di seguito, tutti i giorni. Il costo viene da più parte sottolineato come fosse uno sproposito, ma sarebbe interessante fare velocemente il conto di quanto costa l’allestimento, la produzione e la gestione di uno spettacolo altrettanto complesso, pagare gli stipendi di centinaia di artisti, tra cui 150 saranno italiani, selezionati a Milano.
E d’altra parte è stato previsto che l’introito dei biglietti andrà a coprire proprio questo costo. Altri numeri interessanti che aiutano ad allargare lo sguardo e la valutazione. I Musei Vaticani, ogni anno hanno circa 5 milioni di visitatori. Il Castello Sforzesco, insieme a tutti i Musei milanesi non arrivano complessivamente a 1 milione. Quante migliaia di persone vedono gli spettacoli di lirica a Verona? Nell’ultima stagione, 6 titoli d’opera diversi, 4 serate di gala, 58 repliche hanno raggiunto il totale (rekord) di circa 484mila spettatori. Pur non essendo con evidenza uno spettacolo dedicato alla massa, l’incasso complessivo comunicato ammonta a più di 12 milioni di Euro. Sul fronte COSTI Verona spende oltre 100mila euro circa per ciascuna produzione, solo di allestimenti e cachet degli artisti. Dunque fatti i conti forse anche Verona sarebbe in grado di pagarsi le sue produzioni con gli incassi? Anzichè chiedere allo Stato? E se 484mila spettatori giustificano milioni di Euro di costi, sono davvero tanti gli 8 milioni del Cirque? Sono concorde sulla difesa della cultura di questo Paese; concordo sul pessimo trend del taglio di fondi per lo spettacolo; concordo sull’importanza di sviluppare, sostenere, esportare le nostre arti. Quello che non riesco a condividere è l’attacco a una realtà unica al mondo come il Cirque du soleil, sostenuta da argomenti economici. Così come non ho mai condiviso la filosofia assistenziale “a prescindere”, che spesso ha finanziato pessimi spettacoli e pessimi organizzatori/impresari/artisti. Se i nostri governi proseguono ciecamente a non investire nella cultura non è il pianto di chi non ha ricevuto la mollica del piatto a giovare
La gentile signora Caselli forse non sa che comune ed expo hanno chiesto a tutti i teatri milanesui di proporre programmi per expo ma a finanziamento ZERO.La domanda è come mai una eminente realtà commerciale come cirque ha bisogno di in finanziamento di 8 milioni e rotti?Non potrebbe riprendere dagli incassi il suo utile come fa inogno parte del mondo?L’annee de la francophonie a cui aveva chiesto un finnziamento ha gentilmente declinato l’offerta ma noi no,dato il fiume d’oro incui navigano produttivamente enti lirici e teatri pubblici.per non parlare di orchestre danza e circhi,possiamo permetterci di finanziarli..per quanto riguarda l’italiano le comunico che nei teatri lirici di tutto il mondo Puccini Verdi Rossini vengono cantati in italiano a tetri spesso esauriti,lArena di Verona è zeppa di turisti tedeschi giapponesi e cinesi che da noi italiani vogliono questo non quello che possono godersi a las vegas o dubai a shangai o nel qatar…
Mi permetto sommessamente di riflettere sul fatto che l’Expo è un evento mondiale e come tale non è solo la vetrina italiana, dunque sarà visitato da milioni di cittadini provenienti da tutto il mondo. Il cirque du soleil è unico al mondo, è conosciuto, amato e applaudito in qualsiasi Paese del mondo faccia spettacolo. E il suo spettacolo non ha bisogno di interpreti linguistici. La nostra commedia dell’arte, o il nostro Arlecchino o qualsiasi altro nostro spettacolo teatrale, pur se straordinario è in italiano. Difficile da seguire per un turista russo, cinese, giapponese, africano….La danza, certo. Ma il fatto che ci sia uno spettacolo del Cirque du Soleil, come dice Escobar, non esclude che tutti i nostri artisti e teatri possano produrre spettacoli per l’Expo e dunque avere la loro partecipazione all’evento.
Infine, va anche ricordato che il Cirque du Soleil collabora da sempre con Marco Balich, nella realizzazione di eventi spettacolari grandiosi. Un esempio per tutti, le cerimonie di apertura e chiusura dei Giochi invernali di Torino 2006
Abbiamo Bolle, abbiamo Abbagnale, abbiamo la Commedia dell’Arte, insegnato al mondo il teatro e la danza, ma per ignoranza e provincialità dei dirigenti Expo si invita il Cirque du Soleil? Cosa c’entrano con l’Italia e la nostra cultura? Ma chi prende simili decisioni, ha idea almeno del significato di Expo? Dobbiamo promuovere l’ITALIA, è tanto difficile da capire??